Telecom aut aut
di SKA su Satira il 17 Aprile 2007
Tronchetti, dall’alto del suo 0,8 %, ha detto che venderà al prezzo che gli pare e soprattutto a chi gli pare.
Ed infatti si fa avanti l’ipotesi Fininvest.
Di male in peggio.
Se la vendita di Telecom agli stranieri è un pericolo, la vendita a Berlusconi cos’è, l’Apocalisse?
Epitaffio : la legge sul conflitto d’interessi contenuta nel Programma de L’Unione è definitivamente venuta a mancare dopo lunga sofferenza.
Esprimiamo il nostro cordoglio
Nota informativa: tra una risata e una pernacchia, credo sia importante sapere che in verità Telecom Italia non è in vendita. Tronchetti Provera vuole vendere la quota del 15% delle azioni detenute da Pirelli a tre euro, mentre il titolo è quotato a 2,3.
In barba a qualsiasi regolamento, per inciso.
18 Aprile 2007 alle Apr 18, 07 | 11:16
è un cordoglio iniziato con il primo governo Prodi, che dopo l’ennesima promessa elettorale, non è riuscito a mantenere nemmeno nell’attuale.
Ma in fondo, che pretendiamo da un governo che non è riuscito nemmeno ad approvare la leggINA dei DICO.
Il cordoglio si estende a tutta la maggioranza (escludo Di Pietro)
Paolo da Madrid
19 Aprile 2007 alle Apr 19, 07 | 8:57
gli servivano soldi per andare a vedere l’Inter rinviare la festa scudetto, suvvia
19 Aprile 2007 alle Apr 19, 07 | 15:16
Tecnicamente può fare quello che gli pare. In mancanza di regole, buon per lui che vive nell’italia dei prosciutti. Mi preoccupo quando il tuo pupillo pierferdinando se ne esce con cazzate del tipo “la politica non deve intromettersi nelle dinamiche dei colossi imprenditoriali e nelle loro scelte”.
Come se le regole vincolanti a tutela del patrimonio dovessero farsele contro se stessi gli imprenditori.
Qualcuno tinga i capelli al tuo garzone perché sprizza saggezza veterana da tutti i pori.
19 Aprile 2007 alle Apr 19, 07 | 15:46
Fabio?!?! Da quand’è che Casini sarebbe diventato il mio pupillo?!?
Sono diventato democristiano senza accorgermene?!
E comunque : la politica non può intromettersi nelle scelte di mercato, ma DEVE regolamentare lo stesso da principio, evitando la possibilità di vendere azioni di Borsa con trattativa privata, evitando privatizzazioni all’Italiana come quella di Telecom che è rimasta comunque monopolista di fatto, e vietando le scatole cinesi.
Non possiamo andare avanti con l’idea di questa politica che si guarda le dita dei piedi.
E Casini non è mio pupillo !
😉
19 Aprile 2007 alle Apr 19, 07 | 17:42
sulle regole sono daccordo con te, non capisco cosa stiano aspettando a mettere una pezza alla voragine di regolamenti che mancano. nel frattempo, fra congressi e pizzillaccheri rischiamo di perdere le ultime aziende importanti per il pil. Questa politica è incinta (probabilmente di altrettanti cretini) o c’ha un pancione tanto, perché non riesce a vedersi il pisello, altro che dita dei piedi.
19 Aprile 2007 alle Apr 19, 07 | 20:29
Concorde su tutta la linea con Emiliano.
Non perchè io sia per una politica dirigista, ma perchè per una vero regime di libero mercato deve esistere un mercato!
Le maggiori aziende italiane lavorano in regime di monopolio di fatto, con aiuti statali tipo Fiat, Telecom, Alitalia. Gridare alle regole del mercato, quando lo stesso non esiste è fuori dal mondo e la politica ne è responsabile.
19 Aprile 2007 alle Apr 19, 07 | 18:57
che dire di telecom?
espropiarla a prezzo di mercato da parte dello stato no, eh?
prendere in mano l’asse portante delle comuncazioni del paese e porlo sotto il controllo dei cittadini?
che poi potranno decidere a quale azienda abbonarsi, a cui lo stato abbia rivenduto la banda (e con cui potrebbe guadagnare e reinvestire per migliorare il servizio) e’ roba da comunisti???
allora datemi del comunista!
20 Aprile 2007 alle Apr 20, 07 | 15:09
E’ notizia di oggi. La Commisione Teologica Internazionale ha stabilito (in seguito ad approvazione del Santo Padre) che da ora in poi non esiste più il limbo e che quindi i bambini morti senza il battesimo saranno comunque “salvi”. Ora la mia mente terrena si riempe di interrogativi.
1-Che cosa succederà ora? Tutte le anime che popolano (da circa 2000 anni in qua)il limbo verranno trasferite d’ufficio in paradiso? Oppure il decreto non è retroattivo e quei poveracci, pur consci che c’è che sta peggio, dovranno rimanere nel limbo in aeternum a grattarsi le balle (cosa che nel limbo, per definizione, è l’attività principale)?In tal caso i suddetti soggetti, esclusi dal provvedimento, potranno fare ricorso? E a chi?
2-Prescindendo da quanto riportato al punto 1. Anche ammesso che gli alti prelati abbiano considerato queste problematiche e vi abbiano posto rimedio, mi domando: se c’è veramente un Dio che è Signore e Capo di un ordine universale che giudica i buoni e i cattivi, come possiamo noi terreni intervenire con decisioni a livello, se vogliamo, dirigenziale, modificando a nostro piacimento le regole?
Vi lascio riflettere. Mi piacerebbe avere le vostre impressioni, visto che questo genere di notizie mi turbano! Dal canto mio quello che penso è che per quanto noi vogliamo sforzarci di trovare radici spirituali, divine, extraterrene, alla Chiesa, a Dio, alla religione, tutto alla fine, ci riconduce su questa nostra vecchia Terra…
20 Aprile 2007 alle Apr 20, 07 | 16:35
Ripubblico in home page, così non si va fuori tema 😉
20 Aprile 2007 alle Apr 20, 07 | 16:37
E’ sicuramente più interessante parlare del limbo, che per mia ignoranza laica ho sempre associato con il Purgatorio, che del “nuovo” partito democratico…
Ho l’impressione che anche la nostra politica bazzichi quelle zone. Dopo il discorso di ieri del povero Fassino, anche il caro Silvio si è commosso, oltre che per essere stato invitato tra i vecchi e nuovi comunisti, anche perchè si è umilmente offerto di partecipare alla cordata per il salvataggio di una delle ultime aziende italiane…
Sempre però che non gli rompano i maroni…altrimenti molla tutto.
Con il benestare delle varie leggi di conflitti di interesse.
Che buoni e pallosi che siamo in italia
un saluto
Paolo
4 Maggio 2007 alle Mag 04, 07 | 14:44
EPITAFFIO in risposta al Vostro di cui sopra CHE AFFERMAVA ESATTAMENTE IL CONTRARIO:
La commissione Affari costituzionali della Camera ha votato l’articolo 7 della proposta di legge Franceschini
nella sua nuova formulazione che blocca l’accesso all’esecutivo ai titolari di un patrimonio superiore ai 15 milioni di euro o di “un’impresa che svolga la propria attività in regime di autorizzazione o concessione”. L’ok è giunto al termine di una giornata convulsa caratterizzata da nuovi litigi nella maggioranza.