
Vediamo di far quadrare i conti, con questo breve ma significativo quadretto.
In un locale attiguo alla masseria dove si nascondeva il boss latitante Bernardo Provenzano, sono stati trovati all’interno di un barattolo dei volantini propagandistici per le elezioni politiche dello scorso 9 e 10 aprile. I volantini fanno riferimento al presidente della Regione siciliana, Salvatore Cuffaro, candidato al Senato per l’Udc, e a Nicolò Nicolosi, sindaco di Corleone, e anche lui candidato alle politiche per Patto della Sicilia.
[Adnkronos]
Andando poi a leggere la sentenza di condanna a 9 anni di reclusione (.zip) per concorso esterno in associazione mafiosa di Marcello Dell’Utri dell’ 11 dicembre 2004 scopriamo dei trafiletti molto interessanti.
…il percorso di adesione dei mafiosi al nuovo partito (n.d.r. Forza Italia) era stato graduale e solo dopo un periodo di discussioni e dibattiti, Provenzano aveva deciso in tal senso, era “uscito allo scoperto”, in quanto aveva ricevuto “garanzie”.
(pag. 1488)
Da quel momento (…) il boss corleonese (n.d.r. Provenzano) aveva iniziato a sponsorizzare il partito di Forza Italia all’interno di Cosa Nostra, invitando i suoi componenti a votarvi ed, evidentemente, convincendo anche la fazione legata a Bagarella, il quale, infatti, nello stesso torno di tempo di fine 1993, aveva deciso di abbandonare al suo destino il progetto sicilianista di Sicilia Libera.
(pag. 1488)
fin dal ’94 “vi è prova che Dell’Utri aveva promesso alla mafia precisi vantaggi politici e la mafia si era vieppiù orientata a votare Forza Italia”
…si cominciava a parlare della discesa in campo di un personaggio molto importante..eh..che allora, in modo particolare in Sicilia..cioè si parla..intendo riferirmi al nome..si faceva di Berlusconi..queste notizie in modo particolare, diciamo che venivano portate all’interno di Cosa Nostra, diciamo che per un periodo è stato motivo di incontri, di dibattiti all’interno di Cosa Nostra, di valutazioni molto, ma molto attente. Cioè tutte le persone che avevano sentore, notizie di questo movimento che stava per nascere, venivano trasmessi ed arrivavano come le ho detto, dentro Cosa Nostra. Queste in modo particolare di Provenzano se ne cercavano l’affidabilità .
(dichiarazioni del pentito Giuffrè)
Dell’Utri, braccio destro del premier, cerca gli aiuti e gli agganci di Cosa Nostra al cui capo, in quel momento, vi è il pluriricercato (?) Bernardo Provenzano il quale ad un certo punto afferma di “potersi fidare” di un personaggio e del movimento che si sta creando, Forza Italia, in cambio di Garanzie.
L’11 Aprile queste garanzie sono venute meno, vi è stata quindi la necessità di garantire l’incolumità di Provenzano mettendolo al sicuro, ossia in carcere.
Sia chiaro, queste ultime sono solo mie banalissime supposizioni.
Ma il quadretto credo abbia già abbastanza elementi di riflessione per conto suo.