di Emanuele
Ambiente. Dal latino ambiens, participio presente del verbo ambire ovvero “stare attorno, circondare”. Quindi l’”ambiente” è colui (o ciò) che ambisce, che sta intorno.
A questo punto molti di voi già si saranno già annoiati di leggere e staranno cercando sui preferiti il sito della Gazzetta dello Sport.
Già perché sembra che per una gran quantità di persone parlare di ambiente significhi parlare di niente, sia come sfogliare l’ultima pagina di un giornale, dove tra le previsioni del tempo, i cinema, gli annunci delle spogliarelliste caldissime quinta taglia appena giunte in città e i necrologi si riportano le notizie di infimo interesse. So che i lettori di questo blog sono per la maggior parte delle persone serie e attente al mondo “che le circonda” (guarda un po’) e quella della Gazzetta era solo una piccola provocazione.
E’ innegabile però quanto i pochi che parlano di ambiente siano regolarmente etichettati come degli sporchi (paradosso) estremisti, per lo più comunisti, retrogradi bifolchi che ostacolano il progresso e preferiscono salvaguardare il potenziale riproduttivo del rospo piuttosto che permettere il passaggio di una nuova superstrada a 12 corsie, oppure che si incatenano ai cancelli dei cantieri per la costruzione di un centro commerciale là dove sorge un bosco. In pratica, se parli di ambiente ti tirano le pietre.
Eppure tutti parlano di ambiente. Ognuno a modo proprio. E sì perché l’ambiente, questo sconosciuto, alla fine piace un po’ a tutti, anche ai signori imbellettati da cravatte e doppi petti. Piace fino a nuovo ordine. Perché questo amore fragilissimo si spegne sempre, offuscato dal dio denaro, calpestato dai motori, deriso dalle pubblicità. E i pochi innamorati superstiti diventano improvvisamente figli di nessuno, nemici pubblici se non veri e propri idioti.
Scrivo e mi accorgo di quanto non sia facile trattare questo argomento. Scrivo e leggo nelle mie parole e nei miei stessi pensieri le stesse ridondanti affermazioni, la stessa leggerezza che trovo nelle frasi di chi di ambiente ne sparla ogni giorno. D’altro canto sento che se tentassi di esprimere ciò che scavando emerge dalla mia coscienza potrei scrivere per ore con effetti devastanti sugli animi di chi legge.
D’altronde non è certo da queste parole che rinascerà una nuova idea di ambiente, e neppure folle di adepti si ammasseranno alla mia porta. Anche perché, come sempre, siamo solo piccole pedine di un sistema che ci schiaccia. Vorrei lasciare però il mio pensiero su queste pagine, un pensiero che ora mi pare così semplice e immediato ma che ho capito nella sua pienezza solo da poco. Non esistono uomo e ambiente. Esiste solo l’ambiente, perché l’uomo è ambiente, ovvero solo una parte di esso. L’uomo è attraversato dall’ambiente, attraversato da ciò che respira e da ciò che mangia. Siamo ambiente e lo siamo sempre stati. E sempre lo saremo.
Ma di questo passo ancora per poco.
Si stima che negli ultimi trent’anni siano state prodotte dagli 8 ai 10 milioni di sostanze di sintesi e che di queste oltre 70000 circolino attualmente nell’ambiente e nelle catene alimentari. Quindi, molte di queste anche in noi. Non voglio fare una lezione di etica ambientale né di ecologia. E neppure un elenco dei mali del mondo. Voglio solo cercare qualcuno con cui condividere la mia incazzatura.
Incazzatura che nasce e cresce ogni qualvolta vedo che il mio mondo viene calpestato, ogni qualvolta mi viene sottratto un pezzettino di mondo, ogni qualvolta mi accorgo che un mondo migliore sarebbe possibile ma un mondo peggiore è sempre maledettamente più facile.
di Francesca
Per introdurre l’argomento potrei iniziare con il parlarvi delle disastrose conseguenze dell’effetto serra,e non saremo fortunati come il mammut dell’era glaciale. Oppure potrei proseguire sciorinando numeri e statistiche sull’emissione di CO2, alias anidride carbonica,durante l’ora di punta a Roma; potremmo anche parlare di tutte le specie endemiche a rischio sulla terra quanto nel mare.
Ma non farò nulla di tutto questo in fondo lo sappiamo un po tutti, anche i non addetti ai lavori,che se continueremo a tirare ancora la corda, la fine che ci aspetterà di sicuro non sarà delle più rosee.
Quello di cui mi piacerebbe parlare è della giornata tipo di ognuno di noi, anche di una biologa ecologista convinta come me.
La mattina mi alzo colazione al volo e poi di corsa l’autobus, sono in ritardo e a piedi arriverei in facoltà troppo tardi e la bici è decisamente troppo faticosa per le salite di Trieste.
Arrivo finalmente in Facoltà caffettino prima delle lezioni, ovviamente bicchiere di plastica,questo è quello che passano, al bar costa decisamente troppo.
Arriva finalmente l’ora del pranzo ovviamente panino,peccato che non ci siano i cestini x carta e plastica, tanto per ricordare che esiste la possibilità della raccolta differenziata.
Si è fatto veramente tardi,devo fare la spesa e date le limitate possibilità economiche non presto molta attenzione al fatto che il pollo sia o no ogm,l’offerta è buona e questo basta!
Arrivo finalmete a casa, metto sui fornelli qualcosa al volo, ovviamente non uso piatti di plastica, ma il detersivo ad impatto zero è troppo caro quindi l’economico detersivo di cui ignoro il quantitativo di tensioattivi è il mio ultimo problema.
Ora finalmente mi sono rilasso: mi concedo una super doccia, durante la quale non mi concentro minimanente sui metri cubi di acqua che mi lascio scivolare addosso, l’importante è scrollarmi le fatiche della giornata.
Ora finalmente vado a dormire, ma non prima di aver telefonato al mio ragazzo, in fondo l’inquinamento magnetico non è stato provato con assoluta certezza, almeno credo.
di SKA
Salve, mi chiamo Mario e chi gestisce questo blog mi ha chiesto di scrivere un intervento sull’ambiente per questo Blog Action Day. Mai scelta fu più azzeccata perchè io, modestamente, me ne intendo.
Sono iscritto ai Verdi, partecipo ad ogni manifestazione a salvaguardia dell’ambiente, ricevo quotidianamente le newsletter di GreenPeace, di Legambiente, del WWF, leggo GEO e sono un ecologista convinto.
Mi è stato chiesto di scrivere la giornata tipo di un ecologista convinto come me.
Abito in una palazzina di 8 piani, all’interno di un appartemento di 200mq, tanto per stare comodi, i nostri 2 figli hanno bisogno di spazio per giocare con i loro 2 pc e le loro 2 playstation 3. Dall’altra parte io invece mi godo il mio impianto dolby sorround con lo schermo da 26 pollici al plasma e la mia connessione wi-fi. E così siamo tutti un po’ più felici, chè la vita non è facile oggigiorno.
Ho un SUV ed una Smart aziendale che uso per andare a comprare le sigarette da casa al tabaccaio all’angolo, son 200 metri eh. Tanto dove abito io non ci sono problemi di parcheggio e la vita è sana.
Mia moglie spende circa 6000.00 euro annui in abbigliamento e calzature, anche lei ha diritto a farsi un po’ felice dopo le fatiche della giornata.
Ogni fine settimana stacco dal lavoro e mi dedico un po’ a me stesso: lavo la mia macchina con il tubo condominiale perchè così l’impatto sulle risorse idriche è minore. Mi dedico alla pesca e vado un po’ a caccia. Mio padre era cacciatore ed ora non ce la fa più, non voglio dargli un dispiacere. Sono molto legato a mio padre. Tengo a precisare però che io ci tengo alla vita degli animali, sono anche iscritto alla Lipu. Debbo ammettere però che ogni tanto qualche pelliccia alla mia amata la compro così è contenta. Tanto ormai quegli animali erano morti, sarebbe uno spreco non usufruirne.
Ora sto inviando un invito per la causa Animal Rights ai miei amici di Facebook.
Nel tempo che mi rimane mi dedico al mio orticello, pianto quel che mi capita, ho anche 2 piante di mele. Sono biologiche e quando le mangiamo siamo tutti più contenti. Anche se non posso starci sempre dietro e per farle venire belle ho bisogno di dare qualche fitofarmaco. Giusto un po’, ho solo due piante, mica una piantagione. In fondo con tutto lo smog che ci respiriamo…
Compro solo acqua in bottiglia, perchè da queste parti l’acqua del rubinetto sa un po’ di cloro. E poi non piace ai figli, e si sa che i figli sò piezz’e core.
Ho 3 telefonini, uno per casa, uno per l’ufficio e l’altro nel caso gli altri 2 fossero scarichi. In quest’era bisogna essere previdenti, e poi il lavoro è lavoro.
A mia moglie faccio lavare i piatti a mano perchè credo che la lavastoviglie sia inutile, bisognerebbe dare un taglio a ‘sta storia della tecnologia a tutti i costi.
Ho una barca, perchè mi piace il mare, come a tutti gli ambientalisti. A motore ovviamente, con la vela ci si mette un secolo e poi non c’è mica sempre vento da queste parti.
Mi sto muovendo per acquistare dei pannelli solari, perchè Grillo ha detto che fanno risparmiare. E poi sòn fighi.
L’ambiente è una cosa importante ragazzi, mobilizzatevi. Mettete i banner nella sidebar. Fatevi sentire.
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