Sbadigli legislativi 2.0

di SKA su Notizie Commentate il 19 Ottobre 2007, 13:27

Ciclicamente succede che tra i bloggers si scateni la paura del regime, del controllo governativo sulla legittima libertà d’espressione garantita dall’articolo 21 della Costituzione Italiana.

Stavolta è solo una delle tante in più, ma come al solito si grida al lupo al lupo (datevi una letta alla discussione di BlogBabel prima che scompaia).

Tutto parte da questo articolo di Punto Informatico che riprende i toni apocalittici di Valentino Spataro.

Cosa che ovviamente fa anche Beppe Grillo, così tanto per fomentare un po’.

Insomma, è solo uno dei soliti brutti disegni di legge all’Italiana. Che peraltro deve anche passare il vaglio del Parlamento. Non capisco tutto ‘sto al lupo al lupo. Mah.

Non sarà di certo questo disegno di legge, anche se approvato, a far diventare un prodotto editoriale ciò che non lo è e tantomeno può esserlo come un blog, che non ha alcuna finalità di lucro. Il motivo di un così ingenuo abbaglio da parte di tutti mi lascia interdetto.

In aggiunta, non sarà di certo una legge ordinaria a prevalere su una norma costituzionale. Quindi l’art. 21.

Fate sogni tranquilli che le vostre sidebar non ve le toglie nessuno.

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Fiction lupare

di SKA su Satira il 18 Ottobre 2007, 08:16

Avendo esaurito gli eroi nazionali in divisa, su Canale 5 hanno ben pensato di dedicare tutta una serie di fiction ad altri eroi nazionali, amici del capo. Quelli con la lupara. E gli stallieri.

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Blog Action Day: 3 interventi sull’ambiente

di SKA su Notizie Commentate il 14 Ottobre 2007, 22:37

di Emanuele
Ambiente. Dal latino ambiens, participio presente del verbo ambire ovvero “stare attorno, circondare”. Quindi l’”ambiente” è colui (o ciò) che ambisce, che sta intorno.
A questo punto molti di voi già si saranno già annoiati di leggere e staranno cercando sui preferiti il sito della Gazzetta dello Sport.
Già perché sembra che per una gran quantità di persone parlare di ambiente significhi parlare di niente, sia come sfogliare l’ultima pagina di un giornale, dove tra le previsioni del tempo, i cinema, gli annunci delle spogliarelliste caldissime quinta taglia appena giunte in città e i necrologi si riportano le notizie di infimo interesse. So che i lettori di questo blog sono per la maggior parte delle persone serie e attente al mondo “che le circonda” (guarda un po’) e quella della Gazzetta era solo una piccola provocazione.
E’ innegabile però quanto i pochi che parlano di ambiente siano regolarmente etichettati come degli sporchi (paradosso) estremisti, per lo più comunisti, retrogradi bifolchi che ostacolano il progresso e preferiscono salvaguardare il potenziale riproduttivo del rospo piuttosto che permettere il passaggio di una nuova superstrada a 12 corsie, oppure che si incatenano ai cancelli dei cantieri per la costruzione di un centro commerciale là dove sorge un bosco. In pratica, se parli di ambiente ti tirano le pietre.
Eppure tutti parlano di ambiente. Ognuno a modo proprio. E sì perché l’ambiente, questo sconosciuto, alla fine piace un po’ a tutti, anche ai signori imbellettati da cravatte e doppi petti. Piace fino a nuovo ordine. Perché questo amore fragilissimo si spegne sempre, offuscato dal dio denaro, calpestato dai motori, deriso dalle pubblicità. E i pochi innamorati superstiti diventano improvvisamente figli di nessuno, nemici pubblici se non veri e propri idioti.
Scrivo e mi accorgo di quanto non sia facile trattare questo argomento. Scrivo e leggo nelle mie parole e nei miei stessi pensieri le stesse ridondanti affermazioni, la stessa leggerezza che trovo nelle frasi di chi di ambiente ne sparla ogni giorno. D’altro canto sento che se tentassi di esprimere ciò che scavando emerge dalla mia coscienza potrei scrivere per ore con effetti devastanti sugli animi di chi legge.
D’altronde non è certo da queste parole che rinascerà una nuova idea di ambiente, e neppure folle di adepti si ammasseranno alla mia porta. Anche perché, come sempre, siamo solo piccole pedine di un sistema che ci schiaccia. Vorrei lasciare però il mio pensiero su queste pagine, un pensiero che ora mi pare così semplice e immediato ma che ho capito nella sua pienezza solo da poco. Non esistono uomo e ambiente. Esiste solo l’ambiente, perché l’uomo è ambiente, ovvero solo una parte di esso. L’uomo è attraversato dall’ambiente, attraversato da ciò che respira e da ciò che mangia. Siamo ambiente e lo siamo sempre stati. E sempre lo saremo.
Ma di questo passo ancora per poco.
Si stima che negli ultimi trent’anni siano state prodotte dagli 8 ai 10 milioni di sostanze di sintesi e che di queste oltre 70000 circolino attualmente nell’ambiente e nelle catene alimentari. Quindi, molte di queste anche in noi. Non voglio fare una lezione di etica ambientale né di ecologia. E neppure un elenco dei mali del mondo. Voglio solo cercare qualcuno con cui condividere la mia incazzatura.
Incazzatura che nasce e cresce ogni qualvolta vedo che il mio mondo viene calpestato, ogni qualvolta mi viene sottratto un pezzettino di mondo, ogni qualvolta mi accorgo che un mondo migliore sarebbe possibile ma un mondo peggiore è sempre maledettamente più facile.


di Francesca
Per introdurre l’argomento potrei iniziare con il parlarvi delle disastrose conseguenze dell’effetto serra,e non saremo fortunati come il mammut dell’era glaciale. Oppure potrei proseguire sciorinando numeri e statistiche sull’emissione di CO2, alias anidride carbonica,durante l’ora di punta a Roma; potremmo anche parlare di tutte le specie endemiche a rischio sulla terra quanto nel mare.

Ma non farò nulla di tutto questo in fondo lo sappiamo un po tutti, anche i non addetti ai lavori,che se continueremo a tirare ancora la corda, la fine che ci aspetterà di sicuro non sarà delle più rosee.

Quello di cui mi piacerebbe parlare è della giornata tipo di ognuno di noi, anche di una biologa ecologista convinta come me.

La mattina mi alzo colazione al volo e poi di corsa l’autobus, sono in ritardo e a piedi arriverei in facoltà troppo tardi e la bici è decisamente troppo faticosa per le salite di Trieste.

Arrivo finalmente in Facoltà caffettino prima delle lezioni, ovviamente bicchiere di plastica,questo è quello che passano, al bar costa decisamente troppo.

Arriva finalmente l’ora del pranzo ovviamente panino,peccato che non ci siano i cestini x carta e plastica, tanto per ricordare che esiste la possibilità della raccolta differenziata.

Si è fatto veramente tardi,devo fare la spesa e date le limitate possibilità economiche non presto molta attenzione al fatto che il pollo sia o no ogm,l’offerta è buona e questo basta!

Arrivo finalmete a casa, metto sui fornelli qualcosa al volo, ovviamente non uso piatti di plastica, ma il detersivo ad impatto zero è troppo caro quindi l’economico detersivo di cui ignoro il quantitativo di tensioattivi è il mio ultimo problema.

Ora finalmente mi sono rilasso: mi concedo una super doccia, durante la quale non mi concentro minimanente sui metri cubi di acqua che mi lascio scivolare addosso, l’importante è scrollarmi le fatiche della giornata.

Ora finalmente vado a dormire, ma non prima di aver telefonato al mio ragazzo, in fondo l’inquinamento magnetico non è stato provato con assoluta certezza, almeno credo.


di SKA
Salve, mi chiamo Mario e chi gestisce questo blog mi ha chiesto di scrivere un intervento sull’ambiente per questo Blog Action Day. Mai scelta fu più azzeccata perchè io, modestamente, me ne intendo.

Sono iscritto ai Verdi, partecipo ad ogni manifestazione a salvaguardia dell’ambiente, ricevo quotidianamente le newsletter di GreenPeace, di Legambiente, del WWF, leggo GEO e sono un ecologista convinto.

Mi è stato chiesto di scrivere la giornata tipo di un ecologista convinto come me.

Abito in una palazzina di 8 piani, all’interno di un appartemento di 200mq, tanto per stare comodi, i nostri 2 figli hanno bisogno di spazio per giocare con i loro 2 pc e le loro 2 playstation 3. Dall’altra parte io invece mi godo il mio impianto dolby sorround con lo schermo da 26 pollici al plasma e la mia connessione wi-fi. E così siamo tutti un po’ più felici, chè la vita non è facile oggigiorno.

Ho un SUV ed una Smart aziendale che uso per andare a comprare le sigarette da casa al tabaccaio all’angolo, son 200 metri eh. Tanto dove abito io non ci sono problemi di parcheggio e la vita è sana.

Mia moglie spende circa 6000.00 euro annui in abbigliamento e calzature, anche lei ha diritto a farsi un po’ felice dopo le fatiche della giornata.

Ogni fine settimana stacco dal lavoro e mi dedico un po’ a me stesso: lavo la mia macchina con il tubo condominiale perchè così l’impatto sulle risorse idriche è minore. Mi dedico alla pesca e vado un po’ a caccia. Mio padre era cacciatore ed ora non ce la fa più, non voglio dargli un dispiacere. Sono molto legato a mio padre. Tengo a precisare però che io ci tengo alla vita degli animali, sono anche iscritto alla Lipu. Debbo ammettere però che ogni tanto qualche pelliccia alla mia amata la compro così è contenta. Tanto ormai quegli animali erano morti, sarebbe uno spreco non usufruirne.

Ora sto inviando un invito per la causa Animal Rights ai miei amici di Facebook.

Nel tempo che mi rimane mi dedico al mio orticello, pianto quel che mi capita, ho anche 2 piante di mele. Sono biologiche e quando le mangiamo siamo tutti più contenti. Anche se non posso starci sempre dietro e per farle venire belle ho bisogno di dare qualche fitofarmaco. Giusto un po’, ho solo due piante, mica una piantagione. In fondo con tutto lo smog che ci respiriamo…

Compro solo acqua in bottiglia, perchè da queste parti l’acqua del rubinetto sa un po’ di cloro. E poi non piace ai figli, e si sa che i figli sò piezz’e core.

Ho 3 telefonini, uno per casa, uno per l’ufficio e l’altro nel caso gli altri 2 fossero scarichi. In quest’era bisogna essere previdenti, e poi il lavoro è lavoro.

A mia moglie faccio lavare i piatti a mano perchè credo che la lavastoviglie sia inutile, bisognerebbe dare un taglio a ‘sta storia della tecnologia a tutti i costi.

Ho una barca, perchè mi piace il mare, come a tutti gli ambientalisti. A motore ovviamente, con la vela ci si mette un secolo e poi non c’è mica sempre vento da queste parti.

Mi sto muovendo per acquistare dei pannelli solari, perchè Grillo ha detto che fanno risparmiare. E poi sòn fighi.

L’ambiente è una cosa importante ragazzi, mobilizzatevi. Mettete i banner nella sidebar. Fatevi sentire.

Tag : Blog Action Day

Rif: Blog Action DayBlog Action Day Italia

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Primarie

di SKA su Satira il 14 Ottobre 2007, 19:10

Non sono andato a votare per le primarie del PD.
Troppi impegni.

Grattarmi i marroni ad esempio

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L’Aeroporto di Viterbo e le reali motivazioni

di SKA su ControInformazione il 10 Ottobre 2007, 15:28

Com’è noto anche nell’About Me sono nato, cresciuto, laureato e via dicendo a Viterbo, in provincia.

Essendomi trasferito in terre lontane, molto più vicine ad Austria e Slovenia che l’Italia soffro quotidianamente della problematica trasporti. Un po’ come tanti studenti fuori sede, ma quassù sembra essere ancora peggio. Soprattutto quando si decide di tornare a casa, sempre a Viterbo, sempre in provincia.

Leggendo molte notizie riguardanti la costruzione di un Aeroporto proprio a Viterbo, che dovrebbe essere uno scalo low-cost nel Lazio, non ho potuto far altro che gioirne.

Com’è logico esistono i favorevoli ed i contrari.
I favorevoli hanno costituito un Comitato per l’Aeroporto che si occupa di propagandare la bontà della scelta in terra di Tuscia.

Chi si fa portavoce dei contrari sono invece ben 8 europarlamentari ossia : Vittorio Agnoletto, Vincenzo Aita, Giovanni Berlinguer, Giulietto Chiesa, Claudio Fava, Monica Frassoni, Sepp Kusstatscher, Pasqualina Napoletano.

Qui e qui le motivazioni inviate direttamente al Ministro dei Trasporti ed una contro-risposta da parte del Comitato per l’Aeroporto.

In aggiunta è nato anche un Comitato di opposizione all’aeroporto e per la riduzione del traffico aereo che spiega i motivi, portando documenti e prove. Come ad esempio che manca la Valutazione d’Impatto Ambientale obbligatoria per legge.

Le motivazioni dei contrari sono principalmente quelle che riguardano l’impatto ambientale che non sembra essere stato preso minimamente in considerazione durante le rilevazioni preliminari.

Le motivazioni dei favorevoli, come succede sempre in Italia, non sono di certo nè benefiche nè tantomeno rivolte allo “decollo dell’economia nella città di Viterbo e provincia”.

Si tratta di economia, ma intesa come interessi privati.

A questo proposito segnalo il lungo articolo a nome di Peppe Sini intitolato Aeroporto di Viterbo. Una storia semplice scritto per Terre Libere.
Update: l’articolo è stato cancellato da TerreLibere, ma lo potete leggere sulle pagine di Pressante

Nel dettagliato e puntuale articolo Sini riporta delle semplici informazioni di pubblico dominio, come ad esempio che il Presidente del Comitato è l’avvocato Giovanni Bartoletti, il vicepresidente Stefano Caporossi, e segretario Maurizio Pinna e che sono rispettivamente dirigente locale di Alleanza Nazionale, presidente della V circoscrizione di Viterbo, di Alleanza Nazionale. e consigliere della V circoscrizione, di Alleanza Nazionale.

Sempre gli stessi a far parte di una s.r.l. denominata “Mediterranea Skyward Aviation” che è “una società di servizi aeronautici che svolge attività di intermediazione…” nonchè “attività di lavoro aereo, aerotaxi, voli sanitari e fornisce servizi di consulenza prevenzione incidenti ed assistenza legale, investigativa e peritale aeronautica per il tramite di uno studio associato ad essa collegata..”

Alleanza Nazionale compare anche, stranamente, anche nella Finanziaria 2005 del governo Berlusconi con un emendamento a nome di Michele Bonatesta che prevede tre milioni di euro per la costruzione dell’Aeroporto di Viterbo.

Vi basti questo.
Il resto continuate a leggerlo, se volete, direttamente nell’articolo sopracitato.

Buon volo a tutti, meno che a me.

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Vantaggi

di Reverendo SenzaDio su L'ora di religione, Satira il 4 Ottobre 2007, 18:36

Benedetto XVI :”La Chiesa non si propone mire di potere, né pretende privilegi o vantaggi economici e sociali”

Semplicemente ce li ha già.

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Tim multata per la tariffa “Tutto compreso”

di SKA su Notizie Commentate il 2 Ottobre 2007, 20:35

Come da titolo la Tim è stata multata dall’Antitrust per la pubblicità ingannevole proposta per la tariffa “Tim tutto compreso”.

Secondo l’Antitrust e l’Adiconsum che ha inviato la denuncia nel messaggio pubblicitario l’utente veniva ingannato: “sembrava, infatti, che nelle opzioni tariffarie offerte (30, 60 e 90 euro) fossero compresi tutti i servizi dell’offerta (traffico telefonico, SMS, internet, telefonino, servizi dedicati)” così come il costo dello “scatto alla risposta”.

La tariffa è però ben più articolata e differente di quella mostrata dalle pubblicità.

Per questo la Tim è stata condannata a pagare una multa, maggiorata per la recidiva, di 69.100 euro

“Pay attention, please”

(articolo segnalato dall’amico Fac)

Fonti ed approfondimenti:
“Tim Tutto Compreso”, pubblicità ingannevole – da SambenedettoOggi
“Tim Tutto Compreso”, anche l’inganno – da Portel.it
Comunicato Adiconsum
La tariffa Tim Tutto Compreso

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Addio pena di morte in Italia

di SKA su Notizie Commentate il 30 Settembre 2007, 17:26

Il 26 Settembre 2007 con il Ddl 1084-B il Senato ha definitivamente abolito la pena di morte in Italia.

La pena capitale era infatti ancora prevista nell’art. 27 della Costituzione Italiana dalle leggi militari di guerra.

Nell’ultimo paragrafo si legge “Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra.”

Le ultime parole sono ora definitivamente soppresse, trasformando il testo in un più semplice ed incisivo “Non è ammessa la pena di morte.”

Non che ci fosse bisogno di specificarlo, ma è comunque un ottimo segno da parte dell’Italia in favore della moratoria Onu delle esecuzioni capitali.

Un altro passo importante sarebbe quello di non partecipare più a guerre fatte da altri.
Così, tanto per dire.

Link:
Sostieni Nessuno Tocchi Caino

Fonte:
Via l’ultima pena di morte in Italia

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Birmania, atto secondo

di SKA su Notizie Commentate il 28 Settembre 2007, 13:25

Una maglietta rossa per la Birmania.
Domani però, non dimentichiamoci di tutto.

(l’immagine è presa da Capemaster)

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Birmania atto primo

di Kiappone su Notizie Commentate il 27 Settembre 2007, 14:35

Un pensiero.
Niente di così impegnativo e niente che forse altri non abbiamo già pensato e detto.
La Birmania insorge. I monaci insorgono e il popolo insorge con loro.
Pacificamente ma tenacemente tanto che già alcuni soldati del regime si rifiutano di sparare sulla folla. Il mio pensiero va a quelle popolazioni, a quei coraggiosi che sfidando il silenzio del mondo lottano per liberarsi il collo dal giogo militare. Perchè vedete, cari amici politici esportatori di democrazia, la democrazia, la libertà e tutto ciò che di positivo (e di negativo) che essa comporta, un popolo se la conquista da solo, quando vuole ma soprattutto, quando è pronto per farlo.

Ora che la lezione Iraq è stata imparata e subito dimenticata, mi chiedo: dove sono gli “eserciti di liberazione”? Laddove veramente sarebbe necessario intervenire per proteggere manifestanti indifesi e per dare il colpo definitivo ad un regime già gravemente ferito (dai suoi stessi sottomessi) il mondo dorme, gli USA dormono, l’ONU dorme. Sonnacchiosi, di tanto in tanto lanciano un grido di sdegno, che si perde nella selva tropicale asiatica. Intanto, altrove, dove il loro intervento era non richiesto e senz’altro evitabile, quei tizi sonnacchiosi diventano belve che lanciano dardi infuocati. Con il risultato, comunque, che anche quei dardi si perdono nelle sabbie del deserto.

Allora,cari amici birmani, concittadini di questo sempre più triste mondo, sappiate che c’è chi veramente si schiera al vostro fianco, chi vorrebbe strappare il fucile dalle mani di chi il fucile ve lo spiana contro.
E dimenticate gli eserciti di liberazione, i portatori di democrazia. Quelli vanno solo dove la terra, se spremuta, rilascia un oleoso e puzzolente liquame scuro. Scuro come Loro, come Loro puzzolente.

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Open Source e trasparenza contro i costi

di SKA su ControInformazione il 19 Settembre 2007, 22:38

Il 18 Settembre i deputati Radicali Sergio D’Elia, Maurizio Turco, Marco Beltrandi, Bruno Mellano, Donatella Poretti, Lanfranco Turci (Rosa nel pugno) e Roberto Poletti (Verdi) hanno presentato alla Camera una serie di proposte rivolte al risparmio, alla trasparenza ed all’innovazione tecnologica degli apparati burocratici.

Una breve sintesi delle proposte, che nella loro semplicità e quasi ovvietà sembrano invece degli ostacoli insormontabili per la burocrazia dei nostri palazzi della politica.

Trasparenza

Obbligatorietà della documentazione delle spese di rimborso: i deputati godono di un rimborso forfettario di 4.190 euro al mese per tenere “il rapporto tra eletto ed elettori”. Che non significa una mazza. Per questo rimborso i deputati non hanno bisogno di portare alcuna ricevuta, la prova della spesa sostenuta. Altrimenti niente rimborso.

Stesso discorso vale per la voce “Rimborso spese per il trasferimento dal luogo di residenza all’areoporto più vicino e tra l’aeroporto di Roma-Fiumicino e Montecitorio” per cui i deputati prendono 3.323,70 euro fino a 100 km di distanza e 3.995,10 euro sopra i 100 km. Anche per questa l’obbligo di presentare ricevuta.

Rivedere il regolamento delle cosiddette “missioni”: quelle che in realtà sono assenze giustificate, vengono invece fatte passare per missioni. Ogni giornata di “missione” il deputato prende 206,58, proprio come fosse presente. Queste verrebbero invece detratte dalla diaria se l’assenza fosse ingiustificata.

Riconoscimento biometrico delle impronte digitali per evitare i “pianisti” ossia coloro che votano, illegalmente, anche per gli altri colleghi. Qui, oltre alla condotta illegale e deprecabile, i costi sono quelli esposti al punto prima: chi è assente prende comunque la diaria, risultando presente grazie all’amico “pianista”.

Adeguamento ai formati standard, liberi e aperti (XML) per la pubblicazione di tutti gli atti pronunciati dalla Camera. Sostituzione dei PDF con XML.

Risparmio

Ogni anno vengono spesi “8 milioni e 700mila euro per la stampa degli atti parlamentari”, quindi si chiede di pubblicare gli atti direttamente on-line e stamparli soltanto a richiesta.

Basta privilegi per i deputati cessati dal mandato, partendo innanzitutto dai viaggi gratuiti su autostrade, ferrovie, aerei e navisul territorio nazionale.

Passaggio a software Open Source a tutte le macchine informatiche dei deputati, dei gruppi parlamentari e dell’amministrazione della Camera.

Utilizzo del sistema VoiceIp su tutte le linee telefoniche della Camera.

Sostituzione delle lampadine ad alto consumo con quelle a basso consumo.

Riciclo della carta (!) in tutti i palazzi della Camera dei deputati.

Una proposta di cui non ci dovrebbe essere il bisogno.
Ed invece non la prenderanno neanche in considerazione.

UPDATE:
nel frattempo il bilancio della Camera per il 2007 è stato approvato, con un costo calcolato di 1 miliardo e mezzo di euro circa. E con un consuntivo a dir poco imbarazzante.
4.363.498,56 per la generica voce “Noleggi” e per il 2007 ne sono preventivati 5.495.000,00. Così, cogliendo fior da fiore.

Fonti:
[1][2][3]

Leggi anche:
I costi della politica #1 – Deputati
I costi della politica #2 – Senatori

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Armiamoci e partite

di SKA su Notizie Commentate il 16 Settembre 2007, 22:55

Prendetelo più come un “commenti aperti” che altro.

Questa mossa delle liste civiche col bollino (ave Capemaster) di Grillo ha due possibili analisi:

1. Il partito di Grillo e seguaci è sempre più vicino (come dicono in molti)

2. Grillo ha lanciato il sasso portandosi dietro tanta gente urlante ed incazzata, ma ora tira indietro la mano.
Armiamoci e partite, ecco.

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Marcia dei maiali

di SKA su Satira il 13 Settembre 2007, 07:59

L’Umi (Unione Maiali Italiani) in un comunicato ufficiale ha fatto sapere che non parteciperanno al “Maial-Day” proposto da Calderoli.

Nella nota si legge “e voi avreste il coraggio di chiamare noi porci? Ma l’avete guardato bene in faccia?”

In aggiunta la stessa Umi ha deciso di organizzare una “Marcia dei maiali” per protestare contro i privilegi dei politici: porteranno un Borghezio ed un Mastella ad orinare al di fuori di Palazzo Montecitorio. Il terreno risulterà quindi infetto e non più utilizzabile da altri Deputati.

Nine Inch Nails - March of the Pigs

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Il Vaffanculo non è più reato

di SKA su Notizie Commentate il 7 Settembre 2007, 22:45

Una notizia flash per gli accaniti seguaci del V-Day che è in corso proprio oggi 8 Settembre.

Sino a poco tempo fa rivolgersi verso qualcuno con un semplice e schietto “Vaffanculo” era considerabile reato. Figuriamoci quindi un Vaffanculo di massa.

Lo stabilisce la Quinta Sezione Penale della Suprema Corte di Cassazione (sentenza n.27966/2007) adducendo come motivazione che “l’espressione non è più offensiva in quanto fa ormai parte del linguaggio comune”. (testo sentenza)

Non mi resta altro da dire quindi, se non l’augurio di andarvene prontamente a fare in culo.

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Il testo della legge proposta da Beppe Grillo

di SKA su ControInformazione il 6 Settembre 2007, 18:04

A chi interessasse, non sono sparito. Cause di forza maggiore mi tengono per il 96% della giornata lontano da casa ed immerso nella polvere, ma questa è un’altra storia.

Per tornare al titolo invece.
Dopo aver espresso la mia contrarietà al V-Day più che altro nel metodo, vorrei aggiungere qualcosina anche nel merito.

Come molti lettori sapranno qui dentro si cerca sempre di partire da testi, fatti e documenti nella loro interezza e spesse volte anche nella loro complessità.

Per quanto riguarda quindi il V-Day e l’oggetto di questa manifestazione, ossia la legge d’iniziativa popolare presentata da Beppe Grillo ed il suo Staff, vorrei che leggessero il testo nella propria interezza anche tutti i seguaci sostenitori dell’iniziativa.

Forse mi sbaglio. Ma sul blog di Beppe Grillo non compare il testo integrale della proposta di legge per cui si richiede una firma. Credo sia inaccettabile una cosa del genere, soprattutto quando si parla di trasparenza.
Se qualcuno lo trova lo linki nei commenti, magari è stata una mia mancanza.

Tutti i sostenitori del V-Day si basano sui 3 punti spiegati, male, nel volantino del V-Day.

Se andiamo a leggere il testo integrale però la situazione è ben diversa, il Parlamento Pulito oltre ad essere una cosa semi-secondaria è oggetto di cavillature sin troppo specifiche per essere credibili.

Gli articoli 2-3-4 poi oltre ad essere incostituzionali passibili di profili di non costituzionalità sono ben lontani dall’argomento “Parlamento Pulito”. Non c’entrano una sega. E’ un’accozzaglia di proposte populiste in cui il popolo ha avuto ben poca voce in merito.

Non farò un’analisi giuridica per evitare errori grossolani, ma anche perché ci vorrebbe troppo tempo e precisione. Ognuno legga per conto suo e si faccia la propria idea.

Testo:
RIFORMA DELLA LEGGE ELETTORALE DELLA CAMERA E DEL SENATO RIGUARDANTE I CRITERI DI CANDIDABILITÀ ED ELEGGIBILITÀ, I CASI DI REVOCA E DECADENZA DEL MANDATO E LE MODALITÀ DI ESPRESSIONE DELLA PREFERENZA DA PARTE DEGLI ELETTORI
(.pdf)

(formato .doc)

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I privilegi della Chiesa Cattolica

di Reverendo SenzaDio su L'ora di religione il 1 Settembre 2007, 15:58

In questi ultimi giorni si è fatto un gran parlare dei privilegi economici e fiscali della Chiesa Cattolica, soprattutto per la richiesta di “informazioni supplementari” da parte dell’Unione Europea. Il tutto ha avuto culmine con le parole di Betori che dichiara “Qualcuno vuole buttare fango sulla Chiesa facendo credere che la Chiesa goda di privilegi. Questo è assolutamente falso”.
A Bertone, ricordando l’8° Comandamento che recita “Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.”, ricordiamo anche tutti i privilegi di cui gode tranquillamente la Chiesa Cattolica e che sono spesso oggetto di un dilagante e colpevole, a mia detta, silenzio.

Partiamo dalla Costituzione Italiana per porre le basi del discorso “Stato e chiesa cattolica sono ciascuno, nel proprio
ordine, indipendenti e sovrani”. Quindi si presume che lo debbano essere anche economicamente.
Ne avevo parlato qualche tempo fa con l’articolo “La multinazionale chiamata Chiesa Cattolica” in cui si faceva un rapido excursus del potere economico acquisito dalla Chiesa, spesso a discapito dello Stato stesso.

Qui parliamo invece dei veri e propri privilegi economici e tributari.

8 per Mille
E’ l’argomento di cui più spesso si parla, credendo di saperne quasi tutto. Riprendendo ciò che era scritto nell’articolo precedente. L'”8 per mille” è una percentuale detratta dal gettito dell’IRPEF. Grazie ad esso la Chiesa riceve attualmente circa un miliardo di euro. Una cifra non destinata ad opere di carità come vorrebbero farci credere. In base ai dati della CEI relative al trienni 2002-2004 i fondi sono destinati per il 20% a interventi caritativi, 34% al sostentamento del clero e 46% per esigenze di culto.
E siccome “In caso si scelte non espresse da parte dei contribuenti, la destinazione si stabilisce in proporzione alle scelte espresse”, soltanto un terzo degli Italiani sceglie a chi devolvere l’8 per mille, quindi l’85% va ogni anno alla Chiesa Cattolica.
L’8 per Mille inoltre, come molti credono, non va direttamente allo Stato Vaticano, ma direttamente nelle casse della Conferenza Episcopale Italiana.

ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) *
La Chiesa Cattolica gode dell’esenzione totale dell’ICI relativamente ai fabbricati destinati in via esclusiva all’esercizio del culto e le relative pertinenze. Dal 2007 (con la finanziaria del centro-sinistra)è invece prevista anche l’esenzione dell’Ici per gli immobili adibiti a scopi commerciali per la Chiesa, basta “che sia mantenuta una piccola struttura destinata ad attivitá religiose.”
Il mancato gettito annuale per i comuni é stato calcolato nell’ordine dei 300 milioni di euro (la Repubblica, 8/10/2005).
Anche se in realtà il gettito mancante calcolato sarebbe di 2 miliardi e 250 milioni di euro, circa, complessivi.

IRES (Imposta sul reddito delle società) *
È previsto per la Chiesa l’abbattimento dell’Ires del 50% nei confronti degli enti di assistenza e beneficenza e gli altri enti il cui fine è equiparato per legge ai fini di assistenza ed istruzione.

IRAP (Imposta regionale sulle attività produttive) *
La legge Italiana stabilisce che le retribuzioni corrisposte ai sacerdoti non costituiscono base imponibili ai fini dell’IRAP.

Tasse immobiliari e doganali
Gli immobili della Chiesa da qualsiasi tipo di tributo, verso lo Stato o qualsiasi altro ente.
Mentre le merci provenienti dall’estero (anche dall’Italia) e dirette verso Città del Vaticano o ad uffici della Santa Sede sono sempre ammesse e non sono soggette diritti doganali e dazi, quindi completamente esenti.

Tra il 2004 e 2005 le finanziarie di quegli anni hanno stanziato circa 50 milioni di euro destinati all’Università Campus Bio-Medico che si autodefinisce “opera apostolica della Prelatura dell’Opus Dei che intende operare in piena fedeltà al Magistero della Chiesa Cattolica, che è garante del valido fondamento del sapere umano, poichè l’autentico progresso scientifico non può mai entrare in opposizione con la Fede, giacchè la ragione e la fede hanno origine nello stesso Dio, fonte di ogni verità”

Finanziaria 2005 : 15 milioni di euro per il Centro San Raffaele del Monte Tabor.

Legge n.293/2003: riconoscimento legislativo all’Istituto di studi politici San Pio V con relativo finanziamento previsto di 1,5 milioni di euro annui.

Nel 2003 si è definito ancora più specificatamente il ruolo degli insegnanti di religione cattolica, scelti dai vescovi e pagati dallo Stato Italiano. Nell’Agosto 2003 è stata infatti varata la legge per l’immissione in ruolo degl insegnanti di religione, circa 35.000, con un costo complessivo che supera il miliardo di euro.

Dal 2000, con la legge n.62/2000, sono state parificate le scuole private a quelle pubbliche e pertanto le scuole private (in larga parte cattoliche) entrano a far parte in pieno titolo del sistema di istruzione nazionale e vengono trattate alla pari anche sul piano economico. La legge istituiva 300 miliardi annui delle vecchie lire per le scuole private.
Nel 2005 il Ministro Moratti specifica che lo Stato Italiano debba svolgere “partecipazione alle spese delle scuole secondarie paritarie”.

Sempre secondo i dati del 2005 i fondi elargiti alle “scuole secondarie non statali” ammontavano a 500 milioni e 500 mila euro (circolare ministeriale n.38 del 22 Marzo 2005).

Ricordiamo anche che i funzionari della Chiesa sono stipendiati dallo Stato Italiano in base all’Art. 11 del Concordato con la Chiesa Cattolica, che in pratica al primo comma stabilisce la libertà religiosa all’interno dei corpi delle Forze Armate ed altri enti statali. Al comma 2 però si stabilisce che l’assistenza spirituale a quegli stessi enti è assicurata da ecclesiastici nominati dalle autorità italiane competenti e su designazione dell’autorità ecclesiastica. Con una serie di accordi caso per caso si stabilisce che su indicazione della Chiesa lo Stato Italiano debba pagare una retribuzione per la libertà di culto.

Per ulteriori cifre relative ai privilegi della Chiesa leggete anche “La multinazionale chiamata Chiesa Cattolica”.

Fonti utili:
Articolo de Il Sole 24 Ore
Privilegî economici e fiscali della Chiesa cattolica – Relazione di Silvio Manzati al convegno nazionale sulla laicità tenuto a Verona il 14 ottobre 2006
I Privilegi della Chiesa Cattolica – CalogeroMartorana.it
Patti Lateranensi
Testi integrali delle varie versioni dei Concordati Lateranensi

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La legge 150/2000: questa sconosciuta

di SKA su ControInformazione il 29 Agosto 2007, 07:27

Leggendo il libro “Santi, Poeti e Comunicatori (Colloquio informale sulla legge 150/2000)” Fara Editore – 2004 di Stefano Martello e Gennaro Pesante gentilmente inviatomi da Fara Editore ci si rende conto che la legge 150/2000 possa essere considerata la normativa più sconosciuta in merito alla comunicazione degli enti pubblici. Se non fosse stato per un libro di diritto studiato qualche anno fa, lo sarebbe stata anche per me. Nonostante io sia de facto un comunicatore laureato col pallino del giornalismo.

PER ACQUISTARE IL TESTO CLICCA QUI
Santi, poeti e comunicatori. Colloquio informale sulla Legge 150/2000

Siccome questa non è una recensione, passo oltre molto rapidamente. Per chi è “comunicatore” o vorrebbe lavorare nel campo questo libro potrebbe risultare molto interessante e coglie sicuramente nel segno, in prima istanza per lo stile informale, colloquiale ed un po’ scanzonato utilizzato dagli autori. In seconda istanza perchè riesce ad introdurre la problematica di una legge che dovrebbe regolamentare la comunicazione all’interno degli uffici pubblici, ma che risulta essere ancora disattesa da molti degli stessi enti. Introduce anche la differenziazione tra comunicazione istituzionale e marketing pubblicitario dei servizi svolti dall’ente in questione: la “res pubblica” può essere trattata come un prodotto da pubblicizzare ai cittadini, o il cittadino va informato in maniera sobria, ma incisiva e corretta?

Dopo aver colto nel segno il libro però perde colpi in quanto non riesce a far chiarezza sui contenuti effettivi della famigerata legge 150/2000. Il testo integrale della normativa a fine libro aiuta anche meno.

La Legge n. 150 del 7 giugno 2000 – di cosa si occupa (Testo integrale)
“Disciplina delle attività di informazione e comunicazione delle pubbliche amministrazioni” può ad oggi rappresentare il caposaldo normativo della comunicazione pubblica, con essa la comunicazione delle amministrazioni pubbliche diviene obbligo e ne vengono definiti strumenti e soggetti. Con questa normativa la Comunicazione, o meglio l’Informazione, viene definita come risorsa fondamentale quindi legittimata e con la previsione che essa sia elemento principale dell’attività di una Pubblica Amministrazione.

L’articolo 1 è il manifesto dell’intero impianto legislativo. Il punto 1 è chiarissimo “Le disposizioni della presente legge, in attuazione dei principi che regolano la trasparenza e l’efficacia dell’azione amministrativa, disciplinano le attività di informazione e di comunicazione delle amministrazioni pubbliche”

Le Strutture (figure professionali) (Art. 6)
Dal punto di vista dei soggetti il testo legislativo istituisce formalmente 3 differenti strutture operative:
il portavoce
l’ufficio stampa
l’ufficio relazioni con il pubblico (URP)

Le prime due dovranno occuparsi di tutte le attività di informazione, mentre gli URP si occuperanno della attività di comunicazione in aggiunta ad analoghe strutture quali “sportelli per il cittadino”, “sportelli unici” e sportelli polifunzionali e per le imprese. La separazione tra informazione e comunicazione diviene definitivamente netto.

Il Portavoce è una figura che viene creata appositamente ed è legato a doppio filo da un rapporto fiduciario con l’organo che egli rappresenta, può anche essere esterno all’amministrazione e si occupa dei rapporti di carattere politico-istituzionale con gli altri organi d’informazione nei settori radiotelevisivo, del giornalismo, stampa e relazioni pubbliche; (Art. 7)
A proposito del Portavoce va fatta una specifica ancora più chiara : per questa figura non sono previsti alcun tipo di percorso formativo, tantomeno il possesso di determinati requisiti. Non vi sono limiti di età o delle previsioni di incompatibilità. Può farlo chiunque, se chiamato dall’Amministrazione.

L’Ufficio per le relazioni con il pubblico è indirizzato ai cittadini singoli e associati. Sono incaricati di garantire loro l’esercizio dei diritti di informazione e accesso anche attraverso l’illustrazione delle varie normative richieste, sulle strutture e sui compiti dell’amministrazione stessa; (Art. 8 )

L’Ufficio Stampa deve essere costituito da personale iscritto all’Albo nazionale dei giornalisti ed ha il compito di curare i rapporti fra l’istituzione ed i mezzi di informazione di massa. L’Ufficio stampa è diretto da un coordinatore (capo-ufficio stampa) ed è l’addetto a curare i collegamenti con gli organi d’informazione attenendosi ai principi di trasparenza, chiarezza e tempestività delle comunicazioni d’interesse per l’amministrazione. Coordinatori e componenti dell’Ufficio stampa non possono però esercitare, per tutta la durata dei propri incarichi, attività professionali radiotelevisive, stampa o giornalismo (non può fare il giornalista al di fuori dell’Ufficio stampa, così è più facile) (Art. 9)
Va aggiunta una postilla: la normativa prevede un bonus per coloro che hanno svolto attività di Ufficio stampa pur non essendo iscritti all’albo sino all’entrata in vigore della legge. Si dovrà allegare tutta la documentazione di carattere giornalistico più la dimostrazione di aver partecipato ad un percorso formativo previsto dalla normativa (anche se nel 2007 risulta un po’ anacronistico, è bene specificarlo ugualmente).

Un’altra parte della normativa è dedicata ai Piani di comunicazione delle pubbliche amministrazioni, da trasmettere al Dipartimento per l’informazione e l’editoria presso la Presidenza del Consiglio, che predispone un Piano annuale di comunicazione, approvato dal Consiglio dei ministri. Al Dipartimento è richiesto un parere preventivo sulla comunicazione pubblicitaria delle Amministrazioni statali. (articoli 11, 12 e 13 della legge 150)

L’articolo 3 del Dpr 422/2001 chiarisce i dubbi e aiuta a capire le figure di giornalisti, che troveranno una collocazione negli uffici stampa delle amministrazioni pubbliche

Il regolamento chiarisce:

  • che degli uffici stampa potranno far parte soltanto giornalisti professionisti e pubblicisti;
  • che i giornalisti responsabili degli Uffici stampa dovranno possedere un diploma di laurea, mentre i redattori potranno possedere soltanto il requisito minimo dell’iscrizione nell’Albo dei Giornalisti;
  • che le Regioni (ordinarie e a statuto speciale) e il Ministero degli Esteri non hanno alcun obbligo di applicare la legge 150/2000;
  • che le lauree previste sono quelle in scienze della comunicazione, in relazioni pubbliche e in materie assimilate, mentre i laureati in discipline diverse dovranno aver conseguito il titolo di specializzazione o di perfezionamento post laurea o altri titoli post universitari rilasciati in scienze della comunicazione o in relazioni pubbliche e in materie assimilate da università ed istituti universitari pubblici e privati, ovvero dovranno aver conseguito master in comunicazione presso la Scuola superiore della pubblica amministrazione se di durata meno equivalente, presso il Formez, la Scuola superiore della pubblica amministrazione locale e altre Scuole pubbliche nonché presso strutture private abilitate alle attività di formazione e con specifica esperienza e specializzazione nel settore;
  • che il conferimento dell’incarico di responsabile dell’Urp e di capo ufficio stampa a soggetti estranei alla pubblica amministrazione è subordinato al possesso dei requisiti della laurea (per il capo dell’ufficio stampa) e dell’iscrizione nell’Albo dei giornalisti;
  • che le attività formative del personale in servizio (negli Urp e negli Uffici stampa) dovranno essere portate a compimento dalle amministrazioni entro 24 mesi dall’entrata in vigore del regolamento 422/2001.

(chiarimento tratto dall’analisi di Franco Abruzzo linkata sotto)

Per un’analisi approfondita sin nei minimi dettagli vi rimando all’analisi giuridica della legge 150/2000 di Franco Abruzzo

Dati relativi all’attuazione della legge 150/2000
Negli anni 2002 – 2003 sono state effettuate dal Dipartimento della Funzione Pubblica due indagini nazionali sullo stato di attuazione della legge 150/2000
1° monitoraggio nazionale sullo stato di attuazione della Legge 150/2000 (anno 2002)
2 ° monitoraggio nazionale sullo stato di attuazione della Legge 150/2000 (anno 2003) (.pdf)

Non sono riuscito a trovarne di più recenti, se non un monitoraggio effettuato dalla Provincia di Pescara e l’Associazione Comunicazione Pubblica(.pdf)

Tutti e 3 i monitoraggi denotano chiaramente come la legge 150/2000 non sia ancora pienamente recepita dagli enti pubblici e spesso neanche conosciuta.

“su 895 enti pubblici intervistati, solo il 23,2% (nel 2002 il 35,5%) dimostra di aver già recepito la legge; il 13,1%, (nel 2002 il 14,1%)
ancora non la riconosce; mentre il 62,2% concentrato nel nord Italia ha recepito la legge solo in parte, (nel 2002 il 47,7%).”

Sono alla ricerca di un’indagine più recente per paragonare i dati, se ne siete a conoscenza linkate pure nei commenti.

Comunicatori d’Italia, facciamoci avanti.

Siti Utili
ComPubblica.it
Comunic@zione Pubblica
Diritto & Diritti – Osservatorio sulla Comunicazione

Per ulteriori domande, chiarimenti o stimolare il dibattito utilizzate i commenti o la pagina dei contatti.

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Lotto per mille

di SKA su Notizie Commentate il 28 Agosto 2007, 12:29

Ora dico una di quelle cose che non si possono dire.

Guardandola nell’ottica di una protesta nei confronti dello Stato, ma anche in senso più generico, è così terribile essere d’accordo con Bossi sullo sciopero di Lotto e Lotterie?

Non sono Padano, tantomeno Leghista. Ma ho un’avversione viscerale nei confronti dei giocatori abituali di Lotto, Lotterie, Poker elettronici e tutti quei cazzo di giochi d’azzardo legalizzati.

Ed in più, nell’ottica della protesta popolare, è un mezzo perfettamente legale e legittimo per farsi sentire. Anche perchè non è concepibile che uno Stato tiri avanti il baraccone con entrate provenienti da lotto e lotterie (38 miliardi annui).

E’ da integralisti, lo so. Ma ecco, non gioco neanche alla tombola di Natale, per intenderci.

Fare lo sciopero del Lotto & affini, in realtà, non è un atto contro lo Stato.
E’ un atto in difesa dei propri soldi sudati ogni giorno.

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Plot rubati

di SKA su Notizie Commentate il 27 Agosto 2007, 14:16

Questi tre coglioni giapponesi si sono macchiati contemporaneamente di 2 reati.

Il primo, quello di omicidio, è quello più ovvio (quanto insensato e malato, peraltro).

Il secondo è quello di avermi bruciato la traccia per un racconto che stavo scrivendo da un mese!

Su Repubblica scrivono “Un finale tradizionale per un’incredibile vicenda che sembra essere uscita dalla penna di uno scrittore.”

Poteva.

Giapponesi del cazzo.

P.s. che faccio, continuo a scriverlo?

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Non ho un bel niente da dire

di SKA su Il Terzo Occhio il 23 Agosto 2007, 15:44

Messaggio importante per la blogosfera intiera

Non ho un bel niente da dire

Provateci anche voi a dirlo, non vi sentite meglio? E’ come scrollarsi la coscienza, è un’ammissione di colpevolezza che vi libera da tutti i mali. Quelli di correre dietro ai giochetti, i meme, i vicendevoli pompini, le notizie imposte dal circuito blogbabel, le parole sul niente. Come cantano gli Offlaga Disco Pax. Ecco, qui invece non mancano affatto.

I v/n-ostri commenti su tutto non li aspetta nessuno, fidatevi. E se veramente qualcuno li aspetta frementi, significa che c’è un problema di fondo. Se non si ha niente da dire la soluzione è semplice : non farlo.

I lettori possono fare a meno di n/v-oi, per una volta. Capiranno la sincerità, l’onestà e la trasparenza della peggiore delle ammissioni. Non avere un bel niente da dire. Una beneamata mazza, le palle piene, ho altro da fare. Ditelo come volete, ma non fate finta di avere l’idea o il pensiero più brillante della storia, quando invece si parla di nulla.

Propongo un post preimpostato in ogni piattaforma di blogging, tipo i modelli degli SMS. “Sì”, “No”, “Ti chiamo dopo”, “Oggi non ho un bel niente da dire”.
Immaginate che bello. Un click, un post. Finito.

Pensateci.

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extra

WTF?

Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.