Il cesso rende liberi

di SKA su Satira il 19 Marzo 2008, 14:58

Ferrara dice:

“Sulle porte delle cliniche abortiste dovrebbe esserci lo slogan: “Abort macht frei”, così come all’ingresso del campo di concentramento di Auschwitz” link

Peccato che “Abort” in inglese si traduca “Toilet”, ossia cesso.

Msn:
Ari: io mi chiedo chiccazzo gli ha dato la patente di vita
Ari: ma la su mamma non poteva abortì?
SKA: l’ha fatto
SKA: e infatti è uscito fuori lui

Grazie a Bioetica per le preziose informazioni

Commenti 5 Commenti »

Occorre essere attenti

di SKA su La dimanche des crabes il 16 Marzo 2008, 17:50

Ci ho pensato a lungo in questi giorni e sono arrivato ad un unica conclusione.
E’ necessario abbattere Giovanni Lindo Ferretti.

Non sto scherzando, credo sia assolutamente necessario per riavere indietro anni, parole, musica, storia ed intere generazioni. Circa un paio direi.
E’ ininfluente il modo, basta il fine.

Con quello che sta combinando in questi ultimi anni il Ferretti – in particolar modo in questo 2008 – ci ha defraudato di speranze e di un’immagine ideale che lui stesso ha contribuito a crearsi attorno con la sua opera. Ogni generazione ha bisogno, anzi Diritto, ad un proprio idolo a cui aggrapparsi per tenere vive le proprie pulsioni e passioni. C’è chi ha avuto la possibilità di aggrapparsi ad Hendrix, chi a Morrison, chi a Buckley, chi a Nick Drake, chi a Kurt Cobain, chi a Elvis, chi a Lennon, chi a Sid Vicious, chi a Freddy Mercury, chi a Strummer, chi a Demetrio Stratos, chi a Augusto Daolio, chi a De Andrè e via dicendo tutti in ordine rigorosamente sparso ed assolutamente non esaustivo.
Tutti accomunati dal fatto di essersene andati prima di commettere degli errori assolutamente irreversibili (qualche eccezione su Lennon è concessa ok).
Non significa che l’abbiano voluto, ma così è stato.

Anche noi nostalgici di quegli anni abbiamo diritto a riavere indietro l’autore di “Affinità-divergenze fra il compagno Togliatti e noi. Del conseguimento della maggiore età” e “Epica Etica Etnica Pathos” ancora oggi considerati 2 tra i primi 10 album del rock nostrano. Non tanto per la tecnica musicale in senso stretto, quanto per l’assoluta irruzione nel mondo musicale italiano del 1985 fatto di nulla. Quanto per la rottura con i soliti schemi italiani, per la militanza, per quei testi così crudi e rivoluzionari in tutti i sensi.

Ferretti è diventato l’esempio perfetto di quello “spegnersi lentamente” che volle gettare lontano da sé Cobain, anche se con un fucile.
Il Giovanni Lindo si sta spegnendo lentamente e con sé si trascina dietro tutta la sua storia, tutta la sua opera, sta condizionando tutti coloro che in quegli album (compreso il meraviglioso lavoro fatto con C.S.I. ovviamente) avevano trovato qualcosa di italiano che potesse essere degno di avere storia futura.
Ai miei figli avrei potuto dire “ascoltavamo i CCCP”. Avrei potuto citare versi come “Occorre essere attenti per essere padroni di sé stessi” o “La morte è insopportabile per chi non riesce a vivere, la morte è insopportabile per chi non deve vivere” o “Produci, consuma, crepa.” o “Anche la disperazione impone dei doveri, e l’infelicità può essere preziosa”.
Ma non se G.L.F. continua a fare il cretino dietro a Ferrara, preti, baciapile e crocefissi vari.
Non se G.L.F. continua ad affossare con le sue stesse mani un’intera storia, non posso.

Il danno è ancora risolvibile.
Abbattete Giovanni Lindo Ferretti, vi prego.

p.s. per capire fino a che punto può essere arrivato G.L.F. leggetevi il suo intervento dell’8 Marzo alla manifestazione antiabortista di Ferrara qui.
Oppure la lettera scritta a Ferrara qui.
Ribadisco: abbattetelo

Commenti 2 Commenti »

Ti amo per l’emissione di assegni a vuoto

di SKA su ControInformazione il 11 Marzo 2008, 23:49

Aggiornato 13/03
Il fatto che il Sig. Ciarrapico si dichiari fascista nel 2008 oltre che ridicolo è anche effettivamente ininfluente davanti al suo curriculum passato, che non sfigura affatto all’interno del PDL. Se per l’Italia dei Valori avere la fedina pulita è il requisito fondamentale, per il PDL vale l’opposto.

Una piccola carrellata per la memoria: sicuramente incompleta e non esaustiva.

Ai tempi della Presidenza della Roma venne arrestato per bancarotta fraudolenta e condannato definitivamente nel 2000 con relativo affidamento ai servizi sociali in base alla legge Gozzini.
In merito a quella che sembrava una leggenda metropolitana leggere il testo di un’interpellanza parlamentare presentata alla Camera dei Deputati, data 5 luglio 2000, “a seguito di sentenze passate in giudicato”. (url)
Nella stessa interpellanza si parla di “numerosi procedimenti penali per reati societari commessi successivamente al 1993”.

Arresto per l’affare Safim Leasing in cui riceve una condanna di un anno e tre mesi di reclusione (url)

Condanna a 3 anni di reclusione per il crac Valadier: procedimento giudiziario per il crac da 70 miliardi della societa che controllava la Casina Valadier e il gruppo Berardo srl, inglobati con irregolarita da Ciarrapico nel suo gruppo Italfin 80. (url)

Nel 1973 condannato per truffa aggravata e continuata a Inps, Inail e Inam per non aver registrato sui libri paga gli stipendi dei dipendenti.

Nel ’93 doppio arresto a distanza di un mese, il primo per una “mazzetta” di 250 milioni al segretario del Psdi Cariglia, confermata dallo stesso Ciarrapico. Il secondo per un’altra presunta mazzetta stavolta di un miliardo alla DC Andreottiana. Nel giugno dello stesso anno condannato in primo grado a 6 mesi per diffamazione di un consigliere comunale di Fiuggi, durante la sua presidenza delle Acque Fiuggi.

Nel ’97 sempre durante il periodo delle acque minerali viene rinviato a giudizio per peculato, abuso e falso nei confronti del Comune di Fiuggi.

Condanna a 4 anni e 6 mesi per lo scandalo del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi.
In primo grado riceve 5 anni e mezzo di reclusione, poi ridotti a 4 anni e mezzo in appello. Il 28 Settembre 1999 usufruisce di ben 2 condoni (governo Prodi) che tagliano di netto altri 4 anni di pena in un sol colpo e viene quindi “condannato” a scontare gli ultimi 6 mesi in “detenzione domiciliare” per motivi di salute. (url) Da quanto si può leggere non ha mai risarcito le parti civili implicate nella vicenda Banco Ambrosiano, grazie ai continui cambi di residenza.
(Sentenza “Banco Ambrosiano” 1998 14-07-1998)

La vicenda Ambrosiano risulta anche importante per i collegamenti diretti di Ciarrapico con la Loggia P2
Il Tribunale di Milano scriverà di “impressionanti cifre oggetto della distrazione consumata da Gelli e Ortolani ai danni del Banco Ambrosiano”, quantificate per Gelli in «82 milioni e 370 mila dollari; più 2 milioni e 450 mila franchi svizzeri», e per Ortolani in «223 milioni e 903 mila dollari; più 15 milioni e 154 mila franchi svizzeri», ingentissime somme destinate a finanziare anche l’attività occulta della Loggia segreta, in Italia e all’estero.

Il processo per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano si conclude con sentenza datata 16 aprile 1992 il Tribunale di Milano condannerà i vertici della Loggia P2 e dell’Ambrosiano e molti dei personaggi coinvolti a vario titolo nel crac assieme a Ciarrapico: Umberto Ortolani (19 anni di carcere), Licio Gelli (18 anni e 6 mesi), Francesco Pazienza (14 anni e 8 mesi), Bruno Tassan Din (14 anni), Flavio Carboni (15 anni), Roberto Rosone (12 anni) Giuseppe Prisco (8 anni e 8 mesi), Fausto Annibaldi (7 anni e 6 mesi), Grazio Bagnasco (7 anni e 6 mesi), Anna Bonomi Bolchini (7 anni e 6 mesi), Alessandro Mennini (6 anni e 9 mesi), e molti altri imputati.

2002: abbandonate le acque minerali si occupa delle cliniche private ed il Tribunale di Roma lo condanna a 1 anno e 8 mesi per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni: avrebbe imposto parcelle gonfiate ai pazienti sottoposti a trasfusioni.

Nel Dicembre 2007 viene iscritto nel registro degli indagati per truffa con l’accusa di aver incassato indebitamente una parte cospicua dei contributi pubblici ricevuti come editore di otto giornali locali.
Secondo gli investigatori, nel momento delle indagini era già riuscito a far sparire una ventina di milioni di fondi per l’editoria negli anni 2002, 2003, 2004, 2005, soldi che sarebbero finiti in una banca del Lussemburgo. (url)

Oltre le condanne in via definitiva vanno ovviamente riportati alla memoria gli innumerevoli fallimenti delle proprie aziende, in particolar modo quelle legate alle acque minerali di cui negli anni ’90 era considerato “il re”. Anche grazie ad un “prestito” di 39 miliardi da parte del Calvi di Banco Ambrosiano.
E’ attualmente editore di undici testate, da Ciociaria Oggi a Ostia Oggi, da Molise Oggi a Viterbo Oggi che in tutto vendono quasi 50 mila copie.
Tutti gli uffici hanno l’ordine tassativo di affiggere alle mura feticci del Duce.
L’editrice, Nuova Oggi Editoriale, è controllata da una srl, Mediterranea, amministrata da Giulio Caradonna, ex deputato del Msi dal ’58 al ’94 e posseduta dalla fedelissima Marisa Petazzo, che è anche azionista della cooperativa socia al 49% dell’editrice, per la modica cifra di 100 euro l’anno (pagabili in più soluzioni, come da delibera). (link

Questa non è una dichiarazione d’odio, ma di amore.
Come cantavano i meravigliosi Elio e le storie tese nel lontano 1° Maggio del 1991


[…]
E dirò di più,
urliamo anche ti amo a Ciarrapico.
L’attuale presidente della Roma.

E non si capisce come abbia fatto,
lui vendeva il pesce,
c’ha una fedina penale lunga così.
Poi ha conosciuto Andreotti,
è diventato il re delle acque minerali,
ha avuto un prestito da Calvi di 39 miliardi
con cui ha comprato la Fiuggi.
E adesso è il personaggio del giorno
e ha fatto firmare la pace
tra Berlusconi e De Benedetti.
Allora gridiamogli ti amo.

Ti amo Ciarrapico.
Ti amo per quello che hai fatto,
ti amo per l’emissione di assegni a vuoto,
ti amo per la pubblicazione…
per le pubblicazioni oscene,
questo è amore,
e allora lui ha dato amore a noi
e noi gliene diamo a lui.
Urliamogli tutti ti amo Ciarrapico!
One, two, three, four!

Ti amo, ti amo Ciarrapico!
Ti amo Ciarrapico! Ma come no?
Ti amo, ti amo Ciarrapico!

Commenti 2 Commenti »

Eppur si taglia…

di Kiappone su Notizie Commentate il 9 Marzo 2008, 12:13

Lula, la speranza di milioni di ambientalisti e non solo sparsi in tutto il mondo. Lula, il presidente operaio (quello originale). Lula, colui che in Brasile affermò, e forse ancora afferma, che avrebbe fermato la deforestazione selvaggia della foresta amazzonica, uno degli ultimi polmoni verdi del pianeta.

Ebbene, dopo anni di proclami ed autocelebrazioni di risultati fantomatici, Greenpeace riporta i risultati di una indagine relativa alla seconda metà del 2007. Ebbene solo nella seconda metà dell’anno appena trascorso sono caduti al taglio raso 700.000 ettari di foresta vergine o, se preferite, 7000 chilometri quadrati. Ora per chi non fosse del settore il taglio raso è una pratica che prevede l’asportazione totale di tutte le piante presenti su un soprassuolo ed è una pratica che ormai in Europa non viene più utilizzata da decenni per gli ovvi impatti paesaggistici, o comunque, quando usata, su superfici piccole, di circa 200 m2, per permettere la rinnovazione del bosco circostante e per limitare gli effetti negativi che hanno sul suolo, improvvisamente esposto alla luce.
In Brasile, invece, tale pratica è ancora in voga con gli effetti che ognuno di voi può constatare visitando il sito di GreenPeace.
Ma c’è dell’altro, che mi permetto di aggiungere sempre a beneficio di chi non fosse del settore. I suoli delle regioni tropicali, come quelli che ospitano la foresta amazzonica, sono suoli che a causa delle elevate temperature e delle abbondanti precipitazioni, sono profondamente alterati e hanno perso tutti gli elementi nutritivi utili alla vita delle piante. In altre parole sono suoli poverissimi.
La presenza di foreste così rigogliose è legata…alla presenza delle foreste stesse!
Esse infatti producono immensi quantitativi di sostanza organica morta (rami, foglie, carcasse di animali) che vengono immediatamente catturati dalle radici delle piante e utilizzati prima che le piogge possano allontanarli. Quando la foresta viene abbattuta e i suoli trasformati in colture agrarie, questi riescono a sostentare le colture per 1-2 massimo 3 anni prima di divenire totalmente privi di elementi minerali.
A quel punto il loro destino e quello di divenire deserto oppure, forse peggio, di essere bombardati con fertilizzanti che inquinano le falde acquifere rendendo imbevibile l’acqua. Tutto questo è risaputo e se è ammissibile che non lo sappia il contadino (per quanto l’esperienza dovrebbe insegnare) è incomprensibile, offensivo per la (poca) intelligenza umana che a livello politico si continui a permettere uno scempio sapendo bene che non è possibile ricavare da esso alcun vantaggio durevole nel tempo.
Ma, a quanto pare, ciò è ammissibile per le autorità brasiliane.
E lo scempio continua.

Mi dispiace di avervi tediato. Era un’amaro sfogo che necessitava di alcune spiegazioni.
Vostro
Kiappa

Commenti 1 Commento »

Destra di ritorno

di SKA su Satira il 8 Marzo 2008, 15:20

Non credo che gli Usa siano pronti a una presidenza di Obama, non fosse altro perché è un nero, un afro-americano

Gianfranco Fini, 7 Marzo 2008 (link)

Credo che l’Italia sia assolutamente pronta per un nuovo governo con Fini, non fosse altro perchè è un coglione.

Commenti 4 Commenti »

I soldi di Veltroni

di SKA su Notizie Commentate il 5 Marzo 2008, 08:56

In merito alla questione Radicali-PD in cui i primi protestano per il rispetto del contratto elettorale con i secondi, Veltroni oltre alle dichiarazioni di rito ha anche detto qualcosa d’altro e sicuramente non a caso.

Abbiamo fatto un patto e non è stato semplice farlo. Lo abbiamo fatto sulla base di far partecipare la cultura dell’innovazione e per la stima che ho verso Emma Bonino. Poi è cominciato una cosa faticosa: prima chiedevano i soldi, e gli abbiamo dato i soldi, poi hanno chiesto di mettere per iscritto il patto e lo abbiamo fatto. Non scambiamo un accordo politico perché non è un tram dove si prenotano i posti e si viene portati

(link)

Ammette candidamente che i Radicali hanno richiesto soldi, ma soprattutto che gli sono stati dati soldi per farli entrare nel PD e firmare l’accordo elettorale.

Non molti giorni fa si è letta la notizia di un’indagine nei confronti del sen. De Gregorio per corruzione in relazione al contratto stipulato tra Forza Italia e l’associazione “Italiani nel mondo”. Detta in parole povere: Forza Italia avrebbe promesso di sostenere finanziariamente “Italiani nel mondo” – ed un primo passaggio di denaro è stato accertato – sia per ottenere voti in Senato, sia per far passare l’assocazione di De Gregorio tra le fila del centro-destra.

Io che sono un uomo “di strada” – come dice Ascanio Celestini – non riesco a capire quale sia nella fattispecie la differenza tra i due casi. Sempre che Veltroni non dica cose a caso proprio durante la campagna elettorale.

E comunque alla fin fine, pur senza pensare a reati ipotizzabili, siamo sempre lì nella nostra piccola Italia con piccole persone che hanno piccolo valore che formano piccoli partitini, ma per grandi interessi.

Commenti 1 Commento »

Mai a 90

di SKA su La dimanche des crabes il 2 Marzo 2008, 15:59

Paura, cazzo.
Sembra di tornare all’inizio, a quando mi tremavano le gambe davanti ad un microfono e dalla bocca uscivano guaiti più che note.
E’ il mio momento, il nostro momento, ed io me ne sto a fissare un coglione dall’altra parte dello specchio.
Credevo che questo sarebbe stato il momento più bello della mia vita ed invece ora vorrei soltanto scappare, scomparire. Volare via.
Comportarmi come un bastardo che molla gli amici all’ultimo minuto, proprio quando loro sono al massimo dell’eccitazione ed io invece al massimo dell’angoscia. Come un coito interrotto dalla mamma che entra spalacando la porta.
Inutile che bussiate là fuori, amici. Ormai è deciso, non se ne fa più niente. La grande occasione, la grande attesa svanite per colpa di un cantante debole di cuore che non avrebbe mai voluto atteggiarsi da rockstar.
Sei un debole, cristo. Non hai le palle.
Molla tutto finchè sei in tempo, ritirati ad una vita migliore.
Anzi, ritirati dalla vita. Evita di dare giustificazioni in futuro. “Meglio bruciare che spegnersi lentamente” diceva Cobain. Drogato del cazzo.
Ma aveva ragione.

Un’uscita in grande stile, il grande cantante colpito dal mal di vivere di cui ci si ricorderà in eterno. Sforneranno dischi postumi, riedizioni dei nostri demo, i testi diverranno poesie di successo pubblicate in libreria. Un best-seller.
Amici miei, vi lascio in eredità il mio genio incompreso ed inespresso, colpito prematuramente, stroncato sul nascere da un demone più forte di sè stesso che l’ha corroso da dentro.
Stupendo.
L’articolo sul giornale è già pronto. Forse dovrei lasciare sul tavolo qualche riga per dare più enfasi e mistero alla triste storia.

Sono poche le persone che mi hanno chiesto di cambiare e modificare alcuni miei difetti, le ho sempre ascoltate perchè in fondo hanno sempre avuto le loro buone ragioni per chiedermelo. Ma non la mia essenza, la mia natura. Quella non avrei mai concesso a nessuno di modificarla, modellarla a proprio piacimento. Nessuno mi ha mai chiesto di diventare qualcun’altro, non l’avrei mai permesso.
Ma molti mi hanno chiesto di guardare oltre me stesso. Di guardare ai bisogni e le necessità di chi ho attorno, non solo a quello di cui ho bisogno esclusivamente io.
Chiedersi se anche gli altri hanno delle sofferenze, delle esigenze, proprio come noi stessi. Quante volte lo facciamo?

E’ proprio quello che sto facendo.
Non bussate così forte, cazzo. Sto progettando il nostro futuro in fondo.
Le opzioni.
Taglio delle vene. No, ho paura del sangue.
Sparo in bocca. Scenico, ma non ho nè fucili nè pistole. Non siamo mica negli USA. E poi ho anche fatto l’obiettore di coscienza per paura delle armi.
Gas. Morte dolce. Cazzo di stanze d’albergo senza fornelli.
Overdose di farmaci, bellissimo. Fanculo, solo 4 aspirine. Con queste l’unica cosa fulminante che può prendermi è la diarrea.
Dita nella corrente. Non ha mai funzionato.
Salto nel vuoto. Vertigini.

Possibile che non si riesca a crepare in santa pace qua dentro?
Ok, ragioniamo con calma. Sempre che la piantino di provare a sfondare la porta là fuori.
Finestra. Di sotto c’è abbastanza folla e non rischio di beccare qualcuno che possa rubarmi la scena con la sua inutile morte.

Il volo d’angelo è perfetto.
Dalla finestra entra aria fresca che irrompe nei polmoni, le luci della città là fuori sembrano il riflesso delle stelle in cielo. Un’unica distesa d’immenso illuminata ad intermittenza: lo scenario perfetto per dire addio al mondo in anticipo.
Un povero vecchio che muore solo in un letto d’ospedale, pur con una vita meravigliosa alle spalle, rimarrà solo un povero vecchio. Siamo noi a doverci creare in terra delle piccole pillole d’eternità mentre siamo ancora in vita. Siamo noi a decidere il come ed il quando.
Dobbiamo inculare la morte.
Dobbiamo metterla a 90 gradi e farle sentire che non ci faremo spaventare, farle sentire tutta la lunghezza della nostra ribellione.
Viviamo una vita a 90 all’ora, senza fermarci mai, ma senza fretta.
Viviamo una vita che non ci metterà sotto, non staremo mai a 90.
E’ arrivato il momento. Chiudo gli occhi, un gran respiro.
Buio, dalla porta un frastuono. Sono entrati.

Luci.

Commenti 6 Commenti »

La faccia come Almunia

di SKA su Satira il 29 Febbraio 2008, 11:02

Il 15 Febbraio Berlusconi in un’intervista a “TV7” dice:

Abbiamo già presentato il nostro programma al commissario Almunia, tra lui e il ministro Tremonti c’è una bella relazione e il nostro programma è condiviso anche da Almunia

(link)

Qualche giorno dopo, il 21 Febbraio, Almunia risponde:

Non ho ricevuto nulla e se non ho nulla ricevuto, non posso aver espresso alcun parere

(link)

L’equivoco risolto oggi: Berlusconi si riferiva a Manuel Almunia, dell’Arsenal.

Commenti 5 Commenti »

Disparità di accesso

di SKA su ControInformazione il 25 Febbraio 2008, 15:20

Come in ogni tornata elettorale la nostra povera Italia è costretta a sorbirsi vagonate di interviste, messaggi autogestiti, presenzialismi sfrenati da parte degli esponenti politici in tutti i mezzi d’informazione esistenti. In particolar modo la televisione, costretta a sua volta nelle ferre maglie dell’ormai arcinota Par Condicio.

La normativa in questione è rivolta a garantire la parità di accesso ai mezzi di informazione da parte dei partiti politici.

Succede però che nei giorni scorsi i capigruppo Morri e Lainati, rispettivamente di Pd e Fi, presentino un emendamento – approvato da Paolo Brutti in commissione parlamentare di Vigilanza – che modifica l’art. 3 del regolamento.

Quello che i radicali definiscono come “golpe mediatico” modifica radicalmente proprio quella parità di accesso sancita dalla legge 28 del 2000.

In parole povere: la torta dell’accesso mediatico viene così spezzata in 2 tronconi del 50% a discapito dei piccoli partiti ed in netto favore delle coalizioni maggiori, quindi PD e PDL. Il primo 50% viene diviso in maniera proporzionale tra 28-29 formazioni politiche “minori” mentre l’altro 50% “sarà suddiviso in maniera paritaria solo tra una ventina di formazioni presenti attualmente in Parlamento: quelle che hanno un gruppo parlamentare alla Camera o al Senato.”

Nel contempo la RAI si trova difatto svincolata da obblighi di parità di trattamento, negli inviti ai partiti, in tutte le trasmissioni che si occuperanno di politica e non saranno costrette ad invitare i 28-29 partiti minori. Con un evidente sbilanciamento dell’asse informativo, paritario e pluralista sino ad oggi caldeggiato principalmente dal centro-sinistra.

Due pesi e due misure personalmente inaccettabili.

Fonti:
Regolamento per la “par condicio” – Autorità per le garanzie nelle comunicazioni
Rai, sulla par condicio i giganti hanno la meglio sui nanetti – IlTempo
Legge 28/2000

Commenti 3 Commenti »

Eversione giudiziaria

di SKA su Notizie Commentate il 23 Febbraio 2008, 17:09

Nei giorni scorsi è stato presentata una bozza di programma sulla giustizia da parte del PDL targata Gaetano Pecorella, ma chiesta a gran voce dal solito Berlusconi.
Sono 8 punti che vorrebbero riformare e stravolgere completamente l’attuale funzionamento della giustizia italiana, virando verso un sistema all’americana, ma senza la loro tradizione in tema di giustizia.

Gli 8 punti della riforma sono così riassumibili:
Giuria popolare: introduzione della giuria popolare per l’amministrazione della giustizia in tutti i casi di responsabilità penale e civile;
Pubblico ministero eletto dal popolo;
Azione penale obbligatoria solo nei casi stabiliti dalla legge
Carriere separate tra giudici e Pm (vedi Piano rinascita democratica della P2 – Cap. Medio e Lungo termine, a1);
Patteggiamento: chi è condannato solo in appello ha diritto ad un secondo grado di giudizio perchè si verifichi nel merito la sua colpevolezza;
“Dissenting opinion”:introduzione della possibilità per un singolo giudice di dare diversa lettura della norma costituzionale data dalla maggioranza;
Presunzione di innocenza dell’imputato finchè il Pm non ne dimostri la colpevolezza al di là di ogni ragionevole dubbio (modifica costituzionale art.27);
Contraddittorio: diritto dell’indagato di essere interrogato dal giudice prima della custodia cautelare, con un contraddittorio sulle prove a carico;

Ed ovviamente il ripristino dell’immunità parlamentare e contestualmente la possibilità di utilizzare intercettazioni telefoniche solo per reati gravi.

Pur avendo gli Stati Uniti una concezione ben diversa della giustizia e della legalità dall’Italia, soprattutto l’Italia che hanno in mente i Berluscones, anch’essi muovono critiche nei confronti della giuria popolare.
Donatella Stasio de “Il Sole 24 Ore” ricorda una frase di Grisham :“I processi sono troppo importanti per lasciarli in mano alle giurie”, tratta dal best-seller “La Giuria”.

In questo senso l’Italia che hanno in mente i Berluscones sarebbe fatta di giurie finte, fatte da gente comprata come una qualsiasi comparsa di Mediaset. Non a caso la filosofia alla base politica di Forza Italia è che “tutti hanno un prezzo“, non sono casuali in tal senso le offerte pecuniarie al Sen. Randazzo di qualche tempo fa.

Così come il tentativo di controllo diretto su Pm e giudici, inevitabile come sopra il rimando al Piano di rinascita democratica che puntualmente salta fuori dal cilindro.

L’Anm e Giuliano Pisapia (presidente della commissione sul nuovo codice penale) hanno già dimostrato forti perplessità e dissensi.

In un caso di vittoria del PDL c’è da essere preoccupati, ma in una logica di larghe intese come si può sentire sia da Veltroni che da tutto il centro-destra riunito c’è da avere paura.

Fonte: Sole 24 Ore

Commenti 3 Commenti »

Bondi il giustizialista

di SKA su Notizie Commentate il 22 Febbraio 2008, 11:24

Sandro Bondi dice:

eventuali procedimenti penali che riguardano nostri parlamentari o eventuali candidati, esclusi naturalmente quelli che, come sappiamo, hanno un’origine di carattere politico, costituiscono un motivo sufficiente di esclusione, soprattutto per un partito come il nostro che dalla sua nascita ha sempre potuto vantare un’assoluta onestà da parte di tutti i suoi rappresentanti

E’ riuscito a mettere nella stessa frase concetti come “eventuali procedimenti penali”, “assoluta onestà” e procedimenti penali con “origine di carattere politico”.
Il tutto rimanendo serio.

Tradotto significa: che non candideranno chi ha procedimenti penali in corso, salvo chi è vittima di persecuzione giudiziaria. Chi lo decide quindi non si sa.

E’ come dire: sto andando a spalare la merda, ma spalo solo quella che profuma di rose.

Fonte: Corriere

Commenti 2 Commenti »

Super W

di SKA su Satira il 19 Febbraio 2008, 12:27

E poi vorremmo che non ci fossero più guerre e sconfiggere la fame nel mondo.

altro?

Commenti 2 Commenti »

Cybernautica (chapt.1)

di SKA su La dimanche des crabes il 17 Febbraio 2008, 07:53

Una volta ero un ragazzo come tanti, senza eccessi, senza tragedie. Normale, diciamo.
Certo, come tanti ho fatto le mie sane e genuine stronzate giovanili, magari non come quella che mi ha portato qua dentro, ma ne ho fatte.
Qualche canna, qualche cd o maglietta rubata, qualche ragazza illusa d’amore mentre a me bastava altro. “Qualche” se escludiamo quella vagonata di vere e proprie cozze che passava di tanto in tanto a casa mia. Ecco, in quel caso il “qualche” non rende propriamente l’idea.
Insomma, un po’ stronzo, ma in fondo tranquillo.

Ed ora cosa mi rimane?

Una penna, dei fogli di carta ingiallita (riciclata), una comodissima brandina, credo in ghisa, ed un vecchio 486 che su gentile concessione del direttore sono riuscito a farmi procurare, giusto per placare le mie crisi d’astinenza. Ah, c’è anche una sedia.
E tanto, tanto tempo.
Il pregio della cella d’isolamento è che non si ha mai modo di litigare con gli altri detenuti, tanto meno con la guardia di turno. Ho sentito spesso parlare di leggendarie scazzottate tra reclusi o delle sevizie inflitte agli altri “colleghi” più o meno nervosi. Beh, qui non c’è neanche quello.
Niente sangue, niente lividi, niente urla ne schiamazzi. Il “clang clang” dello sportello che si apre per pranzo e cena è l’unico contatto esterno che mi venga concesso.
Lo giuro, io ci provo a parlare col secondino di tanto in tanto, ma lui mugugna. Non gli è permesso parlare con me. Sono anche arrivato alla conclusione che il suo “mmh” significhi :”in fondo sei un bravo ragazzo, sappi che ti voglio bene”. E così sono un po’ più contento.
Lui è il mio amico, si chiama Gianni. O perlomeno, questo mese si chiama così, il mese scorso si chiamava Ernesto, il mese prima Ugo e prima ancora Archimede. In quel periodo credo mi abbia odiato.

E’ tanto che non penso più al perché io sia finito qui dentro.
In carcere c’è tanto tempo per pensare, ma anche tanto per dimenticare.

(…)

Commenti Commenti disabilitati su Cybernautica (chapt.1)

Le grandi mammelle di Ferrara

di SKA su Satira il 15 Febbraio 2008, 15:14

Caro Giuliano, così non vale. Te le tiri addosso.

Ora dice che sottoporrà alle analisi del sangue perchè crede di avere la sindrome di Klinefelter (vedi Wikipedia), perchè dice “ho testicoli piccoli e grandi mammelle”. Che sono effettivamente due dei sintomi della sindrome.

Ma non ha specificato che un altro sintomo potrebbe essere il ritardo mentale.

E quindi ecco, si spiegherebbe tutto.
E’ genetico.

* Ma se è genetico quindi non si può più prendere per il culo Ferrara?

Commenti 9 Commenti »

Lupercalia

di Reverendo SenzaDio su L'ora di religione il 14 Febbraio 2008, 11:58

Come quasi tutte le feste cattolico/cristiane anche la festa in onore di S.Valentino ha origini pagane.

In questo caso si tratta delle Lupercalie festeggiate il 15 febbraio. Era una festività elebrata in onore di Faunus Lupercus, un dio di origine greca che teneva lontani i lupi dalle greggi ed ha inizio nel Lupercale, ossia la grotta sul Palatino dove la lupa, secondo la tradizione romana, ha allattato Romolo e Remo.

La data del 15 Febbraio (ora diventato 14) era scelta perchè al culmine del periodo invernale nel quale i lupi, affamati, si avvicinavano agli ovili minacciando le greggi. (Wikipedia)

Alla base della festività in onore degli innamorati c’erano quindi dei lupi affamati che ammazzavano le pecore, in sunto. Ma allo stesso tempo venivano fatti dei veri e propri sacrifici rituali, tipici del paganesimo, in cui i Luperci (i sacerdoti) squartavano animali, più che altro capre, in onore del dio.
Successivamente tagliavano a listarelle le pelli degli animali per annodarle attorno ai propri fianchi ed iniziare una corsa contrapposta attorno al Palatino. Con le pelli frustavano i passanti, principalmente donne, per donare loro la fertilità.

Gli antichi Romani tendono ad individuare nella festa la celebrazione dell’origine di Roma: il percorso dei Luperci era considerato come l’antico tracciato delle mura della città e i due gruppi di sacerdoti come la rappresentazione di Romolo e Remo.

Prima di diventare festività in onore di S.Valentino era stata tramutata in una celebrazione della purificazione della Vergine Maria.

Nel 496 Papa Gelasio I fece abolire completamente la festività pagana, con le solite modalità cristiane, per sostituirla con quella in onore del Santo Valentino da Interamna morto due secoli prima, a sua volta perseguitato ed ucciso dai Romani sotto Aureliano nel 273 a causa del suo tentativo di convertire al cristianesimo i pagani. Cosa inconciliabile con le leggi del tempo, perlomeno fino al famoso Editto di Milano, con cui Costantino I consentì la libertà di culto.

Buone Lupercalia a tutti.

Commenti 1 Commento »

Di cosa stiamo parlando (chapt. 4)

di SKA su La dimanche des crabes il 10 Febbraio 2008, 08:00

Andrea era seduto all’angolo del tavolo, osservando i bordi della tovaglia ingiallita.
Stefano dall’altra parte a rigirarsi il bicchiere di vodka liscia in mano. Mi sono sempre chiesto come faccia a bersi quella roba, ed anche lui.
Ma abbiamo smesso di farci domande da molto tempo.

“Fanculo”, disse Andrea, “siamo qui da due anni e non siamo ancora riusciti a capire di cos’abbiamo bisogno”
“Dove cazzo sono finiti i sogni, gli ideali, le illusioni. A 25 anni ancora siamo in tempo per vivere d’illusioni. E invece stiamo qui a guardarci in faccia a bere e fumare. Passami l’accendino.”
Gli passai l’accendino, chiedendo di cosa stesse parlando.

“Non lo so neanche io di cosa sto parlando”, mi rispose.
“E’ come vedere immagini confuse e sbiadite attorno a sè, ma senza riuscire a coglierne l’essenza da tramutare poi in un testo scritto che abbia anche solo un senso di concretezza.
Dovrei saper scrivere tutto quello che ho in testa, ci vivo cazzo. Eppure scrivo tutto il resto, ma non questo.”

Stefano posò il bicchiere. “Almeno tu sai cosa sei, chi sei o cosa dovresti essere”, disse.

“Non so niente invece, mi sembra di non sapere più niente. E’ veramente importante leggersi mattoni tutti i giorni per tirarne fuori uno straccio di articolo? E’ veramente importante sapere ciò che i mezzi d’informazione ti passano? E quello che non ti passano invece, è più importante?”

“Se per te è importante, allora sarà così”, gli risposi con poca convinzione.

“So soltanto che mi sento uno schifo”, disse “nel senso vero e proprio del termine. Mi faccio schifo.
E non mi riferisco ad improperi emo/tardo-adolescenziali su quanto la propria vita sia da buttare nel cestino, di quanto tutti ce l’abbiano con te e queste stronzate di gente che non sa neanche cosa significhi sentirsi grati nello stare ben distanti dalla merda, la merda vera”, attaccò il pistolotto.

“La merda vera è quella di persone che vivono alla soglia della povertà, anche sotto, che faticano ad avere un pranzo ed una cena garantiti. La merda vera, quella di avere debiti fino al collo e banche che tirano il cappio sempre più stretto. Sempre che non si decida di tirarselo da soli il cappio. Ed invece non lo fanno, perchè c’è da arrivare a fine mese per dare da mangiare ai propri figli e non ci si può neanche permettere il lusso di tirare le cuoia.
Magari perchè corda e saponetta costano troppo.”

“Non iniziare adesso…” disse alzandosi Stefano.

“Ma sì, è qualunquismo, certo, ci mancherebbe.”, ricominciò. “Moralismo, oui c’est moi. Ma non sto parlando dei “soliti poveri” quelli che ormai non fanno più notizia, quelli che erano e rimangono invisibili. Quelli che chiedono l’elemosina.
Sto parlando dei nostri vicini di casa, sì proprio loro. Quelli del secondo piano che stanno vendendo la macchina perchè non riescono a pagare le rate. La coppia di sposini che si è accollata un mutuo di 140.000 euro a tasso variabile per la prima casa e adesso pagano 780 euro al mese, dai 450 con cui erano partiti. E vivono con 200, scarsi.”

“Parlo di loro, così vicini e così lontani.
Parlo della nostra indifferenza nascosta chi dietro ad un vetro con alzacristalli elettrici, chi dietro ad un portatile, chi dietro il gioco dei pacchi di raiuno, chi dietro ad un cazzo di telefonino che si connette anche con i satelliti della Nasa, ma che gli ha disconnesso il cervello da anni.
Sono fritti e neanche lo sanno.”

“Ma non sono soli, perchè sono il primo a farmi schifo.
Vivendo giornalmente con poco o niente mi posso concedere però il lusso di avere 3 pasti giornalieri garantiti, vestiti ben oltre la sufficienza, un portatile, accendere il gas tutti giorni, farmi una doccia una volta al giorno, qualche sfizio il fine settimana, la birra con gli amici di tanto in tanto. E sì, pure il telefonino. Che non si connette a un cazzo.
Ma soprattutto posso concedermi il lusso, il privilegio, di studiare.
Perchè io ancora lo considero un privilegio.”, disse stremato spegnendo la terza sigaretta del discorso.

“Ok, finito?”, gli dissi.
“Sì. Finito”

“Perfetto: cinema e pizza?”

Commenti 3 Commenti »

Quando fummo coglioni

di SKA su Notizie Commentate il 9 Febbraio 2008, 19:16

Ripensandoci un po’ su: in un tempo ormai lontano ci proposero un programma elettorale di 280 pagine con dentro tante buone promesse e propositi. Com’è andata l’abbiamo visto tutti e di mezzo ci hanno messo pure un indulto.

Dopo 10 anni ci proposero un candidato che nel ’96 durò neanche 2 anni.
Questa volta 1 anno e mezzo.

Ad Aprile si andrà a votare di nuovo: stesse facce, stessa politica, stessa gente.

Prima delle scorse elezioni c’era chi andava in giro sfoggiando magliette con su scritto “Io sono un coglione”, come gesto di revanche dicevano. Dicevamo.

E invece, era proprio vero.

Commenti 4 Commenti »

PD, PDL e il Piano di Gelli (1)

di SKA su ControInformazione il 8 Febbraio 2008, 18:54

Il Piano di Rinascita Democratica della loggia P2 è un documento ormai dimenticato, ma vivo e vegeto con i propri contenuti nella politica italiana. Soprattutto quella attuale.

Parleremo solo con citazioni tratte dal Piano.

Il Bipartitismo di PD e PDL
“L’ aggettivo democratico sta a significare che sono esclusi dal presente piano ogni movente od intenzione anche occulta di rovesciamento del sistema”

“valutare se le attuali formazioni politiche sono in grado di avere ancora la necessaria credibilità esterna per ridiventare validi strumenti di azione politica;”

“in caso di risposta affermativa, affidare ai prescelti gli strumenti finanziari sufficienti -con i dovuti controlli- a permettere loro di acquisire il predominio nei rispettivi partiti;”

in caso di risposta negativa usare gli strumenti finanziari stessi per l’immediata nascita di due movimenti: l’uno, sulla sinistra (a cavallo fra PSI-PSDI-PRI-Liberali di sinistra e DC di sinistra), e l’altro sulla destra (a cavallo fra DC conservatori, liberali, e democratici della Destra Nazionale).

Commenti 2 Commenti »

La dimanche des crabes

di SKA su La dimanche des crabes il 4 Febbraio 2008, 17:03

La dimanche des crabes è un titolo liberamente ispirato alla canzone di Giorgio Canali intitolata La demarche des crabes, che vi invito ad ascoltare e leggere per capire i motivi dell’ispirazione.

In essa ho racchiuso tutta una serie di scritti, racconti brevi e produzioni di vario genere passate per questi lidi negli anni sino ad oggi, per poi abbracciare quelli futuri.

“Dimanche” perchè molto semplicemente sarà la domenica ad essere dedicata esclusivamente a questo tipo di scritti, una domenicale rubrica fissa.

Oltre ad un mero esercizio stilistico è anche una necessità, per uscire dai gangli degli argomenti trattati solitamente in Terzo Occhio. Scritti completamente decontestualizzati, o quasi, con i quali tenterò di liberarmi da una certa forma di oppressione che mi ha colpito ultimamente.

Per gli interessati, la rubrica è raggiungibile dal link apposito nel menù in alto.
Per gli altri tutto quanto continuerà come al solito, ma con un pizzico di me stesso in più. Chè ultimamente un po’ mi manco.

Commenti 1 Commento »

L’avevamo detto, ma poi?

di SKA su ControInformazione il 31 Gennaio 2008, 22:40

Dovrei ripetere cose già dette e ridette qualche decina di volte, cose di cui quando se ne parlò qui sopra sembravano quasi fantascienza. Cose improbabili, qualcuno disse.
O, nella migliore ipotesi, cadute nel dimenticatoio.

Due argomenti hanno destato attenzione in questi giorni, un po’ confusi e mascherati dalla crisi di governo e successivo incarico istituzionale dato nelle mani di Marini.

Berlusconi assolto al processo SME perchè “i fatti non sono più previsti dalla legge come reato”.

E la condanna da parte della Corte di Giustizia Europea per il sistema di radiofrequenze italiano che viola le normative comunitarie (testo completo)

I due argomenti, caso vuole, hanno come protagonista, principale o secondario, la stessa persona. Quel Silvio Berlusconi di cui anche io ho più volte preferito non parlare.

I più attenti però ricordano bene che invece qui sopra se n’è parlato assai diffusamente.
Per quanto riguarda la questione radiofrequenze-Rete 4 su tutti vi rimando all’articolo Banditismo all’italiana, in cui facevo un’analisi approfondita ed un riassunto delle vicende italiane in merito. Anche dopo la presentazione della famosa Gentiloni che nulla voleva cambiare, in contraddizione con le ben 2 sentenze della Corte Costituzionale che ravvisavano la formazione di posizioni dominanti ed imponevano a Mediaset di lasciare libera una frequenza.
Se non ricordate ciò di cui stiamo parlando, andate a leggere.

Per quanto riguarda il provvedimento che, di fatto, depenalizzò il reato di falso in bilancio (testo integrale) vi rimando agli articoli Senso estetico del bilancio in cui vi si trova la sintesi del testo introdotto e che di fatto già scagionava Silvio Berlusconi e tutti gli indagati per il reato in questione.

Già nel 2005 i giudici della seconda sezione penale del tribunale di Milano scrissero nella sentenza che “gli imputati devono essere prosciolti perché il fatto in sé non è più previsto dalla legge come reato

Così come allora anche stavolta i giudici hanno voluto emettere una sentenza di condanna nei confronti del sistema legislativo.

Bene. Si è scavato nel passato. Tutte le premesse, i tasselli, sono andati al loro posto.
E cadranno di nuovo nel dimenticatoio.

Ha quindi ancora senso parlare di queste cose?

Commenti 4 Commenti »


extra

WTF?

Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.