Aggiornato 13/03
Il fatto che il Sig. Ciarrapico si dichiari fascista nel 2008 oltre che ridicolo è anche effettivamente ininfluente davanti al suo curriculum passato, che non sfigura affatto all’interno del PDL. Se per l’Italia dei Valori avere la fedina pulita è il requisito fondamentale, per il PDL vale l’opposto.
Una piccola carrellata per la memoria: sicuramente incompleta e non esaustiva.
Ai tempi della Presidenza della Roma venne arrestato per bancarotta fraudolenta e condannato definitivamente nel 2000 con relativo affidamento ai servizi sociali in base alla legge Gozzini.
In merito a quella che sembrava una leggenda metropolitana leggere il testo di un’interpellanza parlamentare presentata alla Camera dei Deputati, data 5 luglio 2000, “a seguito di sentenze passate in giudicato”. (url)
Nella stessa interpellanza si parla di “numerosi procedimenti penali per reati societari commessi successivamente al 1993”.
Arresto per l’affare Safim Leasing in cui riceve una condanna di un anno e tre mesi di reclusione (url)
Condanna a 3 anni di reclusione per il crac Valadier: procedimento giudiziario per il crac da 70 miliardi della societa che controllava la Casina Valadier e il gruppo Berardo srl, inglobati con irregolarita da Ciarrapico nel suo gruppo Italfin 80. (url)
Nel 1973 condannato per truffa aggravata e continuata a Inps, Inail e Inam per non aver registrato sui libri paga gli stipendi dei dipendenti.
Nel ’93 doppio arresto a distanza di un mese, il primo per una “mazzetta” di 250 milioni al segretario del Psdi Cariglia, confermata dallo stesso Ciarrapico. Il secondo per un’altra presunta mazzetta stavolta di un miliardo alla DC Andreottiana. Nel giugno dello stesso anno condannato in primo grado a 6 mesi per diffamazione di un consigliere comunale di Fiuggi, durante la sua presidenza delle Acque Fiuggi.
Nel ’97 sempre durante il periodo delle acque minerali viene rinviato a giudizio per peculato, abuso e falso nei confronti del Comune di Fiuggi.
Condanna a 4 anni e 6 mesi per lo scandalo del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi.
In primo grado riceve 5 anni e mezzo di reclusione, poi ridotti a 4 anni e mezzo in appello. Il 28 Settembre 1999 usufruisce di ben 2 condoni (governo Prodi) che tagliano di netto altri 4 anni di pena in un sol colpo e viene quindi “condannato” a scontare gli ultimi 6 mesi in “detenzione domiciliare” per motivi di salute. (url) Da quanto si può leggere non ha mai risarcito le parti civili implicate nella vicenda Banco Ambrosiano, grazie ai continui cambi di residenza.
(Sentenza “Banco Ambrosiano” 1998 14-07-1998)
La vicenda Ambrosiano risulta anche importante per i collegamenti diretti di Ciarrapico con la Loggia P2
Il Tribunale di Milano scriverà di “impressionanti cifre oggetto della distrazione consumata da Gelli e Ortolani ai danni del Banco Ambrosiano”, quantificate per Gelli in «82 milioni e 370 mila dollari; più 2 milioni e 450 mila franchi svizzeri», e per Ortolani in «223 milioni e 903 mila dollari; più 15 milioni e 154 mila franchi svizzeri», ingentissime somme destinate a finanziare anche l’attività occulta della Loggia segreta, in Italia e all’estero.
Il processo per la bancarotta fraudolenta del Banco Ambrosiano si conclude con sentenza datata 16 aprile 1992 il Tribunale di Milano condannerà i vertici della Loggia P2 e dell’Ambrosiano e molti dei personaggi coinvolti a vario titolo nel crac assieme a Ciarrapico: Umberto Ortolani (19 anni di carcere), Licio Gelli (18 anni e 6 mesi), Francesco Pazienza (14 anni e 8 mesi), Bruno Tassan Din (14 anni), Flavio Carboni (15 anni), Roberto Rosone (12 anni) Giuseppe Prisco (8 anni e 8 mesi), Fausto Annibaldi (7 anni e 6 mesi), Grazio Bagnasco (7 anni e 6 mesi), Anna Bonomi Bolchini (7 anni e 6 mesi), Alessandro Mennini (6 anni e 9 mesi), e molti altri imputati.
2002: abbandonate le acque minerali si occupa delle cliniche private ed il Tribunale di Roma lo condanna a 1 anno e 8 mesi per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni: avrebbe imposto parcelle gonfiate ai pazienti sottoposti a trasfusioni.
Nel Dicembre 2007 viene iscritto nel registro degli indagati per truffa con l’accusa di aver incassato indebitamente una parte cospicua dei contributi pubblici ricevuti come editore di otto giornali locali.
Secondo gli investigatori, nel momento delle indagini era già riuscito a far sparire una ventina di milioni di fondi per l’editoria negli anni 2002, 2003, 2004, 2005, soldi che sarebbero finiti in una banca del Lussemburgo. (url)
Oltre le condanne in via definitiva vanno ovviamente riportati alla memoria gli innumerevoli fallimenti delle proprie aziende, in particolar modo quelle legate alle acque minerali di cui negli anni ’90 era considerato “il re”. Anche grazie ad un “prestito” di 39 miliardi da parte del Calvi di Banco Ambrosiano.
E’ attualmente editore di undici testate, da Ciociaria Oggi a Ostia Oggi, da Molise Oggi a Viterbo Oggi che in tutto vendono quasi 50 mila copie.
Tutti gli uffici hanno l’ordine tassativo di affiggere alle mura feticci del Duce.
L’editrice, Nuova Oggi Editoriale, è controllata da una srl, Mediterranea, amministrata da Giulio Caradonna, ex deputato del Msi dal ’58 al ’94 e posseduta dalla fedelissima Marisa Petazzo, che è anche azionista della cooperativa socia al 49% dell’editrice, per la modica cifra di 100 euro l’anno (pagabili in più soluzioni, come da delibera). (link
Questa non è una dichiarazione d’odio, ma di amore.
Come cantavano i meravigliosi Elio e le storie tese nel lontano 1° Maggio del 1991
[…]
E dirò di più,
urliamo anche ti amo a Ciarrapico.
L’attuale presidente della Roma.
E non si capisce come abbia fatto,
lui vendeva il pesce,
c’ha una fedina penale lunga così.
Poi ha conosciuto Andreotti,
è diventato il re delle acque minerali,
ha avuto un prestito da Calvi di 39 miliardi
con cui ha comprato la Fiuggi.
E adesso è il personaggio del giorno
e ha fatto firmare la pace
tra Berlusconi e De Benedetti.
Allora gridiamogli ti amo.
Ti amo Ciarrapico.
Ti amo per quello che hai fatto,
ti amo per l’emissione di assegni a vuoto,
ti amo per la pubblicazione…
per le pubblicazioni oscene,
questo è amore,
e allora lui ha dato amore a noi
e noi gliene diamo a lui.
Urliamogli tutti ti amo Ciarrapico!
One, two, three, four!
Ti amo, ti amo Ciarrapico!
Ti amo Ciarrapico! Ma come no?
Ti amo, ti amo Ciarrapico!