Tik Tok e i problemi con la privacy

di SKA su Notizie Commentate il 24 Febbraio 2023, 12:50

Un dato di fatto: l’app e il social media di maggior successo al mondo, attualmente, è cinese. TikTok è un’applicazione che ha conquistato milioni di utenti in tutto il mondo, grazie ai suoi video divertenti, creativi e coinvolgenti. Tant’è che si parla più di un’app orientata all’intrattenimento, più che di social media. Ma il successo di TikTok è stato accompagnato da molte controversie e preoccupazioni sulla privacy e la sicurezza dei dati degli utenti.

Una delle principali preoccupazioni è che TikTok in quanto azienda privata cinese potrebbe essere soggetta al controllo del governo – e quindi del partito – cinese. Non è un segreto che la Cina abbia investito molte risorse per tenere fuori dai propri confini ed estromettere dal mercato le altre applicazioni concorrenti per consentire la crescita dei propri. Così come non è un segreto che il governo cinese abbia una forte influenza, per usare un eufemismo, nei confronti delle società private: tante altre aziende subiscono le ingerenze del partito o sono sotto controllo diretto. La storia di AliBaba e Jack Ma e la sua estromissione dall’azienda hanno fatto scattare più di qualche campanello d’allarme nella parte del mondo in cui domina il libero mercato.

Questo ha portato a preoccupazioni riguardanti la raccolta di dati degli utenti e il loro utilizzo da parte del governo cinese. Alcuni governi, come gli Stati Uniti e l’India, hanno addirittura vietato l’applicazione a causa di preoccupazioni sulla sicurezza nazionale. La notizia di queste ore è che anche la Commissione Europea e il Consiglio Europeo hanno vietato a tutti i dipendenti di tenere installata l’app di Tik Tok sul telefono: l’app dovrà essere disinstallata sia dai dispositivi aziendali che quelli personali. Il timore è che con quell’applicazione possano recuperare informazioni sensibili sui dipendenti.

Le aziende private cinesi, come TikTok, sono obbligate per legge a rispettare le richieste del governo cinese in materia di sicurezza nazionale e di informazioni sulle attività degli utenti. Ciò significa che se il governo cinese richiedesse informazioni sugli utenti di TikTok, l’azienda sarebbe obbligata a fornirle. È già successo: ByteDance, l’azienda che controlla l’app, ha ammesso di aver usato i dati per far localizzare giornalisti che avevano scritto articoli sgraditi alla piattaforma.

Se andiamo a leggere le policy sulla privacy di Tik Tok scopriamo che l’applicazione utilizza in modo molto spregiudicato i dati di chi lo utilizza.

“Il nostro sistema raccoglie automaticamente informazioni sull’utilizzo che fai dell’applicazione TikTok, tra cui il tuo indirizzo IP, le informazioni sul dispositivo (compreso il modello del dispositivo, il sistema operativo e la versione dell’applicazione), l’attività dell’applicazione, le informazioni sull’operatore mobile, il tempo trascorso nell’applicazione e l’utilizzo delle funzioni dell’applicazione.”

La privacy policy di TikTok indica inoltre che l’applicazione può raccogliere informazioni sulle tue interazioni con altri utenti, come i commenti, i messaggi diretti e i contenuti generati dall’utente.

Problema: in base a queste premesse la preoccupazione è che il governo cinese potrebbe utilizzare tutte quelle informazioni, a partire dalla localizzazione geografica, come strumento di spionaggio e sorveglianza. Pur avendo fornito delle blande rassicurazioni di fatto non risponde a nessuna legge o criterio della privacy delle persone.

Anche le altre applicazioni che utilizziamo – non solo social media – utilizzano i nostri dati, ma sono più funzionali a scopi di marketing e di advertising interne. Ma soprattutto, in particolare in Europa e negli Stati Uniti, esistono leggi e organismi, parlamenti che non – e non possono avere – controllo o ingerenze dirette su quelle aziende e su quei dati.

In Europa, le leggi sulla privacy sono forti e mirano a proteggere i dati personali degli utenti. La principale legge sulla privacy in Europa è il Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), che è entrato in vigore nel 2018. Il GDPR impone alle aziende che raccolgono e utilizzano i dati personali degli utenti di rispettare una serie di norme rigorose, tra cui il consenso esplicito degli utenti per la raccolta e l’utilizzo dei dati, il diritto degli utenti di accedere ai loro dati personali e di richiederne la cancellazione.

Tuttavia, non tutti sono soddisfatti della protezione dei dati offerta dal GDPR. Alcuni sostengono che non sia abbastanza forte per proteggere completamente i dati personali degli utenti, mentre altri ritengono che le sanzioni per le violazioni della privacy non siano sufficientemente severe.

In ogni caso, è importante che gli utenti di TikTok e di altre applicazioni di social media siano consapevoli dei rischi per la privacy e che esercitino il loro diritto alla privacy e alla protezione dei dati. Il consiglio che viene dato in questi casi è quello di “leggere attentamente i termini di servizio”, ma viviamo nel mondo reale: chi li legge veramente? Fate attenzione a quello che viene condiviso e se non vi sentite a vostro agio nel fornire dati personali, disinstallate l’app. Si sopravvive lo stesso.

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Il marketing nel settore del make-up: come la pubblicità influisce sugli acquisti

di Camerata Stizza su Marketing il 26 Gennaio 2023, 13:57

Il settore del make-up è in continua evoluzione e la pubblicità gioca un ruolo fondamentale nella scelta degli acquisti dei consumatori. La pubblicità è uno strumento potente che permette di influire sui desideri e sulle esigenze dei consumatori, creando una domanda per i prodotti in questione. In questo articolo, esploreremo come la pubblicità influisce sugli acquisti di fondotinta e fondotinta coprente.

Perché la pubblicità è importante nel settore del make-up

La pubblicità è un’importante forma di comunicazione tra l’azienda e il consumatore. Attraverso la pubblicità, le aziende possono presentare i loro prodotti e le loro caratteristiche, mostrando come essi possono rispondere alle esigenze e ai desideri dei consumatori. Inoltre, la pubblicità consente alle aziende di creare un’immagine positiva per i loro prodotti, aumentando la loro reputazione e la loro visibilità sul mercato.

La pubblicità ha un notevole impatto sugli acquisti di prodotti come fondotinta, creme viso, correttori, cipria e tanto altro. Attraverso la pubblicità, le aziende possono presentare i loro prodotti come soluzioni perfette per coprire le imperfezioni della pelle e per ottenere un aspetto naturale e sano. Inoltre, la pubblicità può mostrare come i prodotti possono essere utilizzati per ottenere un determinato look, come ad esempio un trucco da giorno o un trucco da sera.

Social media e pubblicità

Le campagne pubblicitarie sui social media sono una forma efficace di promuovere i prodotti del make-up e raggiungere un pubblico ampio e mirato. I brand utilizzano i social media per creare campagne pubblicitarie che presentano i loro prodotti come soluzioni perfette per le esigenze e i desideri dei consumatori.

Le campagne pubblicitarie sui social media possono essere utilizzate per promuovere nuovi prodotti o per rilanciare prodotti esistenti. Ad esempio, un brand può creare una campagna pubblicitaria per presentare un nuovo fondotinta coprente come una soluzione ideale per coprire le imperfezioni della pelle e ottenere un aspetto naturale e sano. Oppure, un brand può creare una campagna pubblicitaria per rilanciare un fondotinta esistente, mostrando come esso può essere utilizzato per ottenere un determinato look, come ad esempio un trucco da giorno o un trucco da sera.

Le campagne pubblicitarie sui social media possono anche essere utilizzate per raggiungere un determinato target di consumatori. Ad esempio, un brand può creare una campagna pubblicitaria per raggiungere le donne di una certa età o di un certo gruppo etnico, presentando i loro prodotti come la soluzione ideale per le esigenze specifiche di questo target di consumatori.

I brand possono anche utilizzare i social media per creare campagne pubblicitarie interattive, come ad esempio concorsi e sondaggi, per incoraggiare i consumatori a partecipare e aumentare l’engagement con i loro prodotti. Inoltre, i brand possono utilizzare i social media per creare campagne pubblicitarie in tempo reale, come ad esempio durante un evento importante del settore del make-up, come ad esempio una sfilata di moda o un premio di bellezza, per catturare l’attenzione dei consumatori e creare un’immagine positiva per i loro prodotti.

Inoltre, i brand utilizzano spesso le piattaforme di social media per creare contenuti sponsorizzati, come video tutorial e post di blog, per mostrare come utilizzare i loro prodotti e creare un’immagine positiva per essi. Questi contenuti possono essere condivisi sui profili dei brand e sui profili degli influencer e testimonial, per raggiungere un pubblico ancora più ampio.

In generale, le campagne pubblicitarie sui social media sono un’efficace forma di promuovere i prodotti del make-up e raggiungere un pubblico mirato. I brand utilizzano queste campagne per presentare i loro prodotti come soluzioni perfette per le esigenze e i desideri dei consumatori, raggiungere un determinato target di consumatori, creare contenuti interattivi e sponsorizzati, e catturare l’attenzione dei consumatori durante eventi importanti del settore.

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Nel solco tra nozionismo e cultura c’è una cosa più importante: imparare a pensare

di SKA su Cultura il 25 Gennaio 2023, 11:07

“La cultura non è ciò che si sa, ma ciò che si fa.” – Erich Fromm

“La cultura è un’educazione al pensiero, alla comprensione, alla creatività, alla capacità di apprendere e di apprendere ancora.” – Paolo Freire

Mi ricordo di un episodio accaduto quando ero uno studente in erba. Molto entusiasta solamente per le cose che mi interessavano, anche se non lo davo a vedere perché più interessato a dare di me un’immagine da anticonformista scapestrato. Mi ero preparato per una lezione di storia con una lista di nozioni da imparare a memoria. Quando sono arrivato in classe, ho capito che non mi sarebbero servite a nulla ed ho iniziato un percorso di introspezione allo studio che fosse adeguato al mio modo di vedere il mondo (sbagliando, perché la maggior parte dei professori vuole delle nozioni imparate a memoria e basta.)

Questo approccio l’ho riscoperto molto più avanti durante uno dei primi corsi di tecniche del giornalismo che ho frequentato all’università. Il professore, invece di presentarci una lista di date e nomi da memorizzare, ci ha chiesto di guardare dei film e di scrivere un saggio su come i temi trattati nel film si relazionano alla storia. Ho avuto un attimo di destabilizzazione, ma il mio vecchio approccio mi è venuto subito in soccorso. Confrontandomi con gli altri studenti ho notato che loro faticavano a seguire questo approccio: non erano abituati a pensare criticamente e in modo creativo su un argomento, avevano solo la pretesa ed il conforto di imparare a memoria le nozioni.

L’obiettivo dello studio non era solo di avere una quantità di nozioni in testa, ma di saperle utilizzare, mettere in relazione e comprendere i fenomeni storici e culturali. La cultura è la capacità di comprendere il mondo che ci circonda e di agire in esso in modo efficace. Assorbire quei film e quei significati, più che le specifiche nozioni, ci avrebbe aiutato a mettere in relazione e comprendere i fenomeni del mondo. E così ho cominciato a cambiare il mio modo di vedere il sapere e molto più avanti anche di insegnare, cercando di incoraggiare l’apprendimento per esperienza e l’educazione alla creatività e al pensiero laterale.

La differenza tra nozionismo e cultura è spesso sottovalutata nell’ambito scolastico ed universitario.

Il nozionismo è l’enfasi sull’apprendimento di nozioni specifiche e sulla loro memorizzazione a breve termine, mentre la cultura è l’acquisizione di conoscenze più ampie e durature che ci permettono di comprendere il mondo che ci circonda e di agire in esso in modo efficace.

Il problema del nozionismo è che spesso porta a un apprendimento superficiale e privo di contesto, che non prepara gli studenti ad affrontare le sfide della vita reale. Inoltre, si concentra sulle nozioni invece che sullo sviluppo del pensiero critico e della creatività.

Uno studio recente pubblicato su “Educational Researcher” ha rilevato che i paesi che hanno un alto punteggio in test standardizzati, come il Programme for International Student Assessment (PISA), non necessariamente hanno una maggiore percentuale di studenti che diventano adulti creativi e innovativi.

In contrasto, una formazione culturale completa prepara gli studenti a diventare cittadini attivi e pensatori indipendenti, in grado di comprendere e risolvere problemi complessi. Inoltre, una formazione culturale incentrata sull’apprendimento per esperienza e sull’educazione alla creatività e al pensiero laterale, prepara gli studenti per le professioni del futuro, che richiederanno sempre più competenze trasversali e capacità di pensiero creativo.

Dobbiamo incoraggiare l’apprendimento per esperienza e l’educazione alla creatività e al pensiero laterale, oltre che alla memorizzazione di nozioni specifiche. Solo in questo modo possiamo preparare i nostri giovani ad affrontare le sfide del futuro e a diventare cittadini attivi e pensatori indipendenti.

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I rischi del Politainment: quando informazione e intrattenimento si mescolano

di SKA su Cultura, Marketing il 21 Dicembre 2022, 13:02

Il Politainment è una parola che unisce il concetto di “politica” e “intrattenimento”, e si riferisce alla tendenza sempre più diffusa di utilizzare l’intrattenimento come mezzo per veicolare messaggi politici o per trattare temi di attualità in modo leggero e accattivante. Questo fenomeno è stato particolarmente evidente negli ultimi anni, sia nei programmi televisivi che sui social media, dove c’è una forte pressione per creare contenuti che siano allo stesso tempo divertenti e condivisibili, ma che allo stesso tempo trasmettano un messaggio o un’agenda politica.

In un’epoca in cui l’attenzione del pubblico è sempre più frammentata e concorrenziale, il Politainment rappresenta un modo per catturare l’attenzione delle persone e per coinvolgerle in modo più profondo, sfruttando il potere emotivo e persuasivo dell’intrattenimento. Tuttavia, questa tendenza presenta anche dei rischi e delle sfide, poiché implica una fusione sempre più stretta tra informazione e intrattenimento, e può portare a una distorsione della realtà o a una manipolazione dell’opinione pubblica.

Uno dei modi in cui il Politainment si è manifestato in modo più evidente negli ultimi anni è attraverso l’utilizzo dei social media, dove i contenuti virali e le campagne di sensibilizzazione spesso si mescolano con la propaganda politica e le fake news. In questo contesto, il confine tra informazione e intrattenimento diventa sempre più sottile, e spesso è difficile per il pubblico distinguere ciò che è vero da ciò che è falso o manipolato.

Inoltre, l’evoluzione dell’intrattenimento digitale ha reso sempre più facile per i creatori di contenuti di raggiungere un pubblico globale, e ciò ha contribuito a diffondere il Politainment a livello mondiale. I programmi televisivi e i film che trattano temi di attualità o che promuovono un’agenda politica sono diventati sempre più popolari, e spesso vengono diffusi online attraverso piattaforme di streaming come Netflix o Hulu.

Tuttavia, nonostante il successo del Politainment, c’è anche una preoccupazione crescente per gli effetti che questa tendenza può avere sulla qualità dell’informazione e sulla nostra capacità di comprendere il mondo che ci circonda.

Sfide e dei rischi che questa tendenza presenta

Innanzitutto, c’è il rischio di una distorsione della realtà. Quando l’intrattenimento e la politica si mescolano, il risultato può essere una rappresentazione distorta o parziale dei fatti, che può portare a una comprensione errata della realtà o a una manipolazione dell’opinione pubblica. Ad esempio, se un programma televisivo o un film presenta una versione parziale o distorta di un evento storico o di un problema attuale, può influire sulla percezione che le persone hanno di quell’evento o di quel problema.

Inoltre, il Politainment può creare una dipendenza dall’intrattenimento, che può a sua volta portare a una disconnessione dalla realtà. Se le persone sono costantemente esposte a contenuti che mescolano informazione e intrattenimento, possono avere difficoltà a distinguere tra ciò che è vero e ciò che è falso, e possono anche diventare meno inclini a cercare fonti di informazione indipendenti o a fare domande critiche.

Infine, il Politainment può anche portare a una polarizzazione dell’opinione pubblica, poiché spesso i contenuti che veicolano messaggi politici o temi di attualità sono progettati per suscitare emozioni e coinvolgere le persone in modo profondo. Se questi contenuti tendono a presentare una visione unilaterale o a esasperare le differenze di opinione, possono contribuire a creare un ambiente polarizzato e divisivo.

Il Politainment rappresenta una tendenza che può avere sia vantaggi che svantaggi. Se utilizzato in modo responsabile e critico, può essere un modo efficace per catturare l’attenzione del pubblico e per trasmettere messaggi importanti. Tuttavia, è importante che il pubblico sia consapevole dei rischi e delle sfide che questa tendenza presenta, e che sia pronto a fare domande critiche e a cercare fonti di informazione indipendenti.

Soluzioni che possono essere adottate per affrontare i rischi e le sfide che questa tendenza presenta

Innanzitutto, è importante che i media e i creatori di contenuti abbiano una maggiore responsabilità nella rappresentazione accurata e equilibrata dei fatti e delle opinioni. Ciò significa che dovrebbero evitare di presentare una versione parziale o distorta della realtà, e dovrebbero invece cercare di fornire una panoramica completa e equilibrata dei diversi punti di vista.

Inoltre, è fondamentale che il pubblico sia educato a fare domande critiche e a cercare fonti di informazione indipendenti. Ciò significa che dovrebbero essere incoraggiati a verificare le fonti e a cercare più di una fonte per confermare la veridicità di una notizia o di un’opinione. Inoltre, dovrebbero essere incoraggiati a sviluppare il proprio senso critico e a valutare l’affidabilità e la coerenza di ciò che leggono o vedono.

Infine, è importante che ci sia una maggiore trasparenza e accountability nei media e nei social media, in modo che il pubblico possa avere una comprensione più chiara di come viene prodotto e diffuso il contenuto. Ad esempio, i media dovrebbero essere più trasparenti riguardo alle fonti di finanziamento e alle relazioni con gli inserzionisti, e i social media dovrebbero fornire maggiori informazioni su come vengono selezionati e promossi i contenuti.

In conclusione, il Politainment rappresenta una tendenza che ha il potenziale per coinvolgere e informare il pubblico in modo efficace, ma che presenta anche rischi e sfide importanti. Per affrontare queste sfide, è importante che i media e i creatori di contenuti abbiano una maggiore responsabilità e trasparenza, che il pubblico sia educato a fare domande critiche e a cercare fonti di informazione indipendenti, e che ci sia una maggiore accountability nei media e nei social media. Solo in questo modo potremo garantire che il Politainment sia una forza per il bene e non per il male.

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Tecnologia e digitale: ecco i metodi di pagamento oggi più utilizzati

di SKA su Marketing il 27 Maggio 2022, 17:57

La tecnologia e la digitalizzazione sono processi che hanno cambiato radicalmente le nostre abitudini. Tra gli aspetti principali che possono essere testimoni di questo cambiamento troviamo sicuramente i metodi di pagamento. Oggi come oggi è possibile effettuare dei pagamenti in tantissime modalità differenti, molte di esse basate essenzialmente sulla rete. Vediamo nel dettaglio i metodi di pagamento più diffusi ad oggi.

Bonifico bancario

Uno dei metodi più utilizzati dai consumatori è sicuramente il bonifico bancario. Si tratta di un metodo che viene utilizzato oggi probabilmente di meno rispetto al passato per pagamenti tradizionali, come gli acquisti di prodotti tramite Internet, ma che mantiene la sua importanza. La transazione tramite questo metodo viene confermata con una comunicazione, che oggi può avvenire tramite e-mail o/e SMS; si può anche sfruttare l’invio della ricevuta elettronica dopo l’avvenuto bonifico. Interessante constatare il fatto che oggi venga utilizzato per tantissimi servizi: basti pensare al fatto che in molti si informano su come ricaricare conto gioco con bonifico bancario.

Carte di credito e carte prepagate

Le carte, a prescindere da tutto, rimangono tutt’oggi tra i metodi più diffusi. Per quanto riguarda le carte di credito, tale metodo viene ormai considerato tra i più affermati anche per gli acquisti in rete: difatti, l’utente ha soltanto la necessità di compilare un form web dedicato, riportando i dati della carta e i propri. Le carte prepagate, invece, sono utilizzate anche da persone che non hanno un conto corrente e possono essere usati per i più svariati utilizzi. Anche in tal caso sarà necessario inserire solo i dati della carta, quelli del titolare e generalmente il codice PIN. Si tratta di metodi che assicurano grande protezione.

PayPal

Negli ultimi tempi, il metodo di pagamento basato su PayPal si è affermato in maniera impressionante. Si tratta di un metodo che è legato ad una sorta di wallet digitale, collegato a un conto bancario o ad una carta prepagata. Forse uno dei metodi più veloci per effettuare pagamenti in rete: difatti, qualsiasi persona che abbia un indirizzo e-mail poi inviare e ricevere denaro con PayPal. Una volta aperto il conto PayPal è necessario collegarlo ad uno dei metodi di pagamento sopracitati. Già appena effettuato l’accesso si possono effettuare varie operazioni (la commissione applicata può variare a seconda del tipo di pagamento o transazione).

Monete virtuali

Chiunque ha potuto constatare negli ultimi anni un vero e proprio boom per quanto riguarda l’utilizzo di monete virtuali. Da quando il Bitcoin ha fatto il suo ingresso nel mercato, sono passati alcuni anni: oggi la situazione è molto differente. Basti pensare al fatto che vi siano in circolazione centinaia di monete virtuali utilizzabili per gli scopi più disparati. Proprio in quest’ottica, possiamo citare come tra i metodi di pagamento più gettonati ed utilizzati proprio le monete virtuali. La transazione è efficace, sicura e molto veloce: non è da escludere che in futuro gran parte dei pagamento online vengano effettuati proprio tramite le criptomonete, che ormai la stanno facendo da padrone.

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Marketing relazionale: ecco tutto quello che c’è da sapere

di SKA su Marketing il 17 Gennaio 2022, 11:32

Creare un rapporto con i clienti è la base di una strategia di successo, non solo online, ma anche offline. È ciò che si definisce “marketing relazionale”, quello che non si limita a promuovere il prodotto, a illustrare ogni suo aspetto e possibile vantaggio, ma a far conoscere l’azienda e il brand, a creare un’interazione diretta con i clienti e potenziali tali in modo rendere il legame più forte.

Uno dei modi per creare da subito coinvolgimento del marketing relazionale è attraverso il lead nurturing, ovvero l’invio di messaggi automatizzati che hanno appunto il compito di costruire relazioni con i clienti. Non si tratta più quindi di ciò che vendiamo, ma anche e soprattutto di quello che possiamo offrire come persone. Per creare davvero empatia e relazione al cliente non basta più solo conoscere il prodotto che offriamo, ma anche chi siamo e perché dovremmo essere scelti rispetto alla concorrenza.

Muoversi nel marketing relazionale può apparire difficile, per questo motivo abbiamo pensato di stilare una lista di tutto ciò che occorre conoscere a riguardo.

Il marketing relazionale: un nuovo approccio

Il marketing tradizionale è basato sull’interazione B2B (business to business) o B2C (business to consumer). Ciò comporta una differenziazione della strategia di a seconda dei soggetti a cui ci riferiamo, ma il marketing relazionale va oltre e abbatte questa barriera per creare un’interazione H2H (human to human).

Che si tratti infatti di un’altra azienda o di un consumatore finale, non si deve mai dimenticare che dietro c’è una persona, proprio come noi. È a quella che mira il marketing relazionale, alla creazione di una fiducia reciproca e un interesse vero e duraturo.

Rispetto al marketing tradizionale, veloce e mirato alla conversione immediata, quello relazionale è più lento, ma al tempo stesso più duraturo. Conoscendo ciò che davvero è l’azienda, il cliente o potenziale tale crea un legame profondo e in qualche caso indissolubile che porta ad una conversione costante sul lungo periodo.

La creazione di una lead nurturing

Condizione importante per procedere con il marketing relazionale è la lead nurturing, ovvero la creazione di messaggi automatizzati volti a costruire il rapporto con il cliente. Questi devono essere quanto più personali possibile, per permettere al cliente stesso di sentirsi maggiormente apprezzato e far comprendere l’intenzione dell’azienda o del brand di essere davvero vicini.

I messaggi del lead nurturing possono anche essere le più tradizionali newsletter che offrono un contenuto utile, sull’azienda e sul prodotto, e che magari incentivino la conversione attraverso uno sconto. La base è sempre la comunicazione costante, non finalizzata direttamente alla vendita, ma al farci ricordare dal cliente, dimostrare che, anche se non acquista un nostro prodotto, noi non ci dimentichiamo di lui.

Raccontare qualche evento importante per il nostro business può ad esempio essere un’ottima strategia di lead nurturing per il marketing relazionale. Permette infatti di far sentire il cliente già fidelizzato e quelli ancora in fase di coinvolgimento, più partecipi e quindi interessati. Far sentire, anche attraverso le comunicazioni scritte, il lato umano del brand aiuta a rendere il marchio più vero.

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Come gli italiani trascorrono il tempo libero online

di Camerata Stizza su Notizie Commentate il 28 Giugno 2021, 16:30

Con gli smartphone che ormai ci accompagnano in ogni attività del quotidiano e i ritmi sempre più frenetici cui siamo sottoposti, ritagliarsi dello spazio per passare del tempo libero in spensieratezza e coltivare i propri hobby diviene sempre più difficile. Fare giardinaggio, bricolage e attività fisica sono delle attività che aiutano a rilassarsi ma ormai la maggior parte del tempo libero viene trascorso su internet: oggi andremo a vedere quali sono le attività compiute dagli italiani su internet e per mezzo dei dispositivi mobili e fissi di nuova generazione.

I dati del gioco online

Tra le attività preferite per intrattenersi c’è indubbiamente il gioco online. Stiamo parlando di un settore che continua a crescere di anno in anno e che fa registrare dei numeri incredibili in termini di utili. Tanto per intenderci, negli ultimi 10 anni quello dei videogame è uno dei pochi comparti che non ha mai conosciuto battute d’arresto. A fare da traino ai videogiochi ci sono le vendite di titoli per smartphone, che negli ultimi 10 anni sono cresciute in media del 90% annuo. Proprio gli smartphone e i tablet hanno cambiato il modo stesso di intendere i videogame e uno dei dati più interessanti è quello che ci racconta la durata media delle sessioni di giochi dell’ultimo anno. Mentre le sessioni di gioco su device fissi e su console sono in media di 90 minuti, dato che aumenta tra i più giovani, quelle effettuate a mezzo device mobile sono molto più brevi e generalmente non sono superiori ai 20 minuti l’una. Questo è un dato che ci racconta meglio di altri come stiano cambiando le abitudini degli italiani che ormai giocano ai videogame ogni qual volta se ne presenti l’opportunità. Negli ultimi tempi, inoltre, le stesse aziende produttrici di videogame stanno incrementando la propria offerta di giochi per dispositivi mobili che sono ora una parte importantissima del mercato del gaming, sia con giochi impegnativi e “pesanti” come FIFA e PES, sia con giochi molto meno impegnativi come Ruzzle e Minecraft. Per le stesse ragioni continua a crescere anche il giro d’affari del gioco d’azzardo, soprattutto grazie ai tanti casinò online presenti sul mercato. Il numero di utenti che decide di intrattenersi con i tradizionali giochi da casinò come poker, blackjack e roulette cresce di anno in anno, tanto che nel solo 2020 questo comparto ha generato un gettito fiscale superiore ai 10 miliardi di euro.

Crescono gli acquisti a mezzo internet

Uno dei fenomeni del 2020 è stato quello degli acquisti a mezzo internet che ormai in tutto il mondo vede attivi più di due miliardi di persone. Soprattutto negli ultimi 12 mesi, le vendite online sono cresciute sensibilmente e nessun settore è stato risparmiato. Quello dell’agroalimentare è tra i comparti che ha visto aumentare maggiormente il proprio indotto, tanto da crescere di circa 4 miliardi di euro su base annua. Crescono anche le vendite di prodotti di arredamento per la casa, di prodotti di elettronica e di abbigliamento, che insieme all’agroalimentare vanno a integrare quasi il 90% degli acquisti totali effettuati a mezzo internet. Il merito di tale successo è sicuramente degli e-commerce, che poco tempo fa venivano utilizzati solo dai grandi colossi delle vendite e che, invece, ora sono stati messi in piedi anche dalle piccole e medie imprese per allargare i propri canali di vendita. La sempre maggiore fiducia dei consumatori nei confronti del web e il sempre maggior utilizzo di internet hanno aiutato e non poco gli e-commerce nel loro processo di crescita, ma uno dei dati più interessanti per comprendere il fenomeno è quello relativo ai dispositivi con cui vengono piazzati gli acquisti. Più della metà delle transazioni effettuate a mezzo internet vengono compiute da smartphone e circa 70% di queste viene compiuto d’impulso, ovvero accedendo a un e-commerce senza avere le idee chiare su cosa e se acquistare.

Quanto aumentano le riproduzioni in streaming?

Soprattutto negli ultimi cinque anni, gli utenti delle piattaforme di riproduzione in streaming sono aumentati in maniera esponenziale e quasi tutte le aziende attive nel settore fanno registrare una crescita lenta e costante. La più nota tra le imprese specializzate nello streaming online è Netflix che ormai vanta più di 200 milioni di abbonati in tutto il mondo, ma i cui utenti reali sfiorano il miliardo. Il tempo speso dagli italiani per intrattenersi con lo streaming cresce di anno in anno e tale tendenza è stata confermata anche dal fatto che nelle ultime festività natalizie le ore passate davanti allo streaming sono passate dai 2 milioni del 2019 alle quasi 6 milioni del 2020. Le riproduzioni in streaming sembrano ormai destinate a dare una spallata decisiva al mondo televisivo, che continua ad accusare il colpo. Rai Play è uno degli esperimenti meglio riusciti ma il lavoro da fare per vincere la concorrenza di Netflix e Amazon Prime Video è ancora tanto. Restano tuttavia delle incognite legate alla reale capacità del nostro Paese di rispondere in termini infrastrutturali alla sempre maggiore richiesta di internet ad alta velocità. Nella prossima stagione la Serie A andrà quasi interamente in streaming su Dazn e vedremo se l’Italia sarà pronta o meno a sostituire totalmente il satellitare e il digitale con le riproduzioni a mezzo internet.

Il mondo che abbiamo imparato a conoscere fino a poco tempo fa non esiste più e tale circostanza è testimoniata dal modo in cui gli italiani trascorrono il tempo libero che, come abbiamo avuto modo di vedere, è quasi del tutto “digitale dipendente”.

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Anche fuori dal Louvre possiamo ammirare La Gioconda grazie a queste copie di Leonardo e non solo

di Camerata Stizza su Notizie Commentate il 14 Giugno 2021, 12:30

La Gioconda, detta anche La Monna Lisa, di Leonardo da Vinci è forse il quadro più celebre di tutti i tempi. Il suo enigmatico sorriso, il celebre sfondo e la storia stessa del quadro l’hanno reso inconfondibile anche a chi se ne intende poco di arte. Non tutti sanno però che La Gioconda ha diverse “sorelle” in giro per il mondo, che possono anche aiutarci a scoprire qualcosa di più su questa opera ancora in parte avvolta nel mistero.

La Gioconda originale

Quella che noi chiamiamo La Gioconda è per l’appunto un quadro a olio dipinto su legno di pioppo da Leonardo da Vinci a partire dal 1503 circa fin forse al 1517. Sembra infatti che il quadro negli anni abbia subito diversi rimaneggiamenti da parte dell’artista stesso dato che il suo aspetto attuale non rispetta del tutto alcune delle descrizioni dell’opera fatte all’epoca da contemporanei di Leonardo stessi. Il quadro è di piccole dimensioni, appena 77 cm x 53 cm, ma si pensa che i suoi bordi siano stati tagliati via in passato, in quanto diverse copie dell’opera riportano la presenza di due colonne ai lati della Monna Lisa oggi non visibili nel dipinto di Leonardo. Quel che è certo che è l’opera ha avuto una storia burrascosa, che l’ha portata solo nello scorso secolo al sicuro dietro una resistente teca di vetro presso il parigino museo del Louvre.

Nei secoli, però, La Gioconda è diventata l’emblema per eccellenza della pittura occidentale, diventando così uno dei quadri più riconosciuti al mondo, una tappa imperdibile per bel l’80% dei visitatori del Louvre, e la protagonista di diverse opere di finzione come il libro edito da Mondadori da cui è stato tratto un film omonimo Il codice da Vinci o slot digitali come Da Vinci Diamonds Masterworks giocabile su William Hill Vegas in cui La Monna Lisa appare tra i simboli principali. Non tutti sanno però che La Gioconda del Louvre non è l’unica Monna Lisa ammirabile in un museo.

Fonte: Unsplash

Le altre Gioconde

Nel 2005 gli studiosi ce ne hanno dato la conferma definitiva: la donna raffigurata nella Gioconda è senza dubbio Lisa Gherardini, della anche Lisa del Giocondo. Il quadro potrebbe addirittura però non essere il primo a raffigurare questa nobildonna fiorentina. Sono infatti diverse le versioni della Monna Lisa, per mano di Leonardo e non, presenti al mondo. La Monna Lisa di Isleworth, oggi parte di una collezione privata in svizzera, è ad esempio considerata da molti studiosi precedente alla Gioconda del Louvre e pare essere stata dipinta da Leonardo stesso. Presso il Museo del Prado di Madrid possiamo invece ammirare una copia della Gioconda che pare essere stata dipinta dagli stessi allievi di Leonardo, coeva forse all’opera originale, e le cui ottime condizioni ci possono dare una mano a capire quali fossero i veri colori dipinti da da Vinci sulla Monna Lisa, molto più brillanti di quelli che possiamo vedere oggi.

Risale invece alla metà del Seicento la Gioconda di San Pietroburgo, una copia fedele di autore sconosciuto conservata ancora oggi presso il Museo dell’Hermitage. Non dobbiamo invece uscire dal Louvre per ammirare invece uno schizzo di Raffaello a inchiostro, risalente all’incirca al 1505, che rappresenta proprio La Gioconda e riporta anche le due famose colonne ai lati di Lisa Gherardini. Durante il XX secolo La Monna Lisa è infine diventata il soggetto preferito da molte avanguardie artistiche, apparendo, spesso reinventata, nelle opere dadaiste di Marcel Duchamp e nei lavori di Basquiat e Banksy.

Fonte: Pixabay

Non bisogna andare necessariamente a Parigi per poter ammirare la celebre Monna Lisa. In giro per il mondo esistono infatti diverse versioni del quadro più celebre del mondo che ci aiutano a vedere l’opera anche attraverso la sensibilità di altri artisti e a capire quale fosse l’aspetto originale del quadro.

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Itai Dzamara: la sparizione di un difensore dei diritti umani 

di SKA su ControInformazione il 9 Marzo 2021, 13:01

Il giorno in cui in Italia è comparso per la prima volta il nome di Itai Dzamara avevano appena ucciso un leone. Era il 28 luglio 2015 e la storia di Cecil stava uscendo praticamente su tutti i giornali, con un’ampia copertura e diffusione: nelle settimane precedenti era stato ucciso Cecil, un leone presentato al mondo come uno degli animali più famosi del parco nazionale Hwange in Zimbabwe.

Lo ricordo bene perché era casualmente anche il mio compleanno, di un’epoca in cui il mondo interno ed esterno non era stato ancora stravolto.

Il 9 marzo 2015 Itai Dzamara si trovava dal barbiere, nel quartiere Glen View della capitale Harare. Dopo pochi minuti cinque uomini fanno all’improvviso ingresso all’interno del negozio, accusando il ragazzo di aver rubato delle vacche. In pochi minuti lo ammanettano e lo caricato su un furgone dalla targa cancellata. Da quel giorno di marzo l’ubicazione di Itai e l’identità di coloro che sono dietro al rapimento sono rimaste sconosciute.

La storia di Cecil non era vera o comunque non era come ce la raccontarono. Però grazie a quel leone iniziai ad interessarmi alla storia di Itai: giornalista, attivista, fondatore di Occup e difensore dei diritti umani dello Zimbabwe, stato africano in quel momento ancora guidato con il pugno di ferro da Robert Mugabe.

Da allora, di anno in anno ho pensato che fosse una storia, ma soprattutto una vita che meritassero di essere raccontate anche in Italia ed in italiano. Alla fine l’ho fatto, al meglio delle mie possibilità

Avevo un debito di riconoscenza nei confronti di Itai e di sua moglie Sheffra, che ancora oggi chiede a gran voce di ricevere risposta ad una semplice domanda: dov’è Itai?

La storia integrale qui su Medium: Itai Dzamara: la sparizione di un difensore dei diritti umani | by Fabio Mascagna | Mar, 2021 | Medium

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Gli italiani come passano il tempo libero?

di SKA su Marketing il 21 Gennaio 2021, 10:05

Parlare di tempo libero non è sempre così facile, dal momento che ci sono tantissime persone che non hanno la più pallida di cosa significhino queste due parole. Lavoro, lavoro e solamente lavoro: eppure, ritagliarsi dei momenti e degli spazi durante la giornata e la settimana per rilassarsi e da dedicare ai propri cari è fondamentale, molto di più di quello che si potrebbe pensare, anche per affrontare poi in maniera più serena i problemi che accadono nella vita di tutti i giorni.

Giocare online

Il settore del gioco online è cresciuto in modo impressionante nel corso degli ultimi anni, al punto tale da diventare uno dei settori maggiormente apprezzati, soprattutto per via dell’esperienza di gioco che tanti portali offrono la possibilità di provare.

Fondamentale, in tutti questi casi, scegliere delle piattaforme che siano in grado di assicurare un alto livello di protezione e sicurezza a tutti gli utenti. Non c’è cosa migliore da fare, quindi, che dare un’occhiata su casinoonlineaams.com per andare alla ricerca delle piattaforme più efficaci da questo punto di vista, in grado di garantire un altissimo livello di affidabilità. La presenza del marchio ADM o AAMS non fa altro che rafforzare la sicurezza garantita dal portale, dal momento che significa che opera rispettando tutto quanto prevista dalla legge italiana in materia di gioco online.

Lo sport e le attività fisiche

Dal punto di vista sportivo, la tradizione in Italia è abbastanza importante, non solamente a livello professionistico, ma anche dal punto di vista amatoriale. Sono tantissime le persone che, come hobby, hanno quello di andare a correre, piuttosto che di giocare insieme agli amici a calcio, piuttosto che a pallacanestro o a beach volley.

Il clima piuttosto mite lungo tutto l’anno offre la possibilità ovviamente di fare tanta attività fisica all’aperto. Non è difficile notare, infatti, anche durante la stagione invernale, tantissime persone che, indossando adeguato materiale tecnico, vanno a fare una corsetta o una passeggiata nonostante temperature piuttosto rigido.

Al primo posto tra le attività fisiche preferite dagli italiani c’è inevitabilmente la palestra, che offre la possibilità sia di aumentare la propria muscolatura che di ritrovare una buona forma fisica. Poi troviamo tante attività semplici e che si possono svolgere in qualsiasi momento della giornata, come ad esempio jogging, oppure fare una camminata veloce. Infine, ecco che troviamo gli sport di squadra, con il calcio e la pallacanestro su tutti, senza dimenticare anche tante discipline individuali, come ad esempio il tennis e il nuoto, così come il ciclismo.

Bricolage, fai da te e giardinaggio

Ecco delle attività che stanno diventando sempre più dei passatempi, anche per tutte quelle persone che sono in pensione. Sono state numerose le ricerche che hanno messo in evidenza come tanti italiani amino un’attività in particolare da fare nel proprio tempo libero, che è rappresentata dal giardinaggio. Un dato che sale ancora di più spostandosi nelle Isole, così come in tutte quelle regioni a Sud della penisola, dove chiaramente le condizioni climatiche sono ancora più favorevoli per dedicarsi al proprio orto o appezzamento di terra per buona parte dell’anno.

Prendersi cura di un orto o di un terreno? Non solo, dal momento che gli italiani amano passare anche del tempo libero svolgendo dei semplici lavoretti all’interno delle mura domestiche. Il riferimento è a tutti quegli interventi e attività di bricolage e fai da te, che permettono di trascorrere del tempo avendo la mente impegnata e, al contempo, producendo anche un’utilità importante per la casa in cui si abita. Si tratta, nello specifico, di numerosi interventi di muratura, piuttosto che attività che implicano di lavorare il legno, in modo tale da realizzare dei mobili piuttosto che altri oggetti legati all’arredamento.

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Il boom delle VPN, i motivi per sceglierne una

di SKA su Marketing il 19 Gennaio 2021, 13:37

Al giorno d’oggi, la sicurezza online è diventata un tema centrale, da tenere sott’occhio continuamente. Il motivo è piuttosto semplice da intuire: siamo sempre più connessione e, passando sempre più tempo sul web, ci sono molti rischi in più da affrontare in riferimento alla sicurezza dei propri dati.

Basti pensare a chi lavora sul web e, poi, ha come hobby quello di giocare online: praticamente è perennemente online. Al giorno d’oggi, il tema della sicurezza è sentito a ogni livello, ma senz’altro c’è da mettere in evidenza come le piattaforme che consentono di giocare sono estremamente più sicure e affidabili in confronto quanto avveniva qualche anno fa. Per chi vuole giocare online in modo sicuro e protetto, è importante trovare prima i casino sicuri migliori, ovvero quelli che operano rispettando quanto previsto dalla legge italiana.

Il significato di una rete VPN

Capita spesso e volentieri di vedere le attività che vengono svolte online particolarmente ricche di rischi e pericoli. In effetti, spesso lo è, soprattutto quando ci si approccia al web in modo superficiale, facendo quasi finta che tutti questi rischi non esistono.

In ogni caso, per fare in modo di aumentare il proprio livello di sicurezza e protezione nel corso della navigazione, ecco che vengono usati sempre più di frequente degli strumenti come le reti VPN. L’impiego di un simile mezzo di protezione per le comunicazioni online è sempre più diffuso e presenta notevoli vantaggi.

Sul web, c’è la possibilità di trovare tante tipologie differenti di servizi VPN. Spesso e volentieri, viene usato dalle aziende per garantire una maggiore protezione a tutti quegli utenti che lavorano da remoto. Eppure, una rete VPN è in grado di garantire un netto miglioramento della propria privacy in ogni fase della navigazione su Internet.

Navigare in maniera sicura anche su reti WiFi pubbliche

Ecco uno dei principali vantaggi che sono connessi alle reti VPN. Capita, ogni tanto, di doversi collegare a internet sfruttando le reti WiFi pubbliche. Ecco, in tutte queste occasioni, c’è un rischio molto grande che si tende a ignorare o nemmeno a prendere in considerazione ed è legato al fatto che, spesso, tali reti possono mettere in pericolo i dati che vengono scambiati.

Una rete VPN, invece, offre la possibilità di navigare in modo criptato, consentendo di superare tre problemi in modo preciso. Ovvero che la navigazione di solito non è criptata, blocca l’accesso di malware che provengono dal router a cui ci collega e blocca, al contempo, ogni tentativo di phishing che avviene attraverso una connessione internet falsa.

Eliminare ogni restrizione geografica

Le restrizioni che sono legate alla geolocalizzazione impediscono agli utenti, in tante occasioni, di poter guardare dei programmi e dei contenuti che sono bloccati nel Paese in cui risiedono. In alcuni casi, l’utilizzo di uno strumento proxy legato al browser, può certamente trarre in inganno il servizio, ma nove volte su dieci, la connessione rimane estremamente lenta, con lo streaming dei dati che ci mette un’eternità.

Invece, tramite una rete VPN, che permette di sfruttare un server locale, tutto questo cambia. Gran parte delle reti VPN, infatti, hanno tanti server sparsi in tutto il mondo e questo comporta semplicemente la possibilità di connettersi in maniera completamente sicure e provvedere a instradare i dati, facendo credere alla piattaforma visitata che si accede da un server locale.

Stesso discorso quando ci si trova in vacanza all’estero e si ha la necessità o il desiderio di guardare alcuni programmi in streaming che di solito sono accessibili dall’Italia. Ebbene, il blocco relativo alla geolocalizzazione funziona anche al contrario, ma anche in questo caso le reti VPN possono tornare decisamente utili, diventando uno strumento fondamentale per aggirare tutti questi blocchi geografici.

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Strategie di marketing 2021: cosa prevede il nuovo anno?

di SKA su Marketing il 30 Dicembre 2020, 13:39

Il 2021 si prospetta un anno ricco di sorprese per quanto riguarda il mondo del marketing. Secondo gli esperti quello in arrivo sarà un anno dove sarà fondamentale sfruttare al meglio canali e messaggi per ottenere una maggiore efficacia delle proprie strategie, anche attraverso strumenti innovativi come quelli offerti da BigTranslation che ci permettono di usufruire di traduzioni professionali nelle diverse lingue.

Internazionalizzare i contenuti

Un fattore che diventa sempre più importante se si pensa alle potenzialità della rete ed alla possibilità di avere a che fare con clienti e partner da ogni parte del mondo. Per questo motivo è innanzitutto fondamentale internazionalizzare i contenuti attraverso una piattaforma di traduttori madrelingua che offra anche tariffe competitive, oltre che servizi automatizzati e quindi veloci ed efficienti.

Il processo di internalizzazione è lungo e complesso e prevede diverse fasi. Anche dal punto di vista produttivo, ad esempio, è importante espandere la propria visuale ed analizzare il mercato nel suo complesso. In questo modo ci si può accorgere che le opportunità di crescita all’estero sono enormi, ma anche i rischi. Ecco perché prima della pratica, ogni imprenditore deve mettere a punto una strategia dettagliata. Solo tramite un’attenta fase preparatoria è possibile sfruttare i vantaggi dell’internazionalizzazione.

Tecnicamente internazionalizzare un’azienda vuol dire avviare attività di qualsiasi tipo con consumatori, aziende e istituzioni operanti all’estero. Il concetto racchiude quindi diversi significati, tanti quanti sono i business che un’impresa può intraprendere.

Lavora sulla SEO

Per un’azienda che voglia puntare ad ottenere risultati importanti non si può non considerare l’aspetto della SEO. Il SEO rappresenta l’insieme di strategie e pratiche attuate per accrescere la visibilità di un sito internet, scalando la classifica dei risultati sui motori di ricerca.

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, ossia “ottimizzazione per i motori di ricerca“, e riguarda tutte quelle pratiche che coinvolgono i diversi aspetti di un sito web: dalla struttura, al codice HTML, dai contenuti testuali alla gestione dei link in entrata (cioè di quelli che rimandano al tuo sito da altri e chiamati backlink) e in uscita (che dal tuo sito indirizzano verso altri) che servono a Google per comprendere se comunichiamo con siti che si occupano del medesimo nostro settore.

Per lavorare con la SEO un aspetto fondamentale è quello della parola chiave. Quelle da scegliere per posizionare il proprio sito devono essere accuratamente ricercate e selezionate. Vi sono una serie di criteri da tenere in considerazione, tra cui: la tipologia di servizio offerto, il volume di ricerca, il target dei clienti potenziali e l’efficacia della coda lunga.

Scommetti sui formati video

Negli ultimi anni i social network e la rete internet in generale ci hanno insegnato che per avere successo occorre puntare sui formati video. I video, soprattutto quelli brevi ed in grado di esprimere in poche decine di secondi tutto quello di cui abbiamo bisogno, si dimostrano sempre più utili per attirare nuovi clienti e per fidelizzarli. Inoltre un buon video può essere estremamente utile per comunicare al meglio quella che è l’anima dell’azienda, oltre che riuscire a spiegare al meglio gli obiettivi presenti e futuri.

Investire in una strategia di crescita dei lead

Per un’azienda è inoltre importantissimo investire in una strategia di crescita dei lead. Si tratta di un lavoro molto importante che può portare l’azienda ad interagire con più clienti ed a fidelizzarli. Lead, nel linguaggio legato al mondo del marketing, è una persona che ha mostrato interesse nei confronti di un tuo prodotto o servizio. In altre parole, il lead (contatto in italiano) è colui che ha interagito con il tuo brand, sulla base di un input che tu stesso gli hai fornito.

Per far fruttare il lead parliamo di lead generation, ossia del processo di marketing volto a stimolare e catturare l’interesse per un prodotto o servizio con l’obiettivo di aumentare le conversioni. Questo processo è profondamente cambiato negli ultimi anni visto che sempre più spesso si pone l’attenzione verso l’Inbound Marketing, ossia l’approccio che punta ad attrarre, coinvolgere e fidelizzare l’utente, guidandolo nel suo processo d’acquisto e trasformandolo da visitatore a cliente.

La lead generation è una parte del processo dell’Inbound Marketing, che si concentra proprio nella raccolta del contatto da “scaldare” e convertire per la vendita.

Per mettere a punto tale obiettivo è importante investire in contenuti di valore, per risvegliare l’interesse delle persone e guidarle nel loro processo decisionale. Ed inoltre l’azienda dovrà dimostrare di comprendere a fondo le necessità dei propri potenziali clienti, offrendo dei contenuti di valore e dedicando loro del tempo per affiancarli nella risoluzione dei problemi. Questo innesca un rapporto di fiducia che farà la differenza nel momento della conversione.

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Criptovalute nel gioco d’azzardo

di Camerata Stizza su Notizie Commentate il 28 Dicembre 2020, 19:34

Da sempre, le persone scommettevano per denaro o per i loro prodotti equivalenti: gioielli, vestiti, cibo e altre proprietà, comprese case e navi. È abbastanza naturale che nella nostra era digitale il denaro digitale venga utilizzato nel gioco d’azzardo, cioè le criptovalute. Il primo e più comune di questi è Bitcoin.

Le caratteristiche di Bitcoin sono state descritte molte volte, ma ricordiamo perché è più adatto per il gioco d’azzardo su Internet:

Anonimato del proprietario. Bitcoin e altre criptovalute non garantiscono il completo anonimato di tutti i partecipanti al sistema di pagamento, ma riducono notevolmente la possibilità della loro identificazione. In realtà, non tutto è così perfetto , come è stato dimostrato dall’FBI quando hanno catturato il proprietario di Bitcoin del mercato non legale SilkRoad. Ma questi sono gli errori di una persona specifica e le criptovalute ora hanno il più alto livello di anonimato. Soprattutto considerando i nuovi sviluppi come Darkcoin e Cryptonote.

Struttura decentralizzata. Bitcoin non ha un unico centro per i trasferimenti o l’emissione di banconote, quindi non può essere controllato o vietato. Ciò consente ai cittadini di paesi in cui è vietato giocare a giochi d’azzardo online, come gli Stati Uniti o gli stati arabi.

Elaborazione immediata del pagamento. Le Vincite in Bitcoin puoi ottenere  immediatamente senza ulteriori controlli, commissioni e altri inconvenienti.

Attualmente, Bitcoin e altre criptovalute hanno occupato un ampio segmento del mercato del gioco d’azzardo su Internet e non lo abbandoneranno piu. Il denaro digitale viene utilizzato ovunque ci sia un elemento di gioco d’azzardo ed eccitazione.

Bitcoin Casinò

I primi casinò online che lavorano con Bitcoin sono apparsi all’inizio del 2013 e da allora Google ha fornito sempre più link su richiesta. Il più famoso di questi è il casinò automatico SatoshiDice, che è associato a molte storie, sia grandi vincite che sconfitte. Questa risorsa di gioco genera un traffico transazionale significativo sulla rete Bitcoin. Dovresti immediatamente dividere i casinò che lavorano con le criptovalute in due gruppi:

– Casinò online “regolari” che accettano le criptovalute come uno dei mezzi per depositare fondi e prelevare profitti.

– I casinò, che sono stati originariamente creati per le criptovalute e sono l’unico mezzo di pagamento.

Ci sono casinò Bitcoin disponibili su dispositivi mobili, ad esempio Cloudbet, quindi puoi spendere i tuoi soldi dal tuo smartphone o tablet.

È realistico vincere nei casinò Bitcoin?

La domanda è popolare e piuttosto scontata. Ovviamente è possibile, e la probabilità di vincere in Bitcoin è la stessa del denaro “reale”. La risposta è ovvia, ci sono esempi di grandi vincite.

Al casinò Just-Dice.com, un giocatore con lo pseudonimo di “Nakowa” è stato in grado di vincere il jackpot per un importo di 11.000 BTC, che a quel tempo ammontava a quasi $ 1,3 milioni. Non è stato facile, e prima di bere lo champagne, lo stesso giocatore ha perso $ 100.000. Tutto è come sempre: per guadagnare molto, devi spendere molto.

Prospettive per il gioco d’azzardo sulle criptovalute

Come ogni nuova attività, il gioco d’azzardo in criptovaluta si sta attualmente sviluppando in modo dinamico ed è ancora lontano da una significativa ridistribuzione del mercato. Ma la rapida crescita sarà inevitabilmente seguita dall’emergere di grandi giocatori e dalla formazione di regole aziendali, principalmente l’interazione con gli organismi di regolamentazione del governo.

Internet fornisce una gamma completa di servizi per il giocatore d’azzardo di Bitcoin e altre criptovalute. Gioca con piacere, ma non dimenticare che molti personaggi famosi ci sono rovinati in casinò. 

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Il blackjack torna in auge grazie all’online, scopriamo perché

di Camerata Stizza su Notizie Commentate il 29 Settembre 2020, 10:48

Il blackjack online ha permesso a questo famoso gioco d’azzardo di trovare nuovi appassionati. E con la versione live blackjack il successo di questo gioco di carte è assicurato per molti anni. In questo articoli vi spieghiamo i motivi del nuovo boom del blackjack.

Storia, regole e successo del blackjack

Il blackjack nasce nel 17esimo secolo in Francia, patria dei giochi d’azzardo. Presto il blackajack divenne famoso in tutto il mondo tanto da essere tema di libri e film che hanno fatto storia. Nel blackjack a differenza di altri giochi come il poker, i giocatori non sono l’uno contro l’altro ma giocano tutti contro il banco. Le regole del blackjack prevedono l’utilizzo di due mazzi di carte e ognuna di esse ha un valore come ad esempio l’asso che può valere 11 o 1, le figure che valgono 10 e le altre carte che hanno il loro valore nominale. Vincono i giocatori che più si avvicina a 21 (senza superarlo) e facendo meglio del banco, mentre si dice blackjack appunto quando si totalizza 21 con sole 2 carte, un asso e una figura.

Il blackjack è uno dei giochi più amati da chi frequenta i casino e di conseguenza è diventato uno dei prodotti più apprezzati sul web. La versione del blackjack online nei vari siti di gaming ha le stesse regole di quello classico. Ma il blackjack online ha il vantaggio di essere giocato ovunque, da casa o in altri posti solo col semplice possesso di un device collegato a internet. Per giocare a blackjack online bisogna aprire un account di un casino online in modo di avere un proprio profilo personale in cui (così come i casino classici) è vietato il gioco ai minori di 18 anni.

Dal blackjack online a quello live, che successone.

Il futuro del blackjack è in buone mani vista la grande novità arrivata sui principali di gaming negli ultimi anni. Stiamo parlando del blackjack online in versione live che permette all’utente di giocare da qualsiasi dispositivo, come se fosse in un vero casino. Ma come funziona di preciso il live blackjack? Il sito di gaming mette a disposizione canali di streaming di in cui veri dealer fanno da banco ai giocatori di blackjack che possono sedersi virtualmente sedersi al tavolo di gioco e divertirsi come se fossero in una vera casa da gioco. Il live blackjack ha preso piede dopo il successo di altri giochi in streaming come roulette e poker.

Nel blackjack online si può decidere a quale tavolo sedersi in base al valore della puntata e ci si può alzare in qualsiasi momento. Per essere un buon giocatore di blackjack online bisogna avere buone dote di memoria e aritmetiche oltre ovviamente a non farsi prendere emotivamente da eventuali mani sfortunate. Del resto i siti legali che offrono blackjack online sono i primi a sponsorizzare il gioco responsabile e una cultura del gioco quanto più possibile lontana dall’azzardo e vicina al lato ludico. La lotta alla ludopatia infine è un requisiti base per i casino che propongono blackjack online essendo controllare dall’agenzia dogane monopoli.

Il successo del blackjack online durante la quarantena a causa pandemia da coronavirus ha trainato il settore. Ma ora che il lockdown si è ormai concluso da mesi i numeri del live blackjack e di quello classico sul web non sono crollati anzi, sono rimasti su ottimi livelli. Vedremo in futuro quale sarà il trend dei fatturati di blackjack online e se continuerà a essere così tanto giocato.

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L’intrattenimento online: sempre più ludico

di SKA su Notizie Commentate il 6 Maggio 2020, 16:06

In particolare in quest’inizio 2020 l’intrattenimento online è sempre più legato al “gioco”. Sul podio ci sono anche serie TV e film e ricette di cucina oltre allo shopping, che sembra un’altra pratica a cui gli italiani sono affezionati.

iGaming e giochi di carte su tutti: il gioco è il re indiscusso del digitale

Non che ci sorprenda, la storia dell’uomo è scandita dal concetto di gioco e questo ambito si è ancor più ampliato con la proliferazione del digitale e di internet. Il re indiscusso dell’intrattenimento su internet non è Netflix, o Amazon, che pure ricoprono delle posizioni importanti, bensì proprio lui, il gioco! Da quando quasi tutti gli operatori di scommesse e di giochi d’azzardo hanno dovuto far fronte alla smisurata richiesta di gioco digitale, possiamo trovare in rete davvero di tutto, dai più classici “rubamazzetto”, “asso piglia tutto” o scopa e briscola, al più sofisticato bridge per ciò che concerne i giochi di carte, ma troviamo anche veri e propri giochi da casinò che ci fanno compagnia in queste lunghe giornate primaverili. Un dato che conferma a pieno la tendenza è la crescita globale avuta nel Dicembre 2019 sulla spesa media per utente su giochi di gambling e di casinò online, ben il 120% in più, fra i giochi più amati ci sono le slot machine, fra cui book of dead slot e tanti giochi di carte, come poker e baccarat. Non soltanto scommesse e giochi per soldi, ma anche tanti e tanti videogiochi, fra cui spiccano sparatutto, giochi di strategia e di sport, ma la corona del gioco più giocato dall’inizio 2020 ad ora va sicuramente a League of Legends, ancora una volta, mentre il re in assoluto dei giochi indipendenti più giocato al mondo va a Minecraft, attualmente di proprietà della Microsoft.

 

Serie TV, film, ma anche tanta formazione

Come dicevamo all’inizio dell’articolo, non soltanto serie TV e film, con gli abbonamenti a Netflix che hanno toccato il picco e il suo titolo in borsa ha addirittura triplicato il suo valore, ma anche tanto shopping e tanta cultura. Amazon, l’azienda di Jeff Bezos, ha visto aumentare del 23% i propri ricavi, anche con la geniale intuizione di aggiungere intrattenimento multimediale con Prime Video e Music alla sua già enorme offerta di shopping. Ma uno dei dati più interessanti è quello legato alla formazione online, ad esempio, il sito Cornerstone OnDemand, ci rivela che dall’inizio del 2020 ad oggi, gli impiegati hanno trascorso ben 27,5 milioni di ore sul sito per lo sviluppo personale, in numeri esattamente sei volte in più rispetto al tempo che dedicavano in precedenza alla propria formazione. Le nazioni in cui questa tendenza sembrerebbe ancora più forte sono Paesi Bassi, Spagna e Germania, che hanno visto triplicare gli accessi ai siti di e-learning nei propri paesi. Valutando anche i dati per ciò che concerne le parole chiave delle ricerche su Google, questi ci danno piena convalida del fatto che la domanda per nuovi tipi di formazione online è in netta crescita, sono infatti molto frequenti le ricerche come “apprendimento a casa”, “studiare a casa” e Google Classroom, il programma studio offerto da Google.

Il mondo di internet ci regala davvero un ventaglio di possibilità impensabili ed è sempre più una risorsa di sapere e di intrattenimento apprezzata anche dai meno giovani. In questo periodo particolare, inoltre, sta diventando uno strumento di unione grazie alla possibilità di video chiamate tramite Skype o altri strumenti di comunicazione live.

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Internet e Coronavirus

di SKA su La dimanche des crabes, Notizie Commentate il 25 Marzo 2020, 11:59

Non è agosto. Anche se può sembrarlo per alcuni aspetti peculiari: fatture non pagate, pagamenti e lavori rinviati, scuole chiuse ed uffici pubblici a mezzo servizio. Strade vuote, città vuote. Tutto avvolto in una strana coltre di attesa e sospensione per riprendere la nostra martellante routine di sempre.

Ma non è così. La situazione di emergenza ci ha portato a rinunciare ad alcune nostre libertà fondamentali in un tempo troppo breve per essere digerito. Ci siamo ritrovati ad essere quello che siamo: vulnerabili, nonostante fossimo convinti del contrario. Isolati come non lo eravamo mai stati ed impreparati all’evenienza. Nonostante a molti piaccia dire che la propria condizione ideale di vita sia l’eremitismo ed il distanziamento sociale. Ma le città deserte sono belle ad agosto, adesso sono solo desolanti ed infondono un senso di inquietudine.

Ci troviamo nella miglior condizione sanitaria e sociale di sempre – nella storia umana – per affrontare uno sconvolgimento di questo tipo, ma è pur sempre la più grande epidemia globale da almeno un secolo. In questa depersonalizzazione imposta, nella negazione coatta della socialità fisica c’è qualcosa che ci tiene uniti senza che quasi ce ne rendiamo conto: internet.

La facilità con il quale ci appoggiamo alla rete per continuare a comunicare, a lavorare, a sentire vicine le nostre famiglie, significa che internet ha trascritto le sue funzioni connettive direttamente all’interno del nostro codice genetico. Lo riconosciamo come un supporto sostanziale e naturale alla nostra socialità negli ambiti affettivi, lavorativi e di intrattenimento.

Interfacce e rapporti mediati. Nella società più intrattenuta di ogni epoca umana il conforto proveniente dai servizi internet che utilizziamo nel quotidiano ci aiuta a superare il momento, quale che sia la nostra fascia demografica di appartenenza. Chi non ha un device connesso ad internet, oggi? La risposta è: pochi.

Quando scelsi la frase contenuta nella foto qui sotto stavo rileggendo “Being Digital” di Nicholas Negroponte ed alcune sue considerazioni relative ad internet, in particolare quando nel 2010 decise di sostenere il movimento che voleva dare ad Internet il Nobel per la Pace. Poi fortunatamente quel premio andò a Liu Xiaobo, attivista per i diritti umani in Cina. Dico fortunatamente perché il 2010 fu proprio un anno spartiacque tra il mondo dell’internet libero – il World Wide Web inventato da Tim Berners-Lee – iniziò a diventare un altro strumento al servizio delle grandi corporazioni.

Negroponte proprio in quel periodo definiva la rete come “arma di istruzione di massa” – nella frase sul muro abbiamo barato un po’ la sostituimmo con “strumento” per smorzarne la violenza verbale – ma lo definì anche “arma di costruzione di massa”. Istruzione e costruzione tramite la rete internet sono in gran parte le basi che stanno sorreggendo questa crisi. Senza la rete probabilmente non esisterebbe tutta la vasta diffusione ed il successo delle campagne – in alcuni casi un po’ stucchevoli e retoriche – Io Resto a Casa e Distanti Ma Uniti. E senza la rete non saremmo stati in grado di affrontare il “nemico invisibile” con una risposta così rapida ed efficace.

Istruzione perché tra i tanti mondi che si sono ritrovati a doversi reinventare un metodo c’è quello della scuola e dell’università. Migliaia di insegnanti e docenti, dalla scuola dell’obbligo, alle accademie, all’università, si sono ritrovati ad imparare in maniera forzosa il linguaggio del digitale spesso senza conoscerlo. Spessissimo con serie difficoltà dal lato degli studenti. Perché in quel caso didattica digitale non significa soltanto avviare piattaforme di e-learning e conferenze di gruppo, ma comprendere i bisogni di chi c’è dall’altra parte. Non tutte le famiglie hanno dei pc, delle buone connessioni o semplicemente gli strumenti educativi adatti a comprendere come interagire con le piattaforme. Quindi si fa quello che si è sempre fatto in Italia: ci si arrangia e ci si adatta al meglio possibile.

Come sempre: gli strumenti ci sono, ma il sistema scuola si è trovato impreparato all’evenienza perché non aveva avuto la necessità di farlo prima. Da oggi, probabilmente, cambierà molto di quello che conosciamo.

Oggi, proprio in queste settimane, la rete si sta riscoprendo di nuovo come perno centrale per l’attività umana, che ci tiene interconessi l’uno all’altro pur rimanendo a distanza ognuno nelle proprie case. In un mondo che ha capito finalmente il concetto di globalizzazione sulla propria pelle e che forse ritroverà in internet un alleato efficace per la propria crescita, anziché un mero servizio di svago a pagamento con delle pubblicità.

Internet non riceverà neanche stavolta il Premio Nobel per la Pace, ma forse si siederà al nostro fianco per spiegarci come funzionerà questo mondo nuovo che ci troveremo ad affrontare.

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Anche il gioco protagonista (indiretto) del nuovo decreto anti-Covid19

di SKA su Marketing, Notizie Commentate il 10 Marzo 2020, 17:58

Era nell’aria, ora è ufficiale la pubblicazione e l’entrata in vigore del nuovo Decreto di emergenza anti-Covid19, varato nella giornata di ieri dal Governo Conte per far fronte a quella che è una vera e propria emergenza nazionale. Il Coronavirus, proveniente dalla Cina, ha mandato in tilt l’intera penisola e l’Esecutivo è prontamente corso ai ripari.

Distanza di sicurezza, scuole e università chiuse su tutto il territorio, partite di calcio a porte chiuse e spazio anche per il gioco d’azzardo, indirettamente. La deadline ha scadenza, come per tutto, al momento al 15 marzo prossimo. Va preventivamente detto che l’industria del gioco italiano ha già in qualche modo subito gli effetti tangibili del virus: in Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, zone totalmente rosse e dove l’emergenza è più massiccia, le slot e le VLT hanno subito veri e propri crolli, ovviamente dovuti ai divieti di accesso ai locali adibiti a sale gioco.

E proprio l’articolo 1 del Decreto colpisce il gioco: inibiti tutti i luoghi, pubblici e privati, che creano affollamento, ivi comprese anche sale slot. Il tutto corredato dalla sospensione degli eventi e delle competizioni sportive, pubblici e privati, seppur resti consentito nei comuni diversi dalla zona rossa lo svolgimento di alcuni eventi e competizioni come allenamenti e aggregazioni in impianti sportivi. Ovviamente, nei luoghi sopracitati, associazioni e società predispongono preventivamente controlli idonei per contenere il rischio diffusione, comunque altissimo, del virus tra atleti, tecnici, dirigenti, accompagnatori e via dicendo.

 A livello fiscale, nel corso del colloquio con la Commissione Sanità, sono venuti meno i due emendamenti che tiravano in causa la lotteria degli scontrini, con la richiesta di una ulteriore diminuzione del fondo previsto, per far fronte all’emergenza del virus. Altresì, alla Commissione Bilancio del Senato è stato assegnato l’esame del disegno di legge che dovrebbe introdurre misure urgenti per il sostegno a famiglie, lavoratori e imprese compromesse dall’emergenza epidemiologica.

All’articolo 9, dal titolo “Procedimenti amministrativi di competenza delle autorità di pubblica sicurezza”, viene prevista “una sospensione di trenta giorni dei termini di conclusione dei procedimenti amministrativi riguardanti il rilascio dei titoli di polizia. Il Decreto è stato approvato con 234 voti favorevoli e cinque astensioni, senza nessun contrario.

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Nuove tendenze in ambito “mobile app” per il 2020

di SKA su Marketing il 4 Marzo 2020, 15:06

È innegabile che lo smartphone è diventato un oggetto imprescindibile nelle nostre vite e a livello praticamente mondiale, per questo è interessante restare al passo coi tempi e conoscere gli aspetti più rilevanti e le prossime tendenze del settore Mobile.

L’industria degli smartphone, più forte che mai

Per quanto sembrasse che la vendita di questi dispositivi stesse calando, l’arrivo di modelli innovativi, come quelli pieghevoli di Samsung o Huawei, ha dato nuova linfa al mercato.

Di conseguenza il settore delle applicazioni non smette di generare benefici nei principali mercati come App Store e Google Play; nel 2019 sono stati raggiunti i 105.000 milioni di dollari e si prevede che se ne generino 188.000 milioni nel 2020.

Questo dato riguarda soprattutto il settore dei videogiochi che è quello che genera più denaro.

Videogiochi 

Effettivamente molti utenti appassionati di gioco utilizzano i dispositivi mobile per non perdere occasione di giocare o per tentare la fortuna sui casinò online come Starcasinò. Chi conosce le regole del blackjack o di altri giochi da tavolo classici sa che questo è un ottimo passatempo per mettere alla prova le proprie strategie.

Per quanto riguarda l’industria dei videogiochi via app si prevede che nel 2020 i consumatori spendano 75.000 milioni di dollari grazie all’arrivo di servizi di abbonamento quali Apple Arcade e Google Play Pass. Basterà pagare una tariffa fissa mensile per poter accedere ad un’ampia varietà di contenuti e servizi, un’opzione interessante soprattutto per le famiglie dato che verrà incontro al bisogno dei genitori di ridurre gli acquisti in-app dei figli.

Abbonamenti

I servizi a cui si accede tramite un abbonamento stanno prendendo sempre più piede e sono i responsabili della proiezione che prevede guadagni intorno ai 188.000 milioni di dollari durante il 2020. Sono proprio i videogiochi i servizi più in auge in questa modalità di monetizzazione. Anche il “video entertainment” continuerà la crescita che è già decollata con app come Netflix e YouTube. Tuttavia, alte applicazioni in ambito video sono sul trampolino di lancio e non vedono l’ora di diventare concorrenti di questi colossi; basti pensare a Disney+, lanciato di recente e che rappresenterà solo uno dei molti concorrenti ben finanziati che accedono in un settore già ben nutrito da altre app come Apple TV+, HBO Max.

Tecnologia 5G

La tecnologia 5G sarà una delle principali tendenze di sviluppo e avrà un impatto importante nel 2020 e nei prossimi anni e in molte industrie oltre a quella mobile. La sua velocità sembra essere 100 volte più rapida che quella della rete 4G e ciò porterà grandi cambiamenti in ambiti come quello dei videogiochi multigiocatore.

Intelligenza Artificiale (AI)

Piano piano l’intelligenza artificiale verrà integrata agli smartphone per renderli ancora più “intelligenti” e far risparmiare tempo, soldi ed energie alle aziende che sviluppano app.

Che si tratti di assistenti personali virtuali (VPA), app intelligenti, sicurezza cibernetica o Internet of Things, ogni componente del settore tecnologico può utilizzare aspetti dell’intelligenza artificiale nei suoi processi. Google di recente ha presentato “Duplex”, un programma di Artificial Intelligence capace di effettuare chiamate ad aziende locali al posto di un umano.

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La gestione delle spese di trasferta: alcuni trucchi per non impazzire

di Camerata Stizza su Marketing, Notizie Commentate il 16 Settembre 2019, 16:19

Le spese di trasferta sono fra le voci di costo più importanti per un’azienda. Ma come si possono gestire in modo efficace? Ecco qualche trucco per non impazzire.

Cosa sono le spese di trasferta?

Le spese di trasferta sono le spese sostenute da uno o più dipendenti durante una trasferta di lavoro. Si tratta, fondamentalmente, di costi per il viaggio, per l’alloggio e per i pasti. Per quanto riguarda i costi per il trasporto, diversi aspetti rientrano in questa categoria: per esempio le spese sostenute utilizzando un’auto aziendale (pedaggi, rimborso a seconda dei chilometri e così via) o noleggiata, acquisto di biglietti aerei, della metropolitana o del treno. Questa classificazione generale è utile per farsi un’idea di cosa siano le spese di trasferta ma in realtà è indicativa, perché ogni azienda può inserire, in base alle proprie necessità, altre tipologie di spesa.

Deducibilità delle spese di trasferta: i tre sistemi in uso

Le spese di trasferta sono deducibili in base a tre diversi sistemi:

  1. il rimborso spese a piè di lista o analitico, dove il dipendente deve giustificare tutte le spese mostrando all’azienda i biglietti o le fatture e poi verrà rimborsato. Le spese per il viaggio sono totalmente deducibili, mentre quelle per il vitto e l’alloggio hanno dei limiti. Difatti, c’è un limite di 180,76 euro al giorno se la trasferta è effettuata fuori dal territorio comunale e 258,23 euro al giorno nel caso in cui la trasferta sia all’estero. Gli spostamenti nello stesso comune, invece, sono a carico del dipendente;
  2. rimborso forfettario, dove l’azienda paga una somma prestabilita al dipendente, a prescindere dalle spese effettuate. Il dipendente, in questo caso, non è tenuto a giustificare la spesa sostenuta, non dovrà quindi conservare né fatture né scontrini o altre prove di spesa;
  3. rimborso misto. Si tratta di un sistema di registrazione intermedio che unisce elementi di entrambi i modelli. Alcune voci seguono la modalità a piè di lista e altre il sistema forfettario.

Al di là del tipo di rimborso è necessario che la registrazione delle spese di trasferta sia fatta in modo adeguato. Solo in questo modo si rende efficiente e competitiva la propria azienda e si aumenta la produttività. Ma come si fa a gestire in modo corretto le spese di trasferta? Il consiglio è quello di avvarlersi degli strumenti tecnici a disposizione. A tal proposito sono particolarmente utili le carte prepagate aziendali ad uso individuale o intestate a centri di costo e funzioni che permettono sia di garantire ai dipendenti di registrare le spese sia all’imprenditore di controllarli, mettendo un tetto massimo specifico o flessibile in base alla tipologia di spesa, alla trasferta o al periodo. Questo tipo di servizio in genere è accessibile non solo da PC ma anche comodamente dallo smartphone o dal tablet attraverso una app. Attraverso le app è possibile trasformare la gestione della nota spese da manuale ad automatizzata. Con le app si elimina l’errore umano, si velocizzano i tempi e si semplificano i processi. Tutto questo fa sì che l’azienda sia produttiva, perché i dipendenti e lo stesso imprenditore potranno focalizzarsi sul proprio obiettivo di crescita, attuando un preciso piano di marketing ed eventualmente anche un’espansione al di fuori dei confini nazionali.

Ricapitolando, la gestione delle spese di trasferta non è per nulla semplice, specialmente se si fa tutto manualmente. C’è il rischio di fare errori e, oltretutto, si perde di vista l’obiettivo principale: far crescere la propria azienda. Con le moderne tecnologie, però, è possibile evitare questi errori e registrare e controllare le spese di trasferta comodamente attraverso carte prepagate ed applicazioni su smartphone.

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Dropshipping: cos’è e come avviare un’attività

di SKA su Marketing il 28 Giugno 2019, 15:44

Qualche settimana fa mi stavo occupando dell’aggiornamento di un piano marketing per un’azienda di e-commerce e durante la riunione conclusiva è saltata fuori l’idea Dropshipping. Dopo qualche sguardo incerto tra tutti i presenti è stato necessario studiare meglio l’argomento e valutarne la reale fattibilità aziendale. 

L’aspetto interessante del dropshipping – nel nostro caso per un segmento aziendale di riferimento – è la possibilità di creare un’attività senza bisogno di avere a disposizione capitali di partenza, magazzini o dipendenti dedicati.

Ma forse bisogna fare un passo indietro. Il dropshipping è più che altro un metodo di vendita tramite cui il venditore mette in vendita il prodotto senza però la necessità di possederlo materialmente in magazzino. In sintesi estrema: l’acquirente richiede il prodotto al venditore – con funzione da intermediario, in pratica –  che a sua volta trasmette l’ordine al fornitore (il dropshipper) che provvederò a spedire la merce direttamente all’acquirente finale.

Il venditore che sta in mezzo a questo schema si occupa del marketing e della pubblicizzazione del prodotto, rimuovendo tutte le spese di magazzino e logistica (imballaggio e spedizione).

Possiamo dire che avviare un’attività online con Dropshipping sia tutto sommato una cosa semplice e vantaggiosa. Esistono vantaggi sia per i venditori che per i fornitori: i primi non dovranno avere un capitale di merce di partenza, magazzini o dipendenti dedicati alla logistica, ma soltanto relativamente all’area vendita e marketing.
Anche per il fornitore è però un vantaggio: si può estendere la propria rete di vendita, potenzialmente in tutto il mondo, o comunque penetrando in mercati non ancora coperti, senza doversi insediare con la propria azienda. Sarà l’azienda del venditore ad occuparsi della parte istituzionale.

Gli svantaggi ci sono e di solito riguardano la marginalità sul prodotto, che implica la necessità di realizzare elevati volumi di vendita. Sia per il venditore che per il fornitore i margini di guadagno rischiano di abbassarsi notevolmente a causa dell’alta competitività del mercato, in particolare quello online, in cui è di solito il prezzo più basso a spuntarla.

Altro problema potrebbe essere quello relativo all’approvvigionamento: per il venditore non avere un magazzino di riferimento in tempi brevissimi, potrebbe comportare una difficoltà oggettiva nel trovare la merce o verificarne l’effettiva disponibilità. Sarà compito di entrambe le parti fare in modo che i sistemi di comunicazione siano impostati nel miglior modo possibile prima di avviare l’attività.

Il dropshipping rappresenta indubbiamente una modalità interessante da sfruttare nei casi in cui si vogliano esplorare dei mercati – in entrambe le direzioni – o si voglia un’attività di vendita sul quale si è particolarmente ferrati. Un metodo semplice e molto veloce per avviare un business online senza praticamente nessun investimento iniziale, a parte quello di: un buon sito web, una gestione adeguata di tutto il comparto del digital marketing ed un customer service. 

 

 

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WTF?

Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.