Ringo pipol

di SKA su La dimanche des crabes il 16 Settembre 2008, 17:59

Il ringo. Un biscotto che è riuscito ad instillare nella nostra cultura la forza dell’integrazione mediata da una sottile crema alla vaniglia. Il ringo non divide, ma unisce. Basta guardare quante persone rinominano le loro foto col titolo “Ringo People”, uno slogan incisivo, immediato, simbolo di appartenenza. Poi quel gesto. I due ragazzi, bambini, adulti, con differente colore della pelle che si danno il “5”. Si danno il 5 senza cremina in mezzo, uniscono i propri la propria epidermide in un unico afflato. E vedi che alla fine è solo una questione di epidermide. La crema non c’entra niente, neanche il cacao. Neanche la vaniglia. Batti il 5 e fai parte di un’unica cosa.

L’assurdità dell’uomo riesce però a scavalcare completamente quelle scale valoriali che ci siamo auto-costruiti nel nostro intimo. Per noi – soprattutto noi degli anni ’80 – dire Ringo significa Ringo People, Ringo People significa integrazione, integrazione significa che bianchi e neri possono battersi il 5 senza problemi o preconcetti.

Ora il Ringo si trova messo in mezzo ad una tragedia tra bianchi e neri. Tra bianchi e negri. Tra bianchi e non bianchi. E a questi piace solo la vaniglia, non c’è verso. Il cioccolato non lo voglio, toglimi quel cazzo di cioccolato da davanti agli occhi. Io mangio la cremina, il biscotto alla vaniglia, ma il cioccolato mi fa schifo. Lo butto. Lo frantumo.

Io ho un pacchetto di Ringo in mano. Ho in mano il potere della tolleranza e dell’integrazione. Battiamoci il cinque e passa tutto.
Io ho una spranga.

Da domani i Ringo torneranno ad essere solo alla vaniglia.
Agli italiani non piace il cioccolato.

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I Vilipendiati

di SKA su Notizie Commentate il 13 Settembre 2008, 20:36

Facciamo così. Dato che il periodo è quello che è – non sto a spiegarvi cazzi di cui non frega niente a nessuno – lascio qui sotto un articoletto scritto per altra testata e bocciato, sulla Guzzanti il reato previsto dall’articolo 278 del codice penale, il Papa, la grossa trave nel culo che iniziamo a sentire un po’ tutti ed un blabla abbastanza retorico. Dato che non ho altro – e neanche voglia di cercare altro – vi beccate questo.

A chi interessa può proseguire su continua, altrimenti attaccatevi al cazzo.

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Co.co.co Macht Frei

di SKA su La dimanche des crabes il 10 Settembre 2008, 01:25

Se ne stava lì seduto a parlarci, con quel suo fastidioso accento alto-atesino ed un ghigno tagliato con una lama da 2 millimetri. Eravamo lì per un colloquio di lavoro, ma sembrava più la presentazione di una batteria di pentole da portarsi a casa.

Avevamo risposto ad un annuncio di lavoro part-time pubblicato sul giornale locale, sì insomma uno di quei lavoretti che fai per pagarti l’università e poco altro.
Non era ciò che ci si aspetterebbe da un colloquio di lavoro.

Noi gli aspiranti ed ignari lavoratori, lui il giovane selezionatore. Nel mondo del lavoro di solito un colloquio serve per venire selezionati. Lui invece voleva convincerci, con un vago retrogusto di supplica. Dopo mezza domanda rivolta a ciascuno dei presenti iniziò la sua esposizione, partendo dall’inizio. E per inizio intendo una premessa di 25 minuti. Eravamo in 4 attorno a quel tavolo, la mia Lei ed altri due esseri esseri di varia natura che sembrava uscite rispettivamente una da un centro di disintossicazione, l’altra da una discoteca.

Continuava con il download della tedesca presentazione societaria senza alcun accenno a ciò che dovessimo fare nel concreto. Un tedesco che fa lunghi discorsi aleatori ha solo due intenzioni: o vuole fregarti o vuole mettertelo nel culo.
Ci magnificava le caratteristiche del nostro futuro lavoro dei sogni senza lasciarci la possibilità di intervenire od interrompere, pena la perdita del “filo rosso”. Le virgolette le mette lui col gesto del coniglietto, indice e medio che simulano i virgolettati nell’aria.
Coglione non è la parola più appropriata, ma ci si avvicina.

Il filo rosso dovrebbe simboleggiare, secondo lui, la continuità del discorso. Un passo dopo l’altro. “Step by step”, dice virgolettando.
“Sì, ma il pagamento?”, domando. E intanto mi chiedo cosa c’entrino Goethe1  e l’inconscio Freudiano.2. Ma poi lascio correre.

“Eh, sì, il pagamento. Andiamo per gradi, sai il filo rosso…”
“No, non so cos’è”, dico cambiando posizione. “Quand’è che si parla di soldi?”, insisto.
Mi guarda con un’aria tra lo schifato e l’imbarazzato. Per lui è un aspetto secondario, per noi no.

Poi ci arriva, a fatica. Fa cenno al contratto di collaborazione occasionale come fosse la cosa più scontata. Come per dire, che vi aspettavate di più? E invece era anche peggio. Un contrattino di collaborazione senza alcun fisso previsto, pagamento a provvigione. La provvigione proviene da un vero e proprio lavoro porta a porta, alla ricerca di sostenitori per un’associazione locale. Chi non sa cosa significhi essere pagati a provvigione crede di avere davanti l’occasione della vita. “Basta lavorare un po’ di più ed è fatta”, pensano molti. Invece no.

Veniamo rassicurati sul fatto che non c’è nessun bene da vendere porta a porta, è un’associazione benefica d’altronde. Ci da in mano un foglio con cifre scritte a caso, sono degli esempi di guadagno. Non le cifre reali, esempi. Dall’esempio e dalle parole del mezzo-crucco si evince che il pagamento avviene con le seguenti modalità: 16 € lordi per ogni RID3 ed  8 € lordi per ogni conto corrente fatti stipulare. Il lavoro consiste nel tampinare persone per un minimo di 4 ore al giorno e convincerle ad associarsi. Se non si associano non becchi un euro.

E’ importante sottolineare il “lordi”. Perchè da quei 16 ed 8 euro va detratto il 20%. Il pagamento avviene ogni 2 settimane, ma ti viene accreditato solo il 75% del totale in attesa che gli associati confermino il pagamento. Per chi lavora ogni persona che apre la porta è un potenziale RID, sono soldi che camminano. Qualora dicessero “no, grazie” sono soldi persi per te. E nessuno ti rimborsa quell’ora persa a girare casa per casa della gente.

Per i collaboratori porta-a-porta la merce sono le vecchiette. Per i capi, la merce siamo noi. E’ questo il momento in cui capiamo il motivo della finta selezione: alla piccola Srl non interessa chi lavora, l’importante è che ci sia qualcuno che lo faccia.

E provano anche a convincerci che il contratto di collaborazione occasionale sia la migliore opzione, perchè ti rende libero da vincoli. Co.Co.Co. Macht Frei.

Nuovi schiavi, ma col sorriso in bocca.

  1. Filo rosso, il filrouge, è un espressione che deve la sua fortuna al libro “Le affinità elettive” di Wolfgang Goethe. Cit. “Sappiamo di una certa pratica, diffusa nella marina inglese. Tutto il sartiame della flotta reale è fabbricato in modo che vi sia sempre intrecciato un filo rosso: non si può tirarlo fuori, altrimenti l’insieme non tiene più, e serve a indicare anche per i pezzi più piccoli, che appartengono alla corona.” – “In corrispondenza con questo periodo si trovano pochi avvenimenti registrati nel diario d’Ottilia, e invece molte più massime e sentenze riferite alla vita o ricavate da essa. Siccome però, per la maggior parte, non possono essere il frutto di sue personali riflessioni, è probabile che qualcuno le avesse passato uno scritto, dal quale trascriveva ciò che le tornava gradito. Certi spunti più suoi, e celati, si riconosceranno dal solito filo rosso.” []
  2. Freud parlò di un filo rosso simbolo dell’amore inconscio provato della signorina Elisabeth von R., pseudonimo di Ilona Weiss, nel suo ‘Studi sull’isteria’. Caso talmente interessante che ne fu tratto un film diretto da Robert Crible intitolato, per l’appunto, “Le fil rouge” []
  3. Rapporto interbancario diretto, brevi cenni qua []

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Questioni di inadeguatezza

di SKA su Notizie Commentate il 5 Settembre 2008, 20:50

Why Berlusconi is unfit to lead Italy?
Perché Berlusconi è inadeguato a guidare l’Italia?

Perchè perde le cause contro chi prova a spiegarci la sua inadeguatezza. (Leggere sentenza e ridere)

Poi magari ne parliamo con più calma, scusate l’assenza

Addendum: per chi non ricordasse l’articolo dell’Economist linko una traduzione dello stesso

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Corporativisti e poco professionali

di SKA su Antimafia il 23 Agosto 2008, 14:34

In questi giorni è balzato fuori dal cilindro berlusconiano il nome di Giovanni Falcone come “eroe” ed “esempio da seguire”. Falcone è stato ucciso dalla mafia il 23 maggio 1992 nella strage di Capaci. Berlusconi ha avuto decennali rapporti con il boss mafioso Vittorio Mangano e continua ad averne con Marcello Dell’Utri attualmente condannato dal Tribunale di Palermo per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. Punto.

Berlusconi e i berluscones dicono che Falcone voleva la separazione delle carriere tra giudice e pubblico ministero, per cui bisogna seguire quella linea. Chiaramente è falso. Non vorrei tralasciare il fatto che la così tanto invocata “separazione” era contenuta nel “Piano di Rinascita democratica” della Loggia P2 al punto in cui si invocava la:

Riforma dell’ordinamento giudiziario per ristabilire criteri di selezione per merito delle promozioni dei magistrati, imporre limiti di età per le funzioni di accusa, separare le carriere requirente e giudicante, ridurre a giudicante la funzione pretorile

Che le parole di Falcone siano state completamente inventate lo dice chiaramente la sorella in questa intervista al Corriere, ma lo spiega compiutamente il magistrato stesso in uno scritto intitolato “Siamo corporativisti e poco professionali” pubblicato nel Febbraio 2001 da Antimafiaduemila su concessione della “Fondazione Giovanni e Francesca Falcone” e che ripubblico integralmente dopo il salto. Si parla si carriere separate all’interno della magistratura, è vero, ma non della separazione dei poteri. Così come si tiene fermo il punto sull’indipendenza dalla politica dell’azione della magistratura. Vi auguro buona lettura, anche se so che non lo farete.

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L’appuntamento

di SKA su La dimanche des crabes il 10 Agosto 2008, 15:31

Il giorno in cui incontrai Luca per poco non venivo investito da un’auto.

Neanche con troppa sorpresa scoprii che non era cambiato affatto.

Non alto, non basso.
Capelli castano comune.
Occhi castano comune, come scrivono sulla carta d’identità.
Ascolta la musica che passano Radio Deejay e RDS per risparmiare sui cd.
Non fa nessuno sport, ma guarda qualsiasi programma in qualsiasi rete televisiva che parli di calcio.
Ricordo che aveva come hobby gli scacchi contro il Pc.
Ah, e anche grattarsi di tanto in tanto le palle.
Il suo vestiario varia esclusivamente con il passare dal freddo al caldo e viceversa, per necessità.
Giubbino o giacca a vento color avana.
Maglione grigio topo, con zip, di quelli caldissimi del mercato.
Jeans multistagionale, chiaro.
Timberland castano comune. Il tocco di classe.

Ed eccolo lì, mentre per poco non ci lascio le penne, a farmi “ciao” con la mano.
“Ciao Andrea! Allora? Tutto a posto? E…”
“Sì, ok. I convenevoli un altro giorno. A che ora è la cosa?”
“Sarebbe alle 15, in Piazza Garibaldi…” fa lui, rosso in faccia e un po’ spiazzato.
Interruzione : non so voi, ma a me le domande di circostanza mettono in crisi.
“Allora?”. Allora cosa? Quando uno fa una domanda del genere, cosa si aspetta, che gli racconti la mia vita dall’ultima volta che ci siamo incontrati, riassunta in quel lasso di tempo in cui il tuo interlocutore tace prima di parlare di sé stesso?
O, per l’appunto, vuole un’ulteriore risposta di circostanza che pressappoco reciti “Io bene, tu?”, e poter così parlare di sé.
“Tutto bene?” “Tutto a posto?”. Tutto bene cosa? Potrebbe mai andare veramente tutto bene? E’ irreale, è inverosimile. Se così fosse sarei Dio e, per inciso, neanche esisterei.
Eppure continuiamo a chiedercelo a vicenda, come se prima o poi possa andare veramente, tutto bene.

Il giorno in cui ricevetti la telefonata di Luca ricordo, con scientifica sicurezza, che non stavo facendo un cazzo. O finta di far qualcosa.
In un primo momento restai di sasso, poi andando avanti con la giornata iniziai ad abituarmi alla cosa fino ad assorbirla completamente.
Per iniziare poi a provare un senso di noia e fastidio per quell’Appuntamento.

“Ancora sei lì?” dico a Luca accendendomi la prima sigaretta della giornata, con la chiave già infilata nella portiera.
Prima si va, prima finisce questa buffonata.
Tra l’altro noto, con un certo nervosismo, che in queste occasioni la macchina che si prende è sempre la mia. Che poi è quella più sfigata: zero-optional ed intossicata di sigarette.
Non che la cosa mi dispiaccia, soprattutto nel pensare Luca alla guida.
Ma mi fa girare comunque i coglioni.

Con Luca il modo migliore per evitare quegli imbarazzanti silenzi che si creano quando non si ha un bel niente da dire, è farlo parlare di donne e di calcio. E non sta più zitto.
Così puoi annuire compiaciuto per le sue conquiste amorose e per il 4-0 della Juve, e nel frattempo prenderti il lusso di pensare a tutt’altro.

Ad esempio penso che sono in macchina con uno che si è già laureato ed ora lavora nell’ufficio commercialistico del padre. Dal momento in cui si alza, fino al momento di tornare a dormire lui sa cosa deve fare. Lui sa cosa lo aspetta durante la giornata, senza troppe seghe mentali.
Ogni giorno casa-ufficio ed ufficio-casa, che poi sono 500 metri a piedi.
Ma lui prende lo scooterone.
Ed il fine settimana con una birra in mano nel solito baretto.
Tutto uguale, ma perlomeno lui sa già cosa lo aspetta.
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La Fininvest è nata da Cosa Nostra

di SKA su ControInformazione il 4 Agosto 2008, 09:01

Questo caldissimo mese estivo lo dedichiamo alla memoria politica, per tutti e su tutti ovviamente.

Riprendo per i capelli questo articolo e lo ripubblico, evitando che cada inesorabilmente nel dimenticatoio delle cose dette, poi rimangiate, poi ridette ed infine fatte sparire dalla memoria. (C’è sempre l’emeroteca)

L’articolo è datato 27 ottobre 1998 e scritto da Matteo Mauri per La Padania, organo di stampa ufficiale della Lega Nord.

“A Palermo hanno preso un meneghino per rappresentare i loro interessi. La verità è che se cade Berlusconi cade tutto il Polo, e al Nord si prende tutto la Lega. Ma non lo faranno cadere: perché sarà pure un figlio di buona donna, ma è il loro figlio di buona donna, e per questo lo tengono in piedi.”

Bossi rincara la dose dal Congresso federale della Lega: “il capo di Forza Italia parla meneghino ma nel cuore è palermitano”
«La Fininvest è nata da Cosa Nostra»
Lo tengono in piedi perché rappresenta i loro interessi al Nord, è il loro “figlio di buona donna”

La guerra è aperta da tempo. Ma ora entra in campo l’artiglieria pesante. E se alle accuse di mafia che da tempo Bossi lancia contro Berlusconi, il Cavaliere risponde col silenzio, adesso il Senatur ha deciso di alzare il tiro.
«Tanto per essere chiari, per far capire alla gente», replica ad un congressista che aveva criticato la «politica dell’insulto» del segretario leghista. L’attacco di Umberto Bossi a Silvio Berlusconi, è durissimo. Il segretario della Lega Nord nel corso del suo intervento al Congresso straordinario del Carroccio, ha più volte dato del “mafioso” a Berlusconi. Da tempo il leader leghista, durante gli innumerevoli comizi, aveva indicato nel Cavaliere «l’uomo di Cosa Nostra». Al congresso, la tesi è diventata ufficiale. «L’uomo di Cosa Nostra» viene citato decine e decine di volte. E con lui tutte le aziende che fanno capo al leader di Forza Italia. L’anomalia italiana è lì: se ne devono convincere in primo luogo tutti i delegati, poi l’opinione pubblica.

«La Fininvest – ha affermato Bossi – ha qualcosa come trentotto holding, di cui sedici occulte. Furono fatte nascere da una banca di Palermo a Milano, la banca Rasini, la banca di Cosa Nostra a Milano. E a Palermo hanno preso un meneghino per rappresentare i loro interessi. La verità è che se cade Berlusconi cade tutto il Polo, e al Nord si prende tutto la Lega. Ma non lo faranno cadere: perché sarà pure un figlio di buona donna, ma è il loro figlio di buona donna, e per questo lo tengono in piedi».

Se l’ex-Capo dello Stato Francesco Cossiga negli ultimi due giorni è andato giù durissimo nei confronti del Cavaliere, Bossi non è certo stato da meno. Anzi, ha alzato il tiro, entrando anche nei dettagli, quando ha parlato della Banca Rasini, delle holding occultate, della nascita della prima tv berlusconiana, del partito degli azzurri. «Un palermitano – ha affermato Bossi – è a capo di Forza Italia. Perché Forza Italia è stata creata da Marcello Dell’Utri. Guardate che gli interessi reali spesso non appaiono. In televisione compaiono volti gentili che te la raccontano su, che sembrano per bene. Ma guardate che la mafia non ha limiti. La mafia, gli interessi della mafia, sono la droga, e la droga ha ucciso migliaia e migliaia di giovani, soprattutto al Nord».

Eppoi ancora, come in un crescendo: «Palermo ha in mano le televisioni, in grado di entrare nelle case dei bravi e imbecilli cittadini del Nord»; «Silvio è uomo della P2, cioè del progetto Italia»; «La Banca Rasini è la banca di Cosa Nostra a Milano»; «Berlusconi ha fatto ciò che ha voluto con le televisioni, anche regionali, in barba perfino alla legge Mammì»; «Berlusconi parla meneghino ma nel cuore è un palermitano».«L’uomo di Cosa Nostra»: Bossi, nelle tre ore d’intervento, ha indicato spesso il disegno dietro il palco in cui era raffigurato alle spalle di Berlusconi, un sicario siculo con lupara e coppola.Dopo aver ricordato i molti «giovani del Nord morti per droga», Bossi ha aggiunto: «Molte ricchezze sono vergognose, perché vengono da decine di migliaia di morti. Non è vero che “pecunia non olet”. C’è denaro buono che ha odore di sudore, e c’è denaro che ha odore di mafia. Ma se non ci fosse quel potere, il Polo si squaglierebbe in poche ore. Ecco il punto».

Per continuare a leggere cosa diceva Umberto Bossi su Silvio Berlusconi e Forza Italia vi consiglio anche l’articolo “Cosa penso del nuovo Presidente del Consiglio”

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Agosto

di SKA su Il Terzo Occhio il 1 Agosto 2008, 23:01

Grazie ai Perturbazione è diventato il mese più freddo dell’anno, che nella sintesi di un verso riescono a spiegare tutto ciò che comporta vivere o non vivere in un mese come questo. Perlomeno in Italia.

Se qualcuno si è chiesto perchè l’ultima data di un post risalga al 23 luglio la risposta è: semi-vacanza.
Dopo il passaggio a WordPress altra novità del sito sarà quella di scavalcare completamente la dicitura “satira politica” che ha da sempre accompagnato queste pagine, lasciandola relegata ad una categoria aggiornata di tanto in tanto. Fare satira richiede impegno, preparazione e studio continuo: è impensabile si possa chiamare satira qualche battutina, magari interessante, ma spesso sciocca.

Bisogna essere in grado di saperla fare ed io non lo sono, perlomeno non da focalizzare troppo l’attenzione su di essa. Concentrerò le mie energie su altro, gettandomi alle spalle una sorta di fardello un po’ troppo ingombrante.

Fine delle comunicazioni di agosto.

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The Lodo Alfano’s Family

di SKA su ControInformazione il 23 Luglio 2008, 19:25

Il cosiddetto Lodo Alfano, ex Lodo Schifani, ma alla fine sempre Lodo Berlusconi è diventato legge dello Stato Italiano. E questo lo sapete ormai tutti. A memoria futura voglio comunque riportarne il testo integrale ed aggiungere qualche considerazione aggiuntiva.

Il testo è contenuto nel Disegno di Legge n. 903 che entro pochi giorni verrà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale come Legge.

1. Salvi i casi previsti dagli articoli 90 e 96 della Costituzione, i processi penali nei confronti dei soggetti che rivestono la qualita`di Presidente della Repubblica, di Presidente del Senato della Repubblica, di Presidente della Camera dei deputati e di Presidente del Consiglio dei ministri sono sospesi dalla data di assunzione e fino alla cessazione della carica o della funzione. La sospensione si applica anche ai processi penali per fatti antecedenti l’assunzione della carica o della funzione.

>> Questo primo e fondamentale articolo è un evidente ed anche un po’ presuntuoso copia/incolla dell’art. 1 dell’ex Lodo Schifani (n° 140/03) e bocciato dalla Corte Costituzionale dichiarandone l’illegittimità costituzionale in relazione all’art. 3 e 24 Cost., come si ebbe modo di dire tempo fa. Per cui, a rigor di logica, al vaglio della Corte Costituzionale dovrebbe venir bocciato nuovamente.

Quel “salvi i casi previsti dagli articoli 90 e 96 della Costituzione” si riferiscono ai casi di alto tradimento o per attentato alla Costituzione per il Presidente della Repubblica e la richiesta di autorizzazione per il Presidente del Consiglio ed i ministri nei casi di reati commessi nell’esercizio delle proprie funzioni.

2. L’imputato o il suo difensore munito di procura speciale può rinunciare in ogni momento alla sospensione.

>> Può rinunciare, quindi “ehy, fidiamoci della loro onestà!”

3. La sospensione non impedisce al giudice, ove ne ricorrano i presupposti, di provvedere, ai sensi degli articoli 392 e 467 del codice di procedura penale, per l’assunzione delle prove non rinviabili.

4. Si applicano le disposizioni dell’articolo 159 del codice penale

>> Sospensione del corso della prescrizione

5. La sospensione opera per l’intera durata della carica o della funzione e non è reiterabile, salvo il caso di nuova nomina nel corso della stessa legislatura nè si applica in caso di successiva investitura in altra delle cariche o delle funzioni.

>> Se ad uno dei 4 viene data nuova nomina all’interno della stessa legislatura la sospensione continua, altrimenti decade alla fine del periodo previsto per la carica. Il previsto “salto di carica in carica” stando a questo articolo non è possibile. Ma sarebbe un paradosso: se alla fine della legislatura Berlusconi venisse eletto Presidente della Repubblica non potrebbe godere dell’immunità prevista dall’art. 1? Non avrebbe senso. E infatti non ce l’ha. (chiedo lumi)

6. Nel caso di sospensione, non si applica la disposizione dell’articolo 75, comma 3, del codice di procedura penale. Quando la parte civile trasferisce l’azione in sede civile, i termini per comparire, di cui all’articolo 163-bis del codice di procedura civile, sono ridotti alla metà, e il giudice fissa l’ordine di trattazione delle cause dando precedenza al processo relativo all’azione trasferita.

7. Le disposizioni di cui al presente articolo si applicano anche ai processi penali in corso, in ogni fase, stato o grado, alla data di entrata in vigore della presente legge.

8. La presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione
nella Gazzetta Ufficiale.

*Il c.d. lodo Alfano è stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 173 del 25 luglio 2008 come Legge n. 124 del 23 luglio 2008. Il testo del provvedimento è lo stesso del DDL riportato sopra. La legge è in vigore dal 26 luglio 2008.

Altre letture per rendere il discorso più organico:

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Schiavismi

di SKA su Satira il 21 Luglio 2008, 17:04

“Il poeta usò questa frase, schiava di Roma che non ho mai sopportato”
“Noi siamo per abolirla la schiavitù in ogni sua accezione. E così ho anche detto che il nord, la Lombardia, il Veneto mica possono essere schiavi di qualcuno…”

Schiavo
privo di libertà politica, di autonomia, di indipendenza; asservito, sottomesso

Dopo quell’intervento Bossi è tornato in Sardegna perchè c’erano ancora i vetri da pulire.

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Cloachismi

di SKA su Satira il 18 Luglio 2008, 15:38

Gasparri si acciglia contro:”La cloaca del Csm correntizzato, partitizzato e parcellizzato, uno scandalo che offende gli italiani.”

Cloaca:
1. ambiente sporco e ripugnante | ambiente di corruzione e di vizio
2.
persona volgare e scurrile nel parlare
3.
parte terminale dell’intestino in cui sboccano anche i condotti delle gonadi e dell’apparato urinario

Due definizioni su tre avevano accanto la foto segnaletica di Gasparri.
La terza, casa sua.

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Blogger sodali

di SKA su La dimanche des crabes il 11 Luglio 2008, 15:48

C’è questo luogo comune per cui con internet potremo raggiungere la salvezza delle anime, la rete non è controllata ed è incontrollabile. L’unico mezzo e punto di aggregazione in cui ci si può sentire veramente liberi. La conoscenza rende liberi, la conoscenza è su internet, internet rende liberi. Minchiate.

Internet, la rete e tutto ciò che ci ritroviamo dentro sono soltanto dei veicoli su cui vengono trasportate informazioni di vario tipo. E’ l’accesso immediato a far la differenza, non il contenuto. La conoscenza utopistica di cui si blatera tanto la si può trovare ugualmente facendo uno sforzo in più su di una enciclopedia, un vocabolario, un’emeroteca, una videoteca ed – abominio – perfino in una biblioteca o libreria.

Su internet si condivide e ci si aggrega. Spesso si aggregano persone che già si conoscono nella vita offline (non chiamatela vita reale!) e che vanno a costituire piccole lobby a sè stanti pronte a difendersi vicendevolmente e fare guscio quando qualche fattore esterno ne mina l’unità, reputazione o l’elitarismo auto-proclamatosi. Condividiamo continuamente, facciamo i blogghi scrivendo terabyte di futilità e banalità aka monnezza e con questo però ci consideriamo sempre un filino sopra a chi non lo fa.

La dotazione morale di cui va più fiero l’homo-blogus è la solidarietà però. Il blogger solidale è sempre pronto a postare la propria non-indifferenza dinanzi i mali che affliggono la vita offline e sovente anche online.

Giri di vite e di post al fulmicotone, saltano fuori bannerini per qualsiasi cosa, articolini di protesta, invettive contro questo e quello. I sodali (ho detto sodali) blogger si uniscono in campagne sempre all’ordine del giorno, se l’argomento non tira e non crea accessi/link non è importante. It’s the biz. Nel giro di poche ore scatta la gara a chi la spara più grossa, chi è stato il blogger più solidale della giornata? Una fiera dell’autocelebrazione condita spesso di una buona dose di retorica e scarsa capacità critica. Lo faccio perchè lo fa anche quell’altro, mi associo allo sdegno, devo dimostrare che il mio impegno civile e sociale è vero e durato. Non scrivo mica fuffa, io.

Il blogger solidale oltre ai vasti pregi morali di cui può fregiarsi col suo avatar, ha anche qualche difetto. Soffre ad esempio di una rara forma di amnesia che colpisce la memoria a breve termine, causando il quasi completo oscuramento dei motivi che l’hanno spinto a sposare una causa così importante. D’altronde, se c’è da salvare il mondo non ci si può di certo ricordare di tutto quanto. E’ umano, anzi è blogger.

Quando le difficoltà però diventano palpabili, vicine come non mai e che potrebbero portare di riflesso i disagi di cui sopra non si chiama più amnesia da blogger. Lì si chiama indifferenza, talvolta attenuata dalla paura, ma pur sempre indifferenza. I sodali peccatori diventano soli, i sodali con una reputazione da difendere fuggono in massa. E l’indifferenza si sa, non è una caratteristica dei soli blogger. L’indifferenza è umana.

E’ per questo che su internet non c’è alcuna differenza con la vita fuori dallo schermo, perchè alla fine le persone sono sempre le stesse.

Additional and free information:
On his deathbed, Morris Zelig tells his son that life is a meaningless nightmare of suffering…
and the only advice he gives him is to save string.

Sul letto di morte, Morris Zelig dice al figlio che la vita è un incubo di dolore senza nessun senso, e l’unico consiglio che gli lascia è: conservare bottiglie vuote.

(Da Zelig, di Woody Allen)

“Il messaggio è: conservare bottiglie vuote” (Zero, Bluvertigo).
Per chi non conoscesse la citazione, ora la conosce.

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The light side

di SKA su Il Terzo Occhio il 9 Luglio 2008, 03:21

Sono le 3.03 mentre scrivo e salvo apocalittici imprevisti dell’ultimo minuto posso finalmente dire di essere uscito dal Lato Oscuro per passare al tanto agognato WordPress. Questo tipo di cambiamenti viene di solito accompagnato da un totale stravolgimento dell’arredamento di casa, annunci in pompa magna e tante lucine colorate a far da contorno.

Qui invece non cambia NULLA, se non per un sistema decisamente più performante sotto al culo e qualche decinaia di miglioramenti di cui posso godere. In realtà, quindi, è cambiato molto.

Tanto per dire. Prima utilizzavo l’obsoleto Pmachine che ho dovuto accudire, svezzare ed indirizzare verso la retta via come un figlio. Da un certo punto di vista mi vien quasi da piangere.

Tutto ciò che è servito per fare una migrazione indolore da pmachine a WordPress è roba da geek ed anche abbastanza noiosa, che ovviamente non vi sto ad esplicare. Mi cruccio soltanto di non sapere una beneamata mazza di espressioni regolari, per cui mi son dovuto fare a mano tutti redirect dai vecchi e brutti url a quelli nuovi e molto più stilosi, mi ha aiutato un plugin miracoloso.

Qualcosa si è perso, come qualcuno degli ultimi commenti, altri invece risultano come “anonimo”. Ma mi accontento.

Per il resto, se qualcosa non funziona come deve – quindi sì – fate pure un fischio.

– La festa finisce qua, perchè sono molto preoccupato per la situazione descritta nel post precedente. Ma non aggiungo altro. –

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In difesa della libertà d’espressione

di SKA su Notizie Commentate il 7 Luglio 2008, 17:19

Non c’è mai limite al peggio, lo Stato di Polizia che si respira intorno si fa sempre più acre e fastidioso.

La butto giù molto lineare senza parole retoriche da contorno. Il sito LaPrivataRepubblica dell’amico JP-Leonardo è stato oscurato risulta irraggiungibile dopo aver pubblicato un articolo in cui ha inserito il testo della volutamente falsa intercettazione di cui si è tanto parlato in questi giorni, intercorsa tra Berlusconi e Confalonieri sugli “intimi” e presunti rapporti con il Ministro Carfagna.

Ripeto: volutamente falsa e chiaramente satirica, ispirata alla famosa intercettazione tra Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri in cui parlano della bomba messa da Vittorio Mangano (quella invece VERA).

Invece succede che Dagospia ci casca come un pollo e la riprende credendola vera, senza citare la fonte. Nè prima, nè dopo. Complimenti.

Poi rimanendo serio aggiunge: “L’era della verosimiglianza è finita: perché è il modo più facile e vigliacco di gettare fango sulle persone. Che poi si giustificano: ma era tutto uno scherzo… Infatti mai abbiamo nemmeno pensato di pubblicare l’indirizzo del sito né tantomeno un testo che giudicare postribolare è poco” e “Ecco perché abbiamo subito precisato che, vere o false o verosimili, quelle conversazioni non sarebbero mai apparse su Dagospia”. E ci credono tutti eh, sicuro.  A ruota lo seguono AdnKronos, Corriere, Quotidiano.net e via dicendo. Tutti poi a rimangiarsi lo “scoop” per mettersi proni alle parole degli interessati. Così parte immediatamente la procedura di oscuramento del sito dalla magistratura romana, basata sul niente.

Confalonieri:

“si tratta di un falso e di un’evidente montatura costruita per recare grave danno alla reputazione dei soggetti interessati”
Poi “diffida quindi ogni organo di informazione alla diffusione in tutto o in parte di questa falsa telefonata la cui pubblicazione sarebbe gravemente e gratuitamente diffamatoria. Contro chi dovesse contravvenire saranno proposte tutte le azioni giudiziarie in ogni sede competente”.

Niccolò Ghedini:

“In relazione alla pubblicazione in un sito Internet di una comunicazione telefonica, asseritamente intercorsa nell’ambito di un procedimento penale fra il presidente Berlusconi ed il dottor Confalonieri, si tratta con assoluta evidenza di un falso plateale completamente inventato e surrettiziamente costruito. Trattasi di un testo con ogni evidenza gravemente diffamatorio e per il quale saranno esperite tutte le azioni giudiziarie del caso, diffidando chiunque nel contempo a pubblicarlo o a riprenderne anche parzialmente il contenuto”

Qualcosa di sensato la scrive Giornalettismo, con molto movimento su OkNotizie. Qualcuno si muove.

Non è bastata neanche la dicitura scritta in grassetto su LPR per non far alzare i manganelli,:

“AVVERTENZA: Per venire incontro ai meno dotati – questa intercettazione NON ESISTE, è inventata, frutto della fantasia. Capito?Boccaloni!!1″

Il testo lo potete leggere da qui, su un server ESTERO e non di proprietà di Terzo Occhio.

Aggiornamenti in seguito. Per ora fatevi sentire, difendiamo quel brandello di libertà che ci è rimasta. O forse no.

Altri link:

Xantology: italia,cina
MenteCritica, che entra in sciopero
LameDuck, Prossimamente sui nostri schermi?
Potamocheri, La cina è arrivata
Sergio Maistrello: Nervi tesi

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La gelosia di un uomo

di SKA su Satira il 5 Luglio 2008, 10:31

Facci prende a pugni il vento e spara a zero sulla Carfagna e dichiara:

“Dopo tutti i pompini che gli ho fatto io. Lei con uno è diventata ministro e io sto ancora qui a lavargli le palle. Non viviamo in una società meritocratica.”

La gelosia
piu’ la Facci e piu’ l’avrai

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Questione di punteggiatura

di SKA su Satira il 4 Luglio 2008, 18:28

Titolo errato:

“Riaprire le case chiuse, in Parlamento la proposta”

Titolo corretto:

“Riaprire le case chiuse in Parlamento. La proposta”.

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The last problem

di SKA su Satira il 2 Luglio 2008, 21:40

Su tutti, c’è ancora un grave problema da risolvere della Costituzione Italiana: esiste.

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L’immunità inelegante

di SKA su ControInformazione il 27 Giugno 2008, 19:32

Anna Finocchiaro, presidente Senatori Pd in relazione al Lodo Schifani bis se ne esce con questa dichiarazione:

Sul lodo Schifani o Maccanico io non ho nessuna pregiudiziale di principio. Nel senso che un sistema di immunità per le alte cariche esiste anche in altri Paesi europei il problema qui è che lo propone il presidente del Consiglio in carica per un procedimento a proprio carico. Diciamo che c’è una ineleganza, una inopportunità che io non fatico a vedere. Mi chiedo se altri fatichino a vederla»

Il Lodo Schifani dunque per la signora Finocchiaro è inelegante, non si attiene al bon ton e neanche alla Costituzione Italiana, ma questo è secondario. Poi spiega che l’immunità esiste anche in altri Paesi europei. E’ vero?

Partendo da lontano, dalla nazione più europea tra le extra-europee, gli Stati Uniti partono da un principio fondamentale in cui nessuno è al di sopra della legge, compreso il Presidente come ricorderanno le vicende di Andrew Johnson, Ronald Reagan e del molto più recente Bill Clinton (1999). Nessun membro del governo gode di una immunita’ sancita dalla Costituzione, i membri del Congresso godono di immunità dall’arresto. L’unica “arma” nelle mani del Presidente, unico a detenere tale potere, è quello di poter proteggere informazioni che potrebbero minare la sicurezza nazionale.

Francia:in Francia tutti i ministri, compreso il primo, possono essere indagati senza bisogno di richieste ed in qualsiasi momento. L’ex Presidente della Repubblica Chirac ha potuto godere di un’immunità “ad hoc” riformata durante il proprio mandato e concessagli da Consiglio costituzionale nel 1999 e la Cassazione a sezioni unite nel 2000 fino al 2007, attualmente è ancora in vigore ma un voto dei 3/5 del Parlamento riunito può scioglierla. In aggiunta, in Francia esiste la condanna all’ineleggibilità: se un politico si dimostra colpevole di un reato, può venire allontanato e reso ineleggibile dalla vita politica. La Costituzione francese non dice niente sulla responsabilità penale o civile dei ministri su atti commessi fuori della loro funzione, e quindi si può supporre che in tal caso saranno trattati come cittadini normali.

Gran Bretagna: qui i membri del governo godono di immunità esclusivamente per i reati compiuti nell’esercizio delle loro funzioni (diffamazione o vilipendio) e sono perseguibili penalmente per tutti gli altri reati senza bisogno di alcuna autorizzazione del Parlamento. (Il Lodo Schifani invece, all’art 1. prevede che “Non possono essere sottoposti a processi penali, per qualsiasi reato anche riguardante fatti antecedenti l’assunzione della carica o della funzione“). L’immunità totale è garantita solo al Re o alla Regina, non agli altri membri della casata reale.

Germania: In Germania il presidente della Repubblica federale ed i membri del parlamento godono di immunità contro procedimenti legali, immunità revocabile dal Parlamento anche nei confronti del Presidente della Repubblica. Il cancelliere ed i ministri non godono di alcuna immunità, così come il Presidente della Corte Costituzionale.

Spagna: In Spagna, i membri del governo sono responsabili penalmente per atti commessi fuori della loro funzione. I Casi criminali contro di loro sono portati davanti alle Suprema Corte, e è necessario un permesso parlamentare solo nel caso di tradimento o un’altro crimine contro la sicurezza dello Stato. Rispondono penalmente di fronte alla Sezione Penale del Tribunale Supremo.

Portogallo: I ministri portoghesi sono civilmente responsabili e possono essere perseguiti penalmente, ma possono essere arrestati solo nei casi di “flagranza di delitto” o per crimini punibili con più di tre anni di prigione. Il parlamento ha il potere di sospendere in via immediata la condizione di parlamentare dei ministri, la sospensione diventa obbligatoria per reati con più di tre anni di carcere previsti. Il presidente portoghese può essere perseguito per crimini commessi nella attuazione del suo incarico solo dopo che il suo mandato è terminato.

Paesi Bassi:Nei Paesi Bassi il primo ministro e i suoi ministri sono responsabili civilmente e penalmente come qualsiasi altro cittadino per atti commessi fuori della loro funzione.

Grecia: i deputati godono di immunità nell’esercizio delle loro funzioni, ma non per gli altri reati. Per le procedure di arresto serve l’autorizzazione della Camera.

Danimarca: Nessun deputato può essere arrestato se non in flagranza di reato, secondo quanto stabilito dall’articolo 57 della Costituzione, e non è responsabile per le opinioni espresse in Parlamento. Le richieste di autorizzazione a procedere contro i deputati sono esaminate dalla commissione per il regolamento del Folketing (Parlamento). I ministri sono messi in stato d’accusa dal re o dal Parlamento e giudicati dall’Alta Corte di giustizia.
Irlanda: Eccetto i casi di tradimento, crimine o violazione dell’ordine pubblico, i deputati sono immuni da arresto “mentre si recano al Parlamento o ritornano da esso, o sono entro i limiti di una delle due Camere, e per le opinioni espresse in una delle due Camere rispondono solo alla Camera”. Non godono di alcuna immunità per reati al di fuori delle proprie funzioni.

Svezia: L’immunità dei parlamentari svedesi è limitata agli atti commessi o alle dichiarazioni rilasciate nell’esercizio delle loro funzioni istituzionali. Al di fuori di questa ipotesi i membri del Parlamento possono essere perseguiti per qualsiasi crimine. Il re gode dell’immunità assoluta, mentre il premier e i ministri godono di immunità solo in quanto membri del Parlamento.

Questi sono solo alcuni dei paesi che fanno da riferimento per la legislazione europea, esistono alcuni casi di immunità ma mai totale, mai per tutte le più alte cariche e solitamente rivolti a proteggere i principi fondamentali della libertà di espressione nel parlamento e della separazione dei poteri.
Con una normativa di questo tipo, non richiesta da nessuno – ma accolta a braccia aperte da PD e PDL – diverremo il fiore all’occhiello dell’Europa. Un crisantemo direi.

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Finchè c’è vita

di SKA su Satira il 25 Giugno 2008, 18:32


C’è speranza
(Foto: La Stampa)

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Assalto alla magistratura, operazione per il futuro

di SKA su ControInformazione il 22 Giugno 2008, 11:37

“Non possiamo dire che i risultati nel contrasto alla mafia sono stati ottenuti dallo Stato. Lo stato in quanto tale non esiste, e tanto meno esiste nell’Italia degli ultimi vent’anni. E’ errato presupporre una volontà unitaria delle istituzioni e una capacità dello Stato di far pesare la propria realtà. I risultati non sono frutto dello Stato che, anzi, ha ampiamente ostacolato il lavoro svolto da altri.
Sono frutto, quei risultati, di un gruppo composto di rappresentanti dell’opinione pubblica, di uomini delle istituzioni e di uomini della politica, probabilmente minoritario in tutti e tre i settori. Questo gruppo ha esercitato un peso contro Cosa Nostra, che si è trovata isolata nelle sue relazioni interne e quel peso, per minimo che fosse, è stato sufficiente quella che io penso sia una grande vittoria.
Quando il ministro Lunardi dice le cose che dice, o quando l’on. Berlusconi spara contro i magistrati e dice le cose che dice, purtroppo non lo fanno per pendenze passate (che nessuno riuscirà, credo, a dimostrare e da cui Berlusconi uscirà santificato); lo fanno per il futuro, perchè c’è bisogno di mafia o di altre cose analoghe alla mafia. Poi si vedrà cosa è disponibile sul mercato: altrimenti non si capisce perchè, fin dalla sua prima campagna elettorale, Forza Italia sia partita con un attacco, che allora nell’opinione pubblica nessuno accettava, alla legge sui pentiti e perchè è andata all’assalto della magistratura quando la magistratura era sulla cresta dell’onda. Non si capì perchè! Se fosse solo un problema di consenso, un uomo politico non avrebbe fatto quell’operazione.
Ha fatto l’operazione per il futuro, perchè occorre che domani questa gente, che siete voi magistrati, non ci siate più.”

Salvatore Lupo, L’evoluzione di Cosa nostra: famiglia, territorio, mercati, alleanze, in “Questione giustizia”, 3/2000. Intervento a un convegno di Magistratura democratica.

Rage Against The Machine - Know your enemy

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WTF?

Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.