Schiavismi

di SKA su Satira il 21 Luglio 2008, 17:04

“Il poeta usò questa frase, schiava di Roma che non ho mai sopportato”
“Noi siamo per abolirla la schiavitù in ogni sua accezione. E così ho anche detto che il nord, la Lombardia, il Veneto mica possono essere schiavi di qualcuno…”

Schiavo
privo di libertà politica, di autonomia, di indipendenza; asservito, sottomesso

Dopo quell’intervento Bossi è tornato in Sardegna perchè c’erano ancora i vetri da pulire.

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Cloachismi

di SKA su Satira il 18 Luglio 2008, 15:38

Gasparri si acciglia contro:”La cloaca del Csm correntizzato, partitizzato e parcellizzato, uno scandalo che offende gli italiani.”

Cloaca:
1. ambiente sporco e ripugnante | ambiente di corruzione e di vizio
2.
persona volgare e scurrile nel parlare
3.
parte terminale dell’intestino in cui sboccano anche i condotti delle gonadi e dell’apparato urinario

Due definizioni su tre avevano accanto la foto segnaletica di Gasparri.
La terza, casa sua.

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Blogger sodali

di SKA su La dimanche des crabes il 11 Luglio 2008, 15:48

C’è questo luogo comune per cui con internet potremo raggiungere la salvezza delle anime, la rete non è controllata ed è incontrollabile. L’unico mezzo e punto di aggregazione in cui ci si può sentire veramente liberi. La conoscenza rende liberi, la conoscenza è su internet, internet rende liberi. Minchiate.

Internet, la rete e tutto ciò che ci ritroviamo dentro sono soltanto dei veicoli su cui vengono trasportate informazioni di vario tipo. E’ l’accesso immediato a far la differenza, non il contenuto. La conoscenza utopistica di cui si blatera tanto la si può trovare ugualmente facendo uno sforzo in più su di una enciclopedia, un vocabolario, un’emeroteca, una videoteca ed – abominio – perfino in una biblioteca o libreria.

Su internet si condivide e ci si aggrega. Spesso si aggregano persone che già si conoscono nella vita offline (non chiamatela vita reale!) e che vanno a costituire piccole lobby a sè stanti pronte a difendersi vicendevolmente e fare guscio quando qualche fattore esterno ne mina l’unità, reputazione o l’elitarismo auto-proclamatosi. Condividiamo continuamente, facciamo i blogghi scrivendo terabyte di futilità e banalità aka monnezza e con questo però ci consideriamo sempre un filino sopra a chi non lo fa.

La dotazione morale di cui va più fiero l’homo-blogus è la solidarietà però. Il blogger solidale è sempre pronto a postare la propria non-indifferenza dinanzi i mali che affliggono la vita offline e sovente anche online.

Giri di vite e di post al fulmicotone, saltano fuori bannerini per qualsiasi cosa, articolini di protesta, invettive contro questo e quello. I sodali (ho detto sodali) blogger si uniscono in campagne sempre all’ordine del giorno, se l’argomento non tira e non crea accessi/link non è importante. It’s the biz. Nel giro di poche ore scatta la gara a chi la spara più grossa, chi è stato il blogger più solidale della giornata? Una fiera dell’autocelebrazione condita spesso di una buona dose di retorica e scarsa capacità critica. Lo faccio perchè lo fa anche quell’altro, mi associo allo sdegno, devo dimostrare che il mio impegno civile e sociale è vero e durato. Non scrivo mica fuffa, io.

Il blogger solidale oltre ai vasti pregi morali di cui può fregiarsi col suo avatar, ha anche qualche difetto. Soffre ad esempio di una rara forma di amnesia che colpisce la memoria a breve termine, causando il quasi completo oscuramento dei motivi che l’hanno spinto a sposare una causa così importante. D’altronde, se c’è da salvare il mondo non ci si può di certo ricordare di tutto quanto. E’ umano, anzi è blogger.

Quando le difficoltà però diventano palpabili, vicine come non mai e che potrebbero portare di riflesso i disagi di cui sopra non si chiama più amnesia da blogger. Lì si chiama indifferenza, talvolta attenuata dalla paura, ma pur sempre indifferenza. I sodali peccatori diventano soli, i sodali con una reputazione da difendere fuggono in massa. E l’indifferenza si sa, non è una caratteristica dei soli blogger. L’indifferenza è umana.

E’ per questo che su internet non c’è alcuna differenza con la vita fuori dallo schermo, perchè alla fine le persone sono sempre le stesse.

Additional and free information:
On his deathbed, Morris Zelig tells his son that life is a meaningless nightmare of suffering…
and the only advice he gives him is to save string.

Sul letto di morte, Morris Zelig dice al figlio che la vita è un incubo di dolore senza nessun senso, e l’unico consiglio che gli lascia è: conservare bottiglie vuote.

(Da Zelig, di Woody Allen)

“Il messaggio è: conservare bottiglie vuote” (Zero, Bluvertigo).
Per chi non conoscesse la citazione, ora la conosce.

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The light side

di SKA su Il Terzo Occhio il 9 Luglio 2008, 03:21

Sono le 3.03 mentre scrivo e salvo apocalittici imprevisti dell’ultimo minuto posso finalmente dire di essere uscito dal Lato Oscuro per passare al tanto agognato WordPress. Questo tipo di cambiamenti viene di solito accompagnato da un totale stravolgimento dell’arredamento di casa, annunci in pompa magna e tante lucine colorate a far da contorno.

Qui invece non cambia NULLA, se non per un sistema decisamente più performante sotto al culo e qualche decinaia di miglioramenti di cui posso godere. In realtà, quindi, è cambiato molto.

Tanto per dire. Prima utilizzavo l’obsoleto Pmachine che ho dovuto accudire, svezzare ed indirizzare verso la retta via come un figlio. Da un certo punto di vista mi vien quasi da piangere.

Tutto ciò che è servito per fare una migrazione indolore da pmachine a WordPress è roba da geek ed anche abbastanza noiosa, che ovviamente non vi sto ad esplicare. Mi cruccio soltanto di non sapere una beneamata mazza di espressioni regolari, per cui mi son dovuto fare a mano tutti redirect dai vecchi e brutti url a quelli nuovi e molto più stilosi, mi ha aiutato un plugin miracoloso.

Qualcosa si è perso, come qualcuno degli ultimi commenti, altri invece risultano come “anonimo”. Ma mi accontento.

Per il resto, se qualcosa non funziona come deve – quindi sì – fate pure un fischio.

– La festa finisce qua, perchè sono molto preoccupato per la situazione descritta nel post precedente. Ma non aggiungo altro. –

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In difesa della libertà d’espressione

di SKA su Notizie Commentate il 7 Luglio 2008, 17:19

Non c’è mai limite al peggio, lo Stato di Polizia che si respira intorno si fa sempre più acre e fastidioso.

La butto giù molto lineare senza parole retoriche da contorno. Il sito LaPrivataRepubblica dell’amico JP-Leonardo è stato oscurato risulta irraggiungibile dopo aver pubblicato un articolo in cui ha inserito il testo della volutamente falsa intercettazione di cui si è tanto parlato in questi giorni, intercorsa tra Berlusconi e Confalonieri sugli “intimi” e presunti rapporti con il Ministro Carfagna.

Ripeto: volutamente falsa e chiaramente satirica, ispirata alla famosa intercettazione tra Silvio Berlusconi e Marcello Dell’Utri in cui parlano della bomba messa da Vittorio Mangano (quella invece VERA).

Invece succede che Dagospia ci casca come un pollo e la riprende credendola vera, senza citare la fonte. Nè prima, nè dopo. Complimenti.

Poi rimanendo serio aggiunge: “L’era della verosimiglianza è finita: perché è il modo più facile e vigliacco di gettare fango sulle persone. Che poi si giustificano: ma era tutto uno scherzo… Infatti mai abbiamo nemmeno pensato di pubblicare l’indirizzo del sito né tantomeno un testo che giudicare postribolare è poco” e “Ecco perché abbiamo subito precisato che, vere o false o verosimili, quelle conversazioni non sarebbero mai apparse su Dagospia”. E ci credono tutti eh, sicuro.  A ruota lo seguono AdnKronos, Corriere, Quotidiano.net e via dicendo. Tutti poi a rimangiarsi lo “scoop” per mettersi proni alle parole degli interessati. Così parte immediatamente la procedura di oscuramento del sito dalla magistratura romana, basata sul niente.

Confalonieri:

“si tratta di un falso e di un’evidente montatura costruita per recare grave danno alla reputazione dei soggetti interessati”
Poi “diffida quindi ogni organo di informazione alla diffusione in tutto o in parte di questa falsa telefonata la cui pubblicazione sarebbe gravemente e gratuitamente diffamatoria. Contro chi dovesse contravvenire saranno proposte tutte le azioni giudiziarie in ogni sede competente”.

Niccolò Ghedini:

“In relazione alla pubblicazione in un sito Internet di una comunicazione telefonica, asseritamente intercorsa nell’ambito di un procedimento penale fra il presidente Berlusconi ed il dottor Confalonieri, si tratta con assoluta evidenza di un falso plateale completamente inventato e surrettiziamente costruito. Trattasi di un testo con ogni evidenza gravemente diffamatorio e per il quale saranno esperite tutte le azioni giudiziarie del caso, diffidando chiunque nel contempo a pubblicarlo o a riprenderne anche parzialmente il contenuto”

Qualcosa di sensato la scrive Giornalettismo, con molto movimento su OkNotizie. Qualcuno si muove.

Non è bastata neanche la dicitura scritta in grassetto su LPR per non far alzare i manganelli,:

“AVVERTENZA: Per venire incontro ai meno dotati – questa intercettazione NON ESISTE, è inventata, frutto della fantasia. Capito?Boccaloni!!1″

Il testo lo potete leggere da qui, su un server ESTERO e non di proprietà di Terzo Occhio.

Aggiornamenti in seguito. Per ora fatevi sentire, difendiamo quel brandello di libertà che ci è rimasta. O forse no.

Altri link:

Xantology: italia,cina
MenteCritica, che entra in sciopero
LameDuck, Prossimamente sui nostri schermi?
Potamocheri, La cina è arrivata
Sergio Maistrello: Nervi tesi

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La gelosia di un uomo

di SKA su Satira il 5 Luglio 2008, 10:31

Facci prende a pugni il vento e spara a zero sulla Carfagna e dichiara:

“Dopo tutti i pompini che gli ho fatto io. Lei con uno è diventata ministro e io sto ancora qui a lavargli le palle. Non viviamo in una società meritocratica.”

La gelosia
piu’ la Facci e piu’ l’avrai

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Questione di punteggiatura

di SKA su Satira il 4 Luglio 2008, 18:28

Titolo errato:

“Riaprire le case chiuse, in Parlamento la proposta”

Titolo corretto:

“Riaprire le case chiuse in Parlamento. La proposta”.

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The last problem

di SKA su Satira il 2 Luglio 2008, 21:40

Su tutti, c’è ancora un grave problema da risolvere della Costituzione Italiana: esiste.

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L’immunità inelegante

di SKA su ControInformazione il 27 Giugno 2008, 19:32

Anna Finocchiaro, presidente Senatori Pd in relazione al Lodo Schifani bis se ne esce con questa dichiarazione:

Sul lodo Schifani o Maccanico io non ho nessuna pregiudiziale di principio. Nel senso che un sistema di immunità per le alte cariche esiste anche in altri Paesi europei il problema qui è che lo propone il presidente del Consiglio in carica per un procedimento a proprio carico. Diciamo che c’è una ineleganza, una inopportunità che io non fatico a vedere. Mi chiedo se altri fatichino a vederla»

Il Lodo Schifani dunque per la signora Finocchiaro è inelegante, non si attiene al bon ton e neanche alla Costituzione Italiana, ma questo è secondario. Poi spiega che l’immunità esiste anche in altri Paesi europei. E’ vero?

Partendo da lontano, dalla nazione più europea tra le extra-europee, gli Stati Uniti partono da un principio fondamentale in cui nessuno è al di sopra della legge, compreso il Presidente come ricorderanno le vicende di Andrew Johnson, Ronald Reagan e del molto più recente Bill Clinton (1999). Nessun membro del governo gode di una immunita’ sancita dalla Costituzione, i membri del Congresso godono di immunità dall’arresto. L’unica “arma” nelle mani del Presidente, unico a detenere tale potere, è quello di poter proteggere informazioni che potrebbero minare la sicurezza nazionale.

Francia:in Francia tutti i ministri, compreso il primo, possono essere indagati senza bisogno di richieste ed in qualsiasi momento. L’ex Presidente della Repubblica Chirac ha potuto godere di un’immunità “ad hoc” riformata durante il proprio mandato e concessagli da Consiglio costituzionale nel 1999 e la Cassazione a sezioni unite nel 2000 fino al 2007, attualmente è ancora in vigore ma un voto dei 3/5 del Parlamento riunito può scioglierla. In aggiunta, in Francia esiste la condanna all’ineleggibilità: se un politico si dimostra colpevole di un reato, può venire allontanato e reso ineleggibile dalla vita politica. La Costituzione francese non dice niente sulla responsabilità penale o civile dei ministri su atti commessi fuori della loro funzione, e quindi si può supporre che in tal caso saranno trattati come cittadini normali.

Gran Bretagna: qui i membri del governo godono di immunità esclusivamente per i reati compiuti nell’esercizio delle loro funzioni (diffamazione o vilipendio) e sono perseguibili penalmente per tutti gli altri reati senza bisogno di alcuna autorizzazione del Parlamento. (Il Lodo Schifani invece, all’art 1. prevede che “Non possono essere sottoposti a processi penali, per qualsiasi reato anche riguardante fatti antecedenti l’assunzione della carica o della funzione“). L’immunità totale è garantita solo al Re o alla Regina, non agli altri membri della casata reale.

Germania: In Germania il presidente della Repubblica federale ed i membri del parlamento godono di immunità contro procedimenti legali, immunità revocabile dal Parlamento anche nei confronti del Presidente della Repubblica. Il cancelliere ed i ministri non godono di alcuna immunità, così come il Presidente della Corte Costituzionale.

Spagna: In Spagna, i membri del governo sono responsabili penalmente per atti commessi fuori della loro funzione. I Casi criminali contro di loro sono portati davanti alle Suprema Corte, e è necessario un permesso parlamentare solo nel caso di tradimento o un’altro crimine contro la sicurezza dello Stato. Rispondono penalmente di fronte alla Sezione Penale del Tribunale Supremo.

Portogallo: I ministri portoghesi sono civilmente responsabili e possono essere perseguiti penalmente, ma possono essere arrestati solo nei casi di “flagranza di delitto” o per crimini punibili con più di tre anni di prigione. Il parlamento ha il potere di sospendere in via immediata la condizione di parlamentare dei ministri, la sospensione diventa obbligatoria per reati con più di tre anni di carcere previsti. Il presidente portoghese può essere perseguito per crimini commessi nella attuazione del suo incarico solo dopo che il suo mandato è terminato.

Paesi Bassi:Nei Paesi Bassi il primo ministro e i suoi ministri sono responsabili civilmente e penalmente come qualsiasi altro cittadino per atti commessi fuori della loro funzione.

Grecia: i deputati godono di immunità nell’esercizio delle loro funzioni, ma non per gli altri reati. Per le procedure di arresto serve l’autorizzazione della Camera.

Danimarca: Nessun deputato può essere arrestato se non in flagranza di reato, secondo quanto stabilito dall’articolo 57 della Costituzione, e non è responsabile per le opinioni espresse in Parlamento. Le richieste di autorizzazione a procedere contro i deputati sono esaminate dalla commissione per il regolamento del Folketing (Parlamento). I ministri sono messi in stato d’accusa dal re o dal Parlamento e giudicati dall’Alta Corte di giustizia.
Irlanda: Eccetto i casi di tradimento, crimine o violazione dell’ordine pubblico, i deputati sono immuni da arresto “mentre si recano al Parlamento o ritornano da esso, o sono entro i limiti di una delle due Camere, e per le opinioni espresse in una delle due Camere rispondono solo alla Camera”. Non godono di alcuna immunità per reati al di fuori delle proprie funzioni.

Svezia: L’immunità dei parlamentari svedesi è limitata agli atti commessi o alle dichiarazioni rilasciate nell’esercizio delle loro funzioni istituzionali. Al di fuori di questa ipotesi i membri del Parlamento possono essere perseguiti per qualsiasi crimine. Il re gode dell’immunità assoluta, mentre il premier e i ministri godono di immunità solo in quanto membri del Parlamento.

Questi sono solo alcuni dei paesi che fanno da riferimento per la legislazione europea, esistono alcuni casi di immunità ma mai totale, mai per tutte le più alte cariche e solitamente rivolti a proteggere i principi fondamentali della libertà di espressione nel parlamento e della separazione dei poteri.
Con una normativa di questo tipo, non richiesta da nessuno – ma accolta a braccia aperte da PD e PDL – diverremo il fiore all’occhiello dell’Europa. Un crisantemo direi.

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Finchè c’è vita

di SKA su Satira il 25 Giugno 2008, 18:32


C’è speranza
(Foto: La Stampa)

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Assalto alla magistratura, operazione per il futuro

di SKA su ControInformazione il 22 Giugno 2008, 11:37

“Non possiamo dire che i risultati nel contrasto alla mafia sono stati ottenuti dallo Stato. Lo stato in quanto tale non esiste, e tanto meno esiste nell’Italia degli ultimi vent’anni. E’ errato presupporre una volontà unitaria delle istituzioni e una capacità dello Stato di far pesare la propria realtà. I risultati non sono frutto dello Stato che, anzi, ha ampiamente ostacolato il lavoro svolto da altri.
Sono frutto, quei risultati, di un gruppo composto di rappresentanti dell’opinione pubblica, di uomini delle istituzioni e di uomini della politica, probabilmente minoritario in tutti e tre i settori. Questo gruppo ha esercitato un peso contro Cosa Nostra, che si è trovata isolata nelle sue relazioni interne e quel peso, per minimo che fosse, è stato sufficiente quella che io penso sia una grande vittoria.
Quando il ministro Lunardi dice le cose che dice, o quando l’on. Berlusconi spara contro i magistrati e dice le cose che dice, purtroppo non lo fanno per pendenze passate (che nessuno riuscirà, credo, a dimostrare e da cui Berlusconi uscirà santificato); lo fanno per il futuro, perchè c’è bisogno di mafia o di altre cose analoghe alla mafia. Poi si vedrà cosa è disponibile sul mercato: altrimenti non si capisce perchè, fin dalla sua prima campagna elettorale, Forza Italia sia partita con un attacco, che allora nell’opinione pubblica nessuno accettava, alla legge sui pentiti e perchè è andata all’assalto della magistratura quando la magistratura era sulla cresta dell’onda. Non si capì perchè! Se fosse solo un problema di consenso, un uomo politico non avrebbe fatto quell’operazione.
Ha fatto l’operazione per il futuro, perchè occorre che domani questa gente, che siete voi magistrati, non ci siate più.”

Salvatore Lupo, L’evoluzione di Cosa nostra: famiglia, territorio, mercati, alleanze, in “Questione giustizia”, 3/2000. Intervento a un convegno di Magistratura democratica.

Rage Against The Machine - Know your enemy

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Lodo Schifoso

di SKA su ControInformazione il 17 Giugno 2008, 15:26

In tutto questo marasma da governicchio ciò che sta prepotentemente saltando nuovamente fuori è il solito Berlusconi ed il sistematico utilizzo della legge del popolo a scopi privati.
Prima l’emendamento che propone “la immediata sospensione di tutti i processi di primo grado in corso per fatti commessi prima del 30 giugno 2002, ad eccezione dei processi di criminalità organizzata e per delitti puniti con pena superiore a dieci anni.” – ossia il processo per corruzione giudiziaria che lo vede imputato assieme a David Mills.
Poi il rilancio dell’ex Lodo Maccanico, modificato e ribattezzato all’occorrenza Lodo Schifani – passato il 20 giugno 2003 -, che consentì la sospensione del processo SME. Venne poi dichiarato incostituzionale e quindi abrogato.
Il Lodo Schifani (n° 140/03) prevedeva che:

Non possono essere sottoposti a processi penali, per qualsiasi reato anche riguardante fatti antecedenti l’assunzione della carica o della funzione fino alla cessazione delle medesime, il Presidente della Repubblica, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei Deputati, il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Presidente della Corte Costituzionale

Basta diventare Presidente del Senato ed eventuali processi penali, anche di 20 anni prima la discesa in politica, verrebbero bloccati.
In una lettera vergognosa indirizzata all’attuale Presidente del Senato Schifani (guarda te le coincidenze) Berlusconi, oltre a ribadire la solita tiritera della magistratura politicizzata, scrive in merito:

Questa è davvero una situazione che non ha eguali nel mondo occidentale. Sono quindi assolutamente convinto, dopo essere stato aggredito con infiniti processi e migliaia di udienze che mi hanno gravato di enormi costi umani ed economici, che sia indispensabile introdurre anche nel nostro Paese quella norma di civiltà giuridica e di equilibrato assetto dei poteri che tutela le alte cariche dello Stato e degli organi costituzionali, sospendendo i processi e la relativa prescrizione, per la loro durata in carica.

Ed aggiunge la balla sesquipedale:

Questa norma è già stata riconosciuta come condivisibile in termini di principio anche dalla nostra Corte Costituzionale. La informo quindi che proporrò al Consiglio dei ministri di esprimere parere favorevole sull’emendamento in oggetto e di presentare un disegno di legge per evitare che si possa continuare ad utilizzare la giustizia contro chi è impegnato ai più alti livelli istituzionali nel servizio dello Stato.

Come già detto la Corte Costituzionale ha già dichiarato l’illegittimità costituzionale – 20 gennaio 2004 – degli articoli principali del Lodo, in particolar modo del succitato Art. 1 perchè in netto contrasto con l’Art. 3 della Costituzione Italiana (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.”) e dell’Art. 24 (“Tutti possono agire in giudizio per la tutela dei propri diritti e interessi legittimi. La difesa è diritto inviolabile in ogni stato e grado del procedimento.”).
Chi ha voglia e tempo può andarsi a leggere le motivazioni della Corte Costituzionale che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale del Lodo Schifani (sentenza della Corte Costituzionale n. 24 del 20 gennaio 2004)
Sarebbe una norma quasi di stampo feudale, in cui a sole 5 persone vengono dati dei privilegi basati esclusivamente sulla carica ricoperta. Potrebbero essere perseguiti per reati avvenuti nell’esercizio delle proprie funzioni istituzionali, ma non per i reati comuni: se il Presidente del Consiglio ammazza qualcuno non sarebbe penalmente perseguibile.
L’altro riferimento di incostituzionalità è quasi una presa per il culo: tutti hanno diritto di difendersi, non puoi sottrarti deliberatamente da tale diritto.
Molto probabilmente è vero che non frega niente a nessuno di queste cose. E’ sicuramente vero che gli scrupoli morali non sono moneta spendibile nel nostro Paese e che sono spesso dei vizi privati di veri e propri rompicoglioni.
Ma l’indignazione è l’ultima cosa che ci rimane. Dopodichè diverremo solamente dei servi.

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Oro alla patria

di SKA su Satira il 17 Giugno 2008, 13:33

Ripensandoci bene, uno da un governo di destra si aspetta questo e altro. Forse è meglio iniziare a preoccuparsi dell’altro.
Ho già preparato oro e rame sul balcone: sapete per caso quando passano a raccogliere?

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Bavaglini

di SKA su Satira il 17 Giugno 2008, 01:48

Tutta questa alzata di scudi per il cosidetto ddl-bavaglio sulle intercettazioni mi sembra veramente eccessiva. Regime di qua, regime di là. Bavagli di su, mordacchie di giù. Siamo seri.
Metteranno in galera chi entra senza permesso di soggiorno.
Chiuderanno un occhio su qualche falò-Rom.
Faranno discariche tossiche a 100 metri dalle nostre case.
Faranno centrali nucleari a go-go.
Manderanno l’esercito a pattugliare le città e probabilmente prima o poi chiuderanno le mura delle città allo straniero.
E ora magari volete pure la libertà d’espressione.
Mi sembra eccessivo, francamente.

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Psicocinesi mediata

di SKA su La dimanche des crabes il 12 Giugno 2008, 16:12

Il vecchio saggio cinese Fang descritto da Benni in “Terra!” aveva dei forti poteri psichici, poteva leggere il pensiero e mettersi in contatto con gli altri senza neanche aprire bocca. Tra i possibili poteri psichici dell’uomo viene spesso citata la suggestiva psicocinesi, o telecinesi che dir si voglia, la possibilità ossia di spostare o muovere oggetti con la sola forza del pensiero.
Le teorie, ma soprattutto le dimostrazioni, che avvalorino l’effettiva esistenza di una capacità psichica di questo tipo sono molto labili, spesso discordanti ed affatto convincenti. Basti pensare all’ultimo caso riconosciuto, quello di Nina Kulagina, una medium su cui erano stati effettuati degli studi da parte dell’ex URSS in piena guerra fredda. Quindi tutt’altro che attendibili.
Ma la psicocinesi è il futuro che ci aspetta, se mai ci arriveremo. Non un potere psichico che si autosviluppi nelle nostre sempre più aumentate capacità cerebrali, ma una “forza” mediata dalle macchine. Per questo parlerò di Psicocinesi mediata. Tutto parte dall’osservazione di uno studio effettuato dal professor Junichi Ushiba che fornisce la possibilità di muovere il proprio avatar su Second Life tramite impulsi cerebrali (vedi qui e qui. Alcuni scettici credono si tratti di una bufala, il che è probabile. Ma il punto non è tanto quello che c’è ora, ma ciò che è potenzialmente possibile: mappare gli impulsi cerebrali, codificarli e darli in pasto a supporto tecnologici extracorporei.
Le possibilità sarebbero numerose, soprattutto per utenti disabili. Penso ad esempio ad una persona con difficoltà verbali e motorie che possa comunicare liberamente tramite un word processor collegato al cervello. O alla possibilità di muovere una carrozzina nello spazio fisico. Ma anche cose banalissime per i cosiddetti normodotati, scrivere senza una tastiera, cambiare canale in tv o far partire il programma caffè dalla macchinetta. Come aprire una porta o l’anta di un armadio.
Basterebbe un dispositivo wi-fi simile ad un qualsiasi auricolare che già utilizziamo per i nostri cellulari.
Qui siamo in un contesto non scientifico, da persone terra-terra e quindi parlo di banalità. Ma potenzialmente le possibilità, anche commerciali, sarebbero illimitate.
E perchè no, leggere il pensiero? Se si riesce a tradurre un impulso da dare in pasto ad un word-processor, perchè non farlo tra supporti dello stesso tipo come delle cuffie? Gli screen-reader per il web esistono già, due persone in una stessa stanza potrebbero comunicare senza bisogno di parlare, con una voce robotizzata che sintetizza l’impulso inviato.
Poi però verrebbero le armi-a-pensiero. L’introduzione di veri e propri psicoreati, ipotizzati in maniera differente da Orwell in 1984. Le intercettazioni ambientali sul pensiero. Il servizi 2.0 pensiero-oriented.
Il caffè continuo a farmelo con la vecchia moka.

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Telefono rovente

di SKA su Notizie Commentate il 9 Giugno 2008, 23:19

Il cosiddetto Ministro della Giustizia Alfano raccoglie un’eredità pesante, quella di riuscire a dire più sciocchezze dei suoi predecessori Mastella, ma soprattutto Castelli.
Leggendo da qua si fa fatica a capire l’astruso ragionamento del simpatico Angelino, che tanto piace a tutto l’arco parlamentare. Ma soprattutto si fatica a rimanere seri.

nel 2007 gli “spiati” sono stati circa 125 mila, ma se si considera che “le persone intercettate fanno o ricevono mediamente 30 telefonate al giorno, si arriva a tre milioni”. E, continua il Guardasigilli, “se si moltiplica per un il numero ‘n’ di giorni di intercettazioni, probabilmente è intercettata una grandissima parte del nostro Paese“.

Dato che l’intercettazione viene autorizzata dal giudice per le indagini preliminari con decreto motivato e su richiesta del pubblico ministero, bisognerebbe magari prima chiedersi perchè quelle 125mila persone sono state sottoposte ad un’indagine.
Se si prende per buono poi il calcolo fatto con una media teorica non si continua a capire perchè tre milioni di intercettazioni debbano consistere in una “grandissima parte del nostro Paese” con i suoi 60milioni di abitanti.
Il numero “n” di cui parla Alfano non cresce di certo in maniera esponenziale ogni giorno. Altrimenti bisogna iniziare a presupporre che a giro prima o poi mi arriverà a casa la telefonata di un Saccà qualsiasi, di un Moggi o di un Fiorani, così, tanto per tenerci informati delle loro attività imprenditoriali del giorno.
Forse Alfano quando dice che “il paese è sotto controllo” voleva dire sarà.

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Il Falso della Sacra Sindone

di Reverendo SenzaDio su L'ora di religione il 5 Giugno 2008, 16:03

La conquista di Costantinopoli del 1204 rivelò all’Occidente la cornucopia di reliquie conservate nei santuari di Bisanzio. Comprate o trafugate dai crociati, in breve tempo esse andarono ad arricchire il patrimonio di meraviglie sacre conservate nelle chiese medioevali, per l’elevazione spirituale dei fedeli e materiale del clero. Miracolosamente sopravvissute nei millenni, le memorie del Vecchio Testamento erano sorprendenti: la mensa di Abramo; la scure con cui Noè costruì l’arca, e il ramoscello d’ulivo riportato dalla colomba dopo il diluvio; le tavole della legge e la verga di Mosè; la manna e l’arca della Santa Alleanza; tre delle trombe con cui Giosuè fece crollare le mura di Gerico; il trono di David …
Altrettanto incredibili erano i reperti del Nuovo Testamento: la mangiatoia di Betlemme; ampolle col latte della Madonna e l’ultimo respiro di San Giuseppe; il cordone ombelicale e otto prepuzi di Gesù bambino; i suoi denti da latte, più vari frammenti di unghie e peli di barba; le pietre sulle quali fu circonciso e battezzato; le lettere che avrebbe scritto di proprio pugno; i dodici canestri della moltiplicazione dei pani; il famoso Santo Graal, cioè il calice dell’ultima cena; il catino in cui Cristo lavò i piedi agli apostoli, e il panno con cui li asciugò; la clamide scarlatta, la corona di spine, lo scettro di canna, il flagello e le orme dei suoi piedi di fronte a Pilato; la Veronica col suo volto; la cenere del falò acceso dopo la rinnegazione di Pietro; molti chiodi della croce, e un numero enorme di suoi frammenti di legno; in miracoloso contrasto con essi, la croce tutta intera, ritrovata nel 326 dalla madre di Costantino; la spugna, l’aceto, la canna e la punta della lancia del centurione; il marmo su cui il corpo fu deposto, con i segni delle lacrime della Madonna; la candela che illuminava il sepolcro; il dito che l’apostolo Tommaso mise nel costato; la pietra dell’assunzione al cielo …
Benché alcune di queste reliquie siano (state) conservate nelle basiliche più sacre della Cristianità, da Santa Maria Maggiore a San Giovanni in Laterano, chiunque argomentasse seriamente oggi a favore della loro attendibilità storica verrebbe quasi sempre preso per matto. Quasi, ma non sempre, almeno a giudicare dai milioni di fedeli accorsi a Torino a vedere la Sindone durante l’ostensione da poco conclusasi. O meglio, una delle quarantatré Sindoni di cui si ha notizia: alcune con immagini, e altre no; molte andate distrutte da incendi e, come già ironizzava Calvino, prontamente rimpiazzate; una, quella miracolosa di Besançon, distrutta per ordine del Comitato di Salute Pubblica durante la Convenzione Nazionale della Rivoluzione Francese.
La Sindone di Torino, un telo di lino di circa quattro metri per uno, apparve per la prima volta nel 1353 presso Troyes, nel cuore della regione di Chartres e Reims, famose per le loro cattedrali. Il telo reca una doppia immagine, fronte e retro, di un cadavere nudo, rappresentato secondo i canoni e le proporzioni dell’arte gotica dell’epoca: figura rigidamente verticale, gambe e piedi paralleli, tratti del viso più caratterizzati di quelli del corpo. La presenza di segni di ferite in perfetto accordo con il racconto evangelico della passione poteva far supporre che quella fosse un’immagine impressa dal corpo di Cristo sepolto, stranamente mai menzionata nei testi sacri, né rappresentata iconograficamente nel primo millennio.
Nel 1389 il vescovo di Troyes inviò però un memoriale al papa, dichiarando che il telo era stato “artificiosamente dipinto in modo ingegnoso”, e che “fu provato anche dall’artefice che lo aveva dipinto che esso era fatto per opera umana, non miracolosamente prodotto“. Nel 1390 Clemente VII emanò di conseguenza quattro bolle, con le quali permetteva l’ostensione ma ordinava di “dire ad alta voce, per far cessare ogni frode, che la suddetta raffigurazione o rappresentazione non è il vero Sudario del Nostro Signore Gesù Cristo, ma una pittura o tavola fatta a raffigurazione o imitazione del Sudario”.
Alla testimonianza storica del pontefice di allora, evidentemente diverso da altri suoi successori, possiamo oggi aggiungere la conferma scientifica della datazione al radiocarbonio effettuata nel 1978 da tre laboratori di Oxford, Tucson e Zurigo, su incarico della diocesi di Torino e del Vaticano: la data di confezione della tela si situa tra il 1260 e il 1390, e l’immagine non può dunque essere anteriore. Stabilito che la Sindone è un artefatto, rimane da scoprire come sia stata confezionata.
L’immagine è indelebile, essendo sopravvissuta sia a ripetute immersioni in olio bollente e liscivia effettuate nel 1503 in occasione di un incontro tra l’arciduca Filippo il Bello con Margherita d’Austria, sia al calore di un incendio del 1532, che la danneggiò in più punti. Inoltre, è negativa (le parti in rilievo sono scure, quelle rientranti chiare), unidirezionale (il colore non è spalmato), tridimensionale (l’intensità dipende dalla distanza tra la tela e la parte rappresentata), e ottenuta per disidratazione e ossidazione delle fibre. Siamo dunque di fronte non a una pittura ma a un’impronta, che certo non può essere stata lasciata da un cadavere.
Dal punto di vista anatomico, infatti, le immagini frontale e dorsale non hanno la stessa lunghezza (differiscono di quattro centimetri), ma hanno la stessa intensità, benché il peso sia tutto scaricato sul retro; l’avambraccio destro è più lungo del sinistro; le braccia sono piegate ma le mani ricoprono il pube, il che richiederebbe una tensione delle braccia o una legatura delle mani; le dita sono sproporzionate, e l’indice e il medio sono uguali; posteriormente si vede l’impronta del piede destro, benché le gambe siano allungate.
Dal punto di vista geometrico, l’impronta stereografica lasciata da un corpo o da una statua sarebbe distorta e deformata, soprattutto nella faccia: l’esatto contrario della raffigurazione veristica della Sindone. Solo un bassorilievo di poca profondità può lasciare un’impronta simile. Non è naturalmente possibile sapere con certezza come si sia passati dall’uno all’altra, ma non è necessario scomodare i miracoli. Anzitutto, qualunque calco sarebbe automaticamente negativo e unidirezionale.
Per quanto riguarda la tridimensionalità, ci sono due possibilità naturali. La prima è stata riprodotta dall’anatomopatologo Vittorio Pesce Delfino, che l’ha descritta in E l’uomo creò la Sindone (edizioni Dedalo). Basta scaldare un bassorilievo metallico a 220 gradi e appoggiarvi brevemente un telo, per ottenere un’immagine dal caratteristico colore giallastro della reliquia: lo stesso delle bruciature da ferro da stiro. La tridimensionalità è causata da una duplice trasmissione del calore: per contatto diretto in alcuni punti, e per convenzione a distanza in altri. Le foto del libro mostrano come anche una rudimentale e brutta figura sia in grado di lasciare un’impronta sorprendentemente simile alla Sindone.
La seconda possibilità è descritta dal chimico Luigi Garlaschelli nel delizioso libretto Processo alla Sindone (Avverbi), e rende anche conto di due fatti aggiuntivi: sulla reliquia sono state trovate tracce di colore, e le riproduzioni antiche mostrano un’immagine più intensa di quella attuale. In questo caso l’impronta è ottenuta ponendo il telo sul bassorilievo e strofinandovi sopra dell’ocra in polvere, come si fa col carboncino sulla carta. Col tempo il colore si stacca, e lascia un’impronta fantasma residua come le foglie negli erbari.
A ciascuno dei fatti oggettivi che abbiamo esposto è naturalmente possibile opporre opinioni soggettive, invocanti cause naturali o soprannaturali, nel tentativo di ricondurre la ragione alla fede. La più fantasiosa fra quelle avanzate, tra pollini e monetine, è certamente l’ipotesi che imprecisati fenomeni nucleari avvenuti all’atto della resurrezione atomica di Cristo abbiano modificato la struttura del telo, cospirando a falsarne la datazione in modo da farla coincidere proprio con il periodo della sua apparizione storica. Evidentemente, non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Coloro che invece hanno orecchie per intendere, intendono: il fatto miracoloso non sussiste, e il caso è chiuso.

(Piergiorgio Odifreddi, Repubblica sabato 25 novembre 2000)

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Case inutili

di SKA su Satira il 30 Maggio 2008, 18:19

“Attualmente ci sono 3 mila ordini israeliani di demolizione di abitazioni palestinesi in Cisgiordania, che possono essere eseguite in via immediata e senza preavviso”
“Il rapporto specifica che le case da demolire sono situate nella cosiddetta «Area C», che comprende il 60% del territorio cisgiordano, e che gli isrealiani mantengono sotto il loro controllo.”
Da quanto appreso dalle agenzie gli abitanti palestinesi dell’Area C non avrebbero pagato l’ICI.

Seriamente parlando: leggete questo breve documentario sulla demolizione delle case palestinesi

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L’Italia razzista secondo Amnesty International

di SKA su ControInformazione il 29 Maggio 2008, 13:06

4 pagine interamente dedicate allo stato dei rapporti umani nel Belpaese. Non è un onore e qualche tempo fa ci si sarebbe stupiti di vedere l’Italia con tutta questa sequela di rilievi, vediamo cosa dice il rapporto 2008 presentato lo scorso 27 Maggio da Amnesty International a riguardo della situazione italiana.
Discriminazione e xenofobia
“Nel corso del 2007 e della prima metà del 2008, diversi esponenti politici locali e nazionali hanno usato un linguaggio discriminatorio nei confronti dei rom e dei migranti. Nello stesso periodo si sono susseguiti provvedimenti dichiaratamente a protezione della “sicurezza”, in realtà prevalentemente orientati a facilitare l’espulsione dei cittadini dell’UE e dei migranti irregolari.”
Ma non è una questione della “destra”. Amnesty porta come esempio anche una frase di Walter Veltroni: “prima dell’ingresso della Romania nell’Unione europea, Roma era la metropoli più sicura del mondo”, e ancora: “Se si sta in Europa bisogna starci a certe regole: la prima non può essere quella di aprire i boccaporti e mandare migliaia di persone da un Paese europeo all’altro”.
Mentre Gianfranco Fini il 4 Novembre 2007: “C’è chi non accetta di integrarsi, perché non accetta i valori e i principi della società in cui risiede”. E riferendosi ai Rom: “mi chiedo come sia possibile integrare chi considera pressoché lecito e non immorale il furto, il non lavorare perché devono essere le donne a farlo magari prostituendosi, e non si fa scrupolo di rapire bambini o di generare figli per destinarli all’accattonaggio. Parlare di integrazione per chi ha una ‘cultura’ di questo tipo non ha senso”.
Il 6 Novembre l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati rilevava lo “stato di tensione nei confronti degli stranieri alimentato negli anni anche da risposte demagogiche alle tematiche dell’immigrazione messe in atto dalla politica”, mentre il giorno dopo si prevedeva quello che è poi successo. Una “caccia alle streghe” contro i cittadini rumeni e in particolare contro i rom. Che si è poi verificato nelle settimane scorse con il pogrom a Napoli.
Poi la critica dei “metodi da SS per gli immigrati che recano disturbo” incitati da un consigliere comunale di Treviso, le condizioni di “segregazione di fatto” in cui vivono i rom in Italia e per la diffusione dell’odio e della retorica anti-rom proveniente dalla politica.
Collaborazione con la Libia
Vengono chieste delucidazioni sulla collaborazione italiana con la Libia che “non ha ratificato la Convenzione sullo status di rifugiato, non ha una procedura di asilo e si macchia ogni anno di gravi violazioni dei diritti dei rifugiati e dei migranti, tra cui la detenzione arbitraria e le violenze contro i migranti detenuti, comprese le donne”. Ma soprattutto ci viene chiesto cosa accade in mare alle persone fermate nei pattugliamenti congiunti con la Libia, date le dichiarazioni rilasciate sul finire dello scorso anno da Gheddafi, che ha affermato di voler attuare deportazioni di massa. N.B. Con il decreto legge di rifinanziamento delle missioni italiane all’estero, il governo Prodi ha destinato alla collaborazione con la Libia oltre 6 milioni e 200 mila di euro. Il decreto è stato convertito in legge dal Parlamento il 13 marzo 2008.
Torture e Maltrattamenti
I casi segnalati sono quelli di Bolzaneto, al G8 2001; in Val di Susa nel 2005, e le morti di Federico Aldrovandi, Aldo Bianzino e Gabriele Sandri. Gravi le critiche nei confronti dell’Italia che non si è ancora adeguata alla normativa stilata dalla Convenzione delle Nazioni Unite contro la Tortura, tant’è vero che nel nostro codice penale non è stato ancora introdotto uno specifico reato di tortura il che ha portato a gravi episodi di abusi non puniti da parte delle forze di polizia.
Commercio di armi e bambini soldato
Viene rilevato come l’Italia sia ancora tra i primi esportatori di armi in zone di guerra, ma soprattutto in zone in cui vengono sfruttati bambini come soldati. Lacune legislative sottolineate, che da una parte pongono delle sanzioni sull’esportazione di armi a fini bellici, ma dall’altra non pongono alcun limite sull’esportazione delle stesse a livello civile o in base allo stato dei diritti umani violati. Quindi non esiste alcun divieto di vendita di armi, all’estero, ai minorenni. Infatti “l’Italia, tra il 2002 e il 2006, ha venduto armi alle forze armate delle Filippine per 1,6 milioni di euro e della Colombia per 2,3 milioni di euro”, che utilizzano bambini-soldato.
Ma i dati economici non finiscono qua: “tra il 2002 e il 2007, l’Italia ha autorizzato l’esportazione di armi leggere e di piccolo calibro verso soggetti privati o statali delle Filippine per € 7.169.863, in Afghanistan per € 3.189.346, e in Colombia per € 1.027.196, nonché verso soggetti privati o statali, nella Repubblica Democratica del Congo per € 179.582, in Nepal per € 18.321, in Uganda per € 10.088, in Burundi per € 9.017, e in Ciad per € 1.756.”
L’Italia contribuisce di fatto ad alimentare guerre e violazioni dei diritti umani.

Rapporto Amnesty International 2008 relativo all’Italia (in Italiano)
Rapporto Amnesty International 2008 relativo all’Italia (in Inglese)

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Brutti, sporchi e cattivi

di SKA su Notizie Commentate il 22 Maggio 2008, 21:40

Come ho avuto modo di dire anche a casa Pas l’Associazione Nazionale Magistrati in merito al reato di clandestinità afferma che è ”inutile e dannoso” ed aggiunge che “non ci sara’ nemmeno un’espulsione in piu” e che la norma avrà “costi enormi” determinando “un’ingestibile appesantimento delle strutture giudiziarie”.
Da domani circa 650.000 immigrati, molto più spesso lavoratori che “delinquenti”, diventeranno de facto latitanti e soggetti “penalmente rilevanti”. Da sbattere in carcere, ma con un processo. Che paghiamo noi. Una cosa che ha effettivamente senso.
Ma soprattutto: che cosa cazzo vuole la magistratura? La giustizia mica è cosa loro.
E’ cosa nostra.
Update from 56k: Maroni ammette l’idiozia e predisporrà la non retroattività della pena. L’invasione dei tribunali però, con relativi costi, rimane lo stesso.

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WTF?

Giornalista, web designer e pubblicitario. Da blog di protesta negli anni in cui i blog andavano di moda, questo spazio è diventato col tempo uno spazio di riflessione e condivisione. Per continuare a porsi le giuste domande ed informare se stessi.