Terroristi! Irakeni? No, Usa
di SKA su Notizie Commentate il 29 Aprile 2005
Noam Chomsky è il fondatore del Generativismo Linguista, ed è titolare della cattedra di lingue moderne e linguistica al MIT (Massachussets Institute of Tecnology – da dove vengono tutti i Nobel scientifici Statunitensi).
Tempo fa è stato invitato a Bologna, in cui gli è stata conferita la «Laurea honoris causa» ed ha potuto tenere una lezione su Mass Media e Terrorismo.
Lascerò alle sue parole spiegare cosa ha detto :
«Gli Usa sono uno dei principali paesi terroristi ma nessuno può perseguirli per atti di terrorismo internazionale»
nessun mezzo termine…
Sull’Iraq : «nel 1982 il paese fu tolto dalla lista dei paesi minaccia per gli Stati Uniti; all’epoca gli Usa mandavano aiuti militari all’Iraq per supportare l’industria bellica di Saddam, quando l’Iraq fu tolta da quella lista restava un buco e nell’elenco fu messa Cuba che aveva tutte le potenzialità per farne parte. Gli aiuti degli Usa all’Iraq continuarono anche quando Saddam compiva atrocità contro i curdi. Nel 2002 – continua – fu deciso l’attacco all’Iraq perché stava sviluppando armi di distruzione di massa e malgrado il governo abbia ammesso che non era vero metà della popolazione americana continua a crederci, questo dimostra l’efficacia dei media. Il motivo per cui gli Usa creano attraverso questi mezzi una situazione di continua minaccia, è perché negli ultimi 25 anni il potere salariale è diminuito, e il solo modo per far accettare tutto questo alla gente è farla sentire continuamente minacciata, distratta dalle sue preoccupazioni».
Ricordando il duro intervento contro la Guerra di Papa Giovanni Paolo II : «In realtà a Bush non interessava assolutamente, o interessava poco il consenso del Papa alla guerra. Le critiche del Vaticano sono state pressoché ignorate dai media statunitensi. In realtà gran parte di ciò che il Papa ha detto durante il suo pontificato non è stato pubblicato negli Usa, perché le sue prese di posizioni sono state giudicate troppo critiche nei confronti del capitalismo. Voglio dire che quando critica il comunismo va bene e lo pubblicano, ma spesso nei suoi messaggi oltre a criticare il comunismo fa appelli per la libertà e critica anche il consumismo, il materialismo, il capitalismo, la barbarie. Questo fa sì che sia stato praticamente escluso dai media statunitensi».
Dunque i Media Statunitensi sono preoccupatamente controllati, ma quelli Europei?
«L’Europa e gli Stati Uniti – afferma Chomsky – non sono poi molto diversi. Negli Usa la maggior parte dei media sono essenzialmente aziende, corporation, o parte di corporation ancora più grandi. I loro omologhi in Europa, i principali quotidiani internazionali, sono in gran parte aziende che vendono un pubblico privilegiato ad altre aziende e non è sorprendente se l’immagine del mondo che presentano riflette l’interesse degli acquirenti, dei venditori. Ci sono altri fattori, ad esempio i forti legami con il governo. C’è un grande interscambio tra il governo, i media, il mondo economico, il mondo accademico. Esiste una sorta di classe politica in tutti i paesi, circa il 20% della popolazione, attivamente coinvolta in una qualche forma di gestione, politica, economica o accademica dei media e nell’ambito di questa classe ci sono più o meno gli stessi interessi. Voglio dire che condividono ampiamente gli stessi interessi, quelli dei privilegiati che sono al potere e le loro pressioni esterne sui media tendono a condurre i mezzi di comunicazione in una certa direzione».
Nient’altro da aggiungere
Fonti :
Repubblica.it
Disinformazione.it
Faith no more -- Zombie eaters
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