Skypephone pruriginoso
di SKA su Notizie Commentate il 10 Novembre 2007
Non avendo tempo di scrivere gli altri argomenti in cantiere vi lascio ad una lettura molto interessante per il fine settimana.
Skypephone e la disonestà fatta operatore di Francesco Minciotti.
Ossia ciò che dovrebbe prendersi la briga di fare un giornalista, ma che non fa.
Aggiornamento 12/11: Francesco ci tiene a puntualizzare la questione Skypephone e 3 riassumendo i rilievi tecnico/contrattuali posti nei commenti e le informazioni aggiuntive che sono emerse durante questi giorni. Come richiesto dall’autore stesso, i lettori sono pregati di leggere entrambi i post per avere una visione d’insieme il più trasparente e chiarificatrice possibile.
Alla luce di questo mi vien da dire che la parola “giornalista” sia stata usata a sproposito. I giornalisti italiani non rettificano mica.
giuro che è l’ultima volta
Auto Amazon Links: No products found.
12 Novembre 2007 alle Nov 12, 07 | 10:16
Da qualche parte in questi giorni, non ricordo, ho letto che la rivoluzione del web 2.0 è, o dovrebbe essere, quella di spostare l’attenzione dalla parte del consumatore. Che può essere contemporaneamente colui che scrive in maniera indipendente e colui che usufruisce delle esperienze degli altri.
Sono d’accordo, più o meno.
Perchè al tempo stesso c’è gente, parlo di blogger, che vendono la propria opinione per quattro caramelle, aggeggi inutili o qualche centesimo in più.
12 Novembre 2007 alle Nov 12, 07 | 9:51
Grazie della segnalazione. Hai visto quanti commenti che ha già fatto Minciotti? Wow. Si vede proprio che l’argomento interessa la rete, fatta per lo più di persone interessate alla tecnologia… e amanti dei servizi anti-fregatura 😉
12 Novembre 2007 alle Nov 12, 07 | 11:21
so per esperienza che la 3, al momento della sottoscrizione del contratto per l’acquisto di un telefonino in comodato d’uso, ti stila tutte le informazioni possibili e immaginabili.
Un semplice post è stato battezzato A SPROPOSITO come inchiesta e, di conseguenza, tutti a buttare fango sui giornalisti italiani e sul loro modo di operare.
Un giornalista italiano sicuramente avrebbe richiesto il prodotto, lo avrebbe testato, avrebbe richiesto tutte le informazioni possibili alla casa madre e poi avrebbe scritto l’articolo.
12 Novembre 2007 alle Nov 12, 07 | 11:29
questo perchè il giornalista ha un etica (ridete pure) e non vuole per forza fare il pezzo che spopola, come succede invece a tanti blogger.
Se un giornalista avesse scritto quel post e lo avrebbe pubblicato su un giornale, credo che ora avrebbe avuto bisogno di un avvocato.Su tutto la mancanza di prove: la telefonata difatti non è stata registrata (la mia parola contro la tua non è una prova).
Quindi per favore:
1. non state sempre a dire che i giornalisti italiani non sono validi
2. non pensate che me la stia prendendo con il blogger: ha scritto un buon post ma, appunto, un post e dal post all’articolo o all’inchiesta ce ne passa. Ha voluto “denunciare” un fatto personale ma, in quanto tale, non può essere definito una realtà assoluta
12 Novembre 2007 alle Nov 12, 07 | 12:13
Mi permetto di correggerti. Se hai ben letto Minciotti spiega a chiare lettere che la sua è un’esperienza personale ed onestamente non avrebbe alcun motivo di dire menzogne in maniera pubblica (non viene pagato nè da una parte nè dall’altra, in sunto).
Il punto fondamentale toccato, criticabile per carità, è la mancanza di trasparenza ed informazioni precise e facilmente reperibili da parte del consumatore.
Può anche non passare per un'”inchiesta” e Minciotti stesso tende ad arginare il fenomeno partito dalle sue pagine.
La tua obiezione sul “post che spopola” è abbastanza ridicola, da un blog si danno opinioni cercando di condividere informazioni in proprio possesso. Non è legge nè verità, esiste sempre la propria testa pensante per questo.
Il fatto che la figura del giornalista pur avendone i mezzi non dica sempre ciò che è nell’etica professionale, ossia la verità, è un altro paio di maniche e prescinde anche da questo fatto specifico.
Comprendo la tua difesa d’ufficio, ma secondo me il lavoro in supporto dell’informazione “ufficiale” è solamente un bene per tutti. Non di certo un male da censurare a priori perchè fatto da qualcuno senza un tesserino.
12 Novembre 2007 alle Nov 12, 07 | 14:15
Assolutamente via la censura!Il blog è nato innnanzitutto come diario, divenuto poi una sorta di testata non autorizzata ad emulazione di quello di Beppe Grillo. Per carità, perchè non farlo anche senza un tesserino?! Ben venga, le notizie vengono sempre dal basso e poi sono rese pubbliche nelle tv o nei giornali (piani alti).
Però non capisco i commenti che elogiano “l’inchiesta” o il link del blog inserito in altri blog (non il tuo) che AVVERTONO-SEGNALANO l’offerta 3 che te la mette in quel posto, che è un pericolo ecc ecc.
A volte ci si fa prendere un pò la mano e si vuole emulare una nuova “Tim Tutto Compreso”. 163 commenti sono tanti, l’esperienza personale è divenuta notizia, la notizia si è diffusa e il prodotto potrebbe risentirne sulle vendite. Anche perchè il post in esame è quarto nel ranking google inserendo la ricerca “Skypephone” (altro articolo che lo cita è il numero 9 in classifica).
Quindi mi viene da dire ATTENZIONE quando si scrivono le cose e lo dice uno che c’è passato.
12 Novembre 2007 alle Nov 12, 07 | 14:35
Sul resto non ri-commento. Ma sul fatto che i blog che non parlano solo di quanto è bella la mia macchina, viva la fica, viva i miei film, viva i miei dischi siano tutti dei cloni-pecoroni dietro Grillo mi viene quasi da mandarti affanculo.
Se non vuoi usare me come esempio, te ne porto altre decine di persone che scrivevano usando lo strumento blog molto prima del grillo.
Mah.
12 Novembre 2007 alle Nov 12, 07 | 14:52
Il boom dei blog d’informazione c’è stato con il web 2.0 e in parallelo con lo sviluppo di quello di Grillo. Non sto dicendo che tutti emulano ma che in troppi vogliono fare rumore.
Non accuso nè te, nè altri nè me stesso di voler per forza far sentire il botto (il tuo blog lo seguo dalla notte dei tempi)ma solo che se c’è da fare rumore, deve essere fondato e non sull’esperienza di un rivenditore o operatore che non sa far bene il suo lavoro.
Questo è il concetto espresso nel commento precedente, non prendere subito d’acido