M5S e Lega non stanno combattendo la povertà, ma i poveri – The Vision
di SKA su Cose dette da altri, Notizie Commentate il 9 Gennaio 2019
Da qualche mese a questa parte, cioè dall’ascesa del nuovo governo al potere, c’è nell’aria una volontà implicita di stigmatizzare gli atti di umanità. Nell’era giallo-verde il bene viene seguito da un asterisco, è ondivago e può persino rappresentare un ostacolo politico. Chi pensa che sia un’esagerazione o un pensiero strumentalizzato forse non ha ancora letto la manovra appena approvata.
Dalla Croce Rossa alla piccola onlus di provincia, dalla Comunità di Sant’Egidio (che a Natale ha dato 60mila pasti ai poveri) agli istituti d’istruzione senza scopo di lucro, hanno tutti trattenuto il fiato quando nella Manovra è comparsa una voce inaspettata, una norma che cancella per questi enti l’Ires agevolata, che dal 12% passa al 24% e destabilizza l’intero Terzo settore. Si è subito parlato di tassa sul volontariato o di patrimoniale sulla solidarietà, termini che non si discostano troppo dalla realtà: cancellare l’articolo 6 del d.p.r. 601 risalente al 1973 (ovvero le agevolazioni sull’Ires) consiste nella perdita per il Terzo settore di 118 milioni nel 2019, e di 157 nei due anni successivi. Questi soldi verrebbero usati per comprare ambulanze, per assistere i disabili o per dare un pasto a chi non può permetterselo. In pratica il governo ha deciso di diventare la nemesi di Robin Hood, rubando ai poveri per alimentare le utopie di altri poveri (reddito di cittadinanza). Utopie, appunto.
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