Giovani e Gioco d’Azzardo: cosa fanno gli Young Millennials
di SKA su Notizie Commentate il 23 Luglio 2017
Quando si parla di gioco d’azzardo ci si riferisce ad una tipologia di persone composte di solito da giocatori adulti. Esiste però un’ampia fascia di gioco coperta da giovani giocatori, in una fascia di età che ricomprende anche i non maggiorenni. La maggior parte dei giochi sono dedicati agli adulti e solo chi ha almeno 18 anni può legalmente usufruire di software e servizi messi a disposizione dalle piattaforme che operano sul mercato con regolare licenza. Ma ovviamente anche i minorenni, di fatto, giocano.
A tal proposito la società di studi economici Nomisma ha creato un osservatorio, in collaborazione con Unipol, chiamato Young Millenials Monitor dedicato allo studio ed al monitoraggio di stili di vita, attitudini ed approccio dei giovani tra i 14 ed i 19 anni al gioco d’azzardo.
Il monitoraggio è stato effettuato durante l’anno scolastico 2015/2016 in collaborazione con l’Università di Bologna (Dipartimenti di “Scienze Economiche”, “Sociologia e Diritto dell’Economia” e “Scienze Mediche e Chirurgiche”) ed ha raggiunto un campione di oltre 11.000 ragazzi.
I dati presentati il 23 gennaio 2017 mettono in luce alcune cifre indubbiamente interessanti. A partire dal campione si possono stilare delle percentuali distribuite su tutto il territorio nazionale, da qui emerge ad esempio che il 49% dei giovani studenti ha giocato almeno una volta (circa 1.240.000 di ragazzi). Anche se poi una buona percentuale di questi ultimi – il 32% – pensa che giocare d’azzardo sia principalmente una possibile perdita di denaro. Le regioni con più alta affluenza al gioco sono quelle centrali (54%) e quelle al Sud (53%).
Sono variegati i motivi per il quale si inizia a giocare, a partire dalla semplice curiosità (il 21%) o al normale divertimento (18%). Minore la percentuale di chi spera realmente di vincere delle somme di denaro (11%).
Ma a cosa giocano i giovani italiani?
Inseguendo un po’ il trend nazionale degli adulti i giochi privilegiati e provati partono dal semplice Gratta & Vinci (35%), poi si passa alle scommesse sportive in agenzia (23%) e le scommesse sportive online (13%), seguiti da Totocalcio (12%).
Nomisma segnala un calo di appeal da parte dei giochi considerati più tradizionali come il Lotto ed il Superenalotto, favorendo tutto ciò che possa essere a tema sportivo e soprattutto giocabile online, è un trend in crescita che i giovani giochino sempre di più online; in ascesa anche l’utilizzo – per i maggiorenni – delle piattaforme di Casinò Online legali ed autorizzate da AAMS, come ad esempio quella di Netbet Italia, che garantiscono sicurezza ed affidabilità sulle transazioni. Per circa il 72% dei giovani giocatori infatti la spesa media settimanale non supera quasi mai i 3 euro, segno di un comportamento pressoché responsabile e controllato.
Dal rapporto emerge che in maggioranza sono i ragazzi (59%) rispetto alle ragazze (38%) a dedicarsi al gioco, poi arrivano altri fattori legati all’area geografica, il tipo di scuola frequentata – maggiore l’incidenza per gli istituti tecnici e professionali – e l’area geografica: minore al nord, maggiore a centro e sud.
Nomisma pone l’attenzione su una percentuale di giocatori, circa il 36%, che potrebbe assumere comportamenti a rischio e diventare causa di problemi familiari: una buona percentuale degli studenti ha infatti nascosto le proprie abitudini di gioco ai genitori, mentre percentuali – anche se più piccole – ha incontrato difficoltà in ambito scolastico per giocare o avuto discussioni in famiglia.
L’obiettivo del rapporto Young Millenials Monitor e dell’Università di Bologna è proprio quello di sottolineare e prevenire eventuali effetti negativi derivanti dal gioco d’azzardo sulla stabilità emotiva e relazionale dei giovani. Secondo i dati raccolti l’osservatorio nota che circa il 5% dei giocatori è considerato “problematico”, quindi con disagi psicologici ed a rischio ludopatie. Un 9% è considerato “a rischio”.
Questi dati sono assolutamente preziosi per comprendere e prevenire comportamenti a rischio, già in giovane età, che possano compromettere la stabilità emotiva ed economica dei giovani che saranno padri e madri di famiglia tra pochi anni ed in gran parte non hanno ancora la giusta protezione per comprendere i rischi del gioco non responsabile.