Assalto a Confindustria
di SKA su Notizie Commentate il 11 Ottobre 2010
In quest’ultima pantomima autunnale orchestrata dagli Spin Doctors ufficiali di Silvio Berlusconi & co. – parlo de Il Giornale ovviamente – mi sembra si sia fatto un gran baccano e non si sia colto un nodo fondamentale della vicenda. Il Giornale decide di attuare una vera e propria operazione di trolling nei confronti delle testate da loro considerate “di sinistra”, sfruttando la brutta – quanto ovvia e corretta – nomina di giornalisti servi del capo pronti ad utilizzare dossier per delegittimare avversari politici o critici non allineati.
Durante la creazione del dossier-troll Porro, evidentemente informato sulle intercettazioni dei rispettivi telefoni, decide di iniziare a fare lo spiritoso con Arpisella, portavoce della Marcegaglia. Lo scherzone riesce nell’intento di spaventare Arpisella e conseguenzialmente Emma Marcegaglia che cade come una fessa nel gioco del Giornale appellandosi a Fedele Confalonieri e dimostrando quindi tutta la sua debolezza.
Ed è proprio questo il punto. Come ha detto giustamente Feltri a Le Invasioni Barbariche, per quale motivo un quotidiano dovrebbe far sapere al diretto interessato di avere un dossier su di lui (lei in questo caso) ed informarlo dell’uscita imminente dell’inchiesta? Anche volendo accostare l’episodio alla vicenda Fini-Montecarlo – ma l’intento dissimulatorio de Il Giornale era proprio questo – non mi risulta che Fini sia stato avvertito dell’inchiesta o pseudo-tale. Tantomeno Boffo tempo prima.
L’intento non esplicito, ma ormai dichiarato abbastanza chiaramente anche da Sallusti era quello di delegittimare l’attuale presidente degli industriali mostrandone tutte le debolezze davanti al comitato di presidenza di Confindustria, spostando aghi della bilancia in favore di nomi più vicini al premier – Marina Berlusconi? – ed ovviamente interessi di interi settori industriali.
E quindi “Se gli imprenditori italiani si consegnano a Travaglio” di Sallusti diventa il manifesto conclusivo dell’operazione, in cui viene disegnata una donna debole in balìa di attacchi isterici e “dilettante allo sbaraglio”. Una donna a capo di industriali che non ha ben chiaro “il concetto di libero mercato”, “bambina impaurita”, “mediocre” per arrivare a :
Una figuraccia senza precedenti, che ha fatto ridere mezza Italia e preoccupare tutti per lo stato in cui si è ridotta la prima organizzazione imprenditoriale del Paese. Se gli interessi degli industriali vengono gestiti con lo stesso sistema non c’è certo da stare allegri. Siamo di fronte alla stessa doppiezza della magistratura, che da una parte invoca il rispetto delle regole e dell’autonomia, dall’altra delle regole, e delle leggi, se ne infischia.
E tutti gli altri giornali italiani dietro al carrozzone.