Itai Dzamara: la sparizione di un difensore dei diritti umani
di SKA su ControInformazione il 9 Marzo 2021
Il giorno in cui in Italia è comparso per la prima volta il nome di Itai Dzamara avevano appena ucciso un leone. Era il 28 luglio 2015 e la storia di Cecil stava uscendo praticamente su tutti i giornali, con un’ampia copertura e diffusione: nelle settimane precedenti era stato ucciso Cecil, un leone presentato al mondo come uno degli animali più famosi del parco nazionale Hwange in Zimbabwe.
Lo ricordo bene perché era casualmente anche il mio compleanno, di un’epoca in cui il mondo interno ed esterno non era stato ancora stravolto.
Il 9 marzo 2015 Itai Dzamara si trovava dal barbiere, nel quartiere Glen View della capitale Harare. Dopo pochi minuti cinque uomini fanno all’improvviso ingresso all’interno del negozio, accusando il ragazzo di aver rubato delle vacche. In pochi minuti lo ammanettano e lo caricato su un furgone dalla targa cancellata. Da quel giorno di marzo l’ubicazione di Itai e l’identità di coloro che sono dietro al rapimento sono rimaste sconosciute.
La storia di Cecil non era vera o comunque non era come ce la raccontarono. Però grazie a quel leone iniziai ad interessarmi alla storia di Itai: giornalista, attivista, fondatore di Occup e difensore dei diritti umani dello Zimbabwe, stato africano in quel momento ancora guidato con il pugno di ferro da Robert Mugabe.
Da allora, di anno in anno ho pensato che fosse una storia, ma soprattutto una vita che meritassero di essere raccontate anche in Italia ed in italiano. Alla fine l’ho fatto, al meglio delle mie possibilità
Avevo un debito di riconoscenza nei confronti di Itai e di sua moglie Sheffra, che ancora oggi chiede a gran voce di ricevere risposta ad una semplice domanda: dov’è Itai?
La storia integrale qui su Medium: Itai Dzamara: la sparizione di un difensore dei diritti umani | by Fabio Mascagna | Mar, 2021 | Medium