Il Movimento 5 Stelle primo partito d’Italia?
di SKA su ControInformazione, Notizie Commentate il 21 Marzo 2013
Risposta breve: no.
Giuseppe Piero Grillo e la Pravda del Movimento 5 Stelle stanno spingendo questa panzana:
Il M5S è stato il primo per numero di voti alle ultime elezioni. Per questo chiede ufficialmente un incarico di governo per realizzare il suo programma
L’hanno diffusa immediatamente dopo le consultazioni con il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano – a cui ha partecipato il non-candidato e non-eletto Giuseppe Piero Grillo – anche tramite un comunicato ufficiale impaginato con word.
Andiamo a controllare perché si tratta di una di quelle panzane in stile Berlusconi.
Per semplicità – ed anche per doppia funzione di segnalazione – riportiamo i dati scritti dal blog satirico/informativo “Cronache dal Libero Stato di Grillonia“, mettendo a confronto soltanto i voti dei singoli partiti (non coalizioni quindi) che hanno preso più voti alle scorse elezioni.
I voti presi dai singoli partiti, non coalizioni, giusto per seguire la logica grillina.
Camera+Estero
Partito Democratico: 8.932.615
Movimento 5 Stelle: 8.784.499
Senato+Estero
Partito Democratico: 8.674.893
Movimento 5 Stelle: 7.375.412
Totale Camera+Senato+Estero Partito Democratico: 17.607.508
Totale Camera+Senato+Estero Movimento 5 Stelle : 16.159.911
Su cosa si basa quindi questo accanimento? Ci sarà pure un motivo se cercano di cavalcare strumentalmente un dato non vero.
C’è infatti un dato – parziale – legato alla sola circoscrizione Italia che ha questi dati:
Movimento 5 Stelle 8.689.458
Partito Democratico 8.644.523
Una differenza di 44.935 voti in favore del Movimento 5 Stelle.
Ovviamente la fonte è, molto semplicemente, quella ufficiale del Ministero degli Interni.
Si tratta quindi – nella migliore delle ipotesi – di un cavallo che cavalca un dato parziale, alla stregua di un PDL che si dicesse di essere il primo partito per aver preso la maggioranza dei voti nella circoscrizione Lombardia.
I voti si calcolano nel complessivo, altrimenti tanto valeva non far votare gli italiani all’estero, no? Oppure uno vale uno solo se si è sul suolo italiano?
Piccolo addendum: la somma dei voti a Camera e Senato non sarebbe neanche necessaria, ma rende il quadro della situazione. Ed ancora: non ha comunque alcun senso parlare dei voti ai singoli partiti, lo ha solo in senso politico eventualmente, ma a livello numerico esiste la possibilità di coalizioni anche per questo. E se dobbiamo quindi fare un’analisi di coalizione, il Movimento 5 Stelle diventa terzo soggetto politico, anche dopo la seppur larghissima coalizione PDL.
Prendendo il PD: chi ha votato SEL o Tabacci ha votato implicamente il candidato capolista Bersani. E tutti quei voti di coalizione sono funzionali alla composizione dell’arco parlamentare.
Spiegare l’ovvio è quasi estenuante.
21 Marzo 2013 alle Mar 21, 13 | 20:28
Si, ma è estenuante anche dire sempre le solite cose, del tipo, il voto all’ estero è un voto fuori controllo dove può votare anche un bambino…
Voglio dire che non è ammissibile un voto politico per posta pertanto sono dati che vengono presi in considerazione, ma del tutto inutili…..!!!
21 Marzo 2013 alle Mar 21, 13 | 20:37
Non è del tutto scorretto parlare delle criticità relative al voto degli italiani all’estero. Il dibattito c’è da molto tempo ed ha valide motivazioni per chiederne una revisione, se non addirittura metterlo in discussione. Su questo punto si può discutere senza problemi, anche se non è l’oggetto del contendere. La maggioranza dei voti nella circoscrizione Italia al movimento 5 stelle – dato importante ed indicativo – sono stati infatti riconosciuti completamente. Nel sistema di elezione attuale però non sono sufficienti. Una proposta del M5S potrebbe essere proprio quella di rielaborare il sistema di votazione per chi si trova all’estero, sarebbe interessante.