Crisi della giustizia for dummies
di SKA su ControInformazione il 4 Febbraio 2009
Avvertenza: questo articolo è noioso
L’indice di efficienza della giustizia.
Una soddisfazione possiamo togliercela: ce l’abbiamo più lungo di quelli Angola, Gabon Guinea e São Tome
Qualche giorno fa è stato inaugurato l’anno giudiziario 2009 della Suprema Corte ed il Presidente Vincenzo Carbone ha fotografato l’attuale situazione della Giustizia in Italia – definita senza mezzi termini “in crisi” – con un lungo intervento condivisibile per buona parte, assolutamente incomprensibile per altre (su cui si avrà modo di parlare collegandoci ad una fonte esterna).
Uno dei punti più singolari e citati dell’intervento è stato quello in cui vengono forniti dei dati per i quali l’Italia risulterebbe al 156° posto su 181 nella classifiche internazionali sull’efficienza del sistema giudiziario. Un breve passaggio:
Il primo dato critico deriva dallo scoraggiante confronto con gli altri Paesi. Cominciamo con quelli più vicini a noi. Il Premier Président Vincent Lamanda, nell’inaugurazione dell’anno giudiziario della Cour de cassation (avvenuta il 7 gennaio 2009), ha annunciato i dati relativi alla Francia: 15 mesi per un processo civile in Cassazione (che si vuole ridurre a 12 per l’anno prossimo), 4 mesi per un processo penale. In Corte d’appello 12 mesi, 7 mesi per i Tribunaux de grand instance e 5 mesi per gli altri Tribunali. Si tratta di mesi, non di anni. Purtroppo assai diversa la situazione italiana. Eppure, la spesa pubblica che la Francia dedica alla Giustizia è addirittura inferiore alla nostra (6,66 miliardi di euro per il 2009 in Francia; 7,56 miliardi di euro per il 2009 in Italia). Ma, come vedremo, è “mirata” ed efficiente. Sono dati nuovi rispetto a quelli dell’anno scorso, e con una rilevanza internazionale. Ma le conclusioni sono analoghe.
I ritardi della Giustizia non gravano soltanto sulle parti in causa, ma sull’intero sistema-Paese, specie sui settori dell’economia e della sicurezza. E non è un caso che la classifica internazionale forse più attendibile sui tempi processuali non provenga da studi giuridici, ma dal rapporto Doing Business che la Banca Mondiale redige per fornire indicazioni alle imprese sui Paesi in cui è più vantaggioso investire.
Nell’ultimo rapporto Doing Business 2009, in tema di processo civile, i Paesi europei sono tra i primi 50 (Germania 9° posto, Francia 10°, Belgio 22°, Regno Unito 24°, Svizzera 32°). Solo la Spagna è ultima, al 54° posto. L‘Italia è la 156° su 181, dopo Angola, Gabon, Guinea, São Tome e prima di Gibuti, Liberia, Sri Lanka, Trinidad.
Graduatoria World Bank sull’efficienza del sistema giudiziario civile graduatoria 2008 (181 Paesi) In base al citato rapporto, che compara 181 sistemi economici, nel 2008 la durata stimata di un procedimento di recupero di un credito originato da una disputa di carattere commerciale era in Italia di 1.210 giorni, di 331 in Francia, di 394 in Germania, 316 in Giappone, 515 in Spagna. Da notare che l’ Italia è preceduta da Sao Tomè e Principe, con 1185 giorni, e seguita da Gibuti, con 1225 giorni.
Dati riscontrabili a questo indirizzo, già “sortati”.
Su Le Monde invece una comparazione dei sistemi giudiziari in Europa del 2006, in cui l’Italia risulta avere una durata dei processi nettamente più lunga degli altri stati europei a confronto.