La vittoria dell’antistato
di SKA su Antimafia il 3 Ottobre 2008
“E’ vergognoso che a sedici anni di distanza dall’assassinio di Paolo sono stati messi in galera gli autori materiali della strage ma non sono stati ancora colpiti, in nessuna maniera, gli ispiratori. Alcuni ritengo che si trovino all’interno dello Stato.”
Oggi di mafia si sente parlare di meno – ha proseguito – anche perché la mafia, così come la criminalità organizzata, ha cambiato strategie, tanto che diventa più difficile combatterla. Ci sono ancora oggi giudici coraggiosi che hanno tentato di combatterla, ma a differenza di una volta, oggi non vengono più uccisi. Da una parte, infatti, vengono tolti alla magistratura quegli strumenti che servirebbero per condurre la guerra alla mafia; dall’altra, i giudici scomodi vengono rimossi o trasferiti, in modo che non riescano più a fare il loro lavoro.
E’ lo Stato che ha ucciso mio fratello! I mandanti dell’omicidio di Paolo e dei ragazzi della sua scorta non pagheranno mai per quell’orribile strage, perché lo stato non può processare se stesso! (cit. Sciascia)
Salvatore Borsellino
La mafia ha vinto, perché non ha più bisogno di bombe per farsi sentire.
L’antistato è lo Stato.
4 Ottobre 2008 alle Ott 04, 08 | 20:48
A mio avviso, le campagne di discredito verso i magistrati (toghe rosse e affini) e verso quei giornalisti veri, che si occupano seriamente della questione mafia, contribuiscono a sterilizzare e addirittura ad immunizzare coloro che lottano contro di essa. E’ come se tutti questi urlassero da dentro una campana di vetro insonorizzata, tra una purgante, uno scoiattolo che scoreggia e una puntata di striscia.