Commozione sibillina
di SKA su La dimanche des crabes il 14 Gennaio 2007
Commosso ed emozionato, ieri.
Nel giorno di presentazione della tesi, con tanto di elogi (me-la-tiro mode on) e nel giorno in cui ho praticamente trovato lavoro (bucio-di-culo mode on), mi sono commosso per altri motivi, realmente futili.
Non frequento la mia facoltà da circa 1 anno e ieri ho potuto appurare che qualcosa è cambiato.
Momento di relax, solita sigaretta e mi capita di ascoltare i discorsi di un gruppo di matricole sedute accanto a me.
Parlavano di musica, di cinema, di politica. Nessuna discussione impegnata.
Guccini, Modena City Ramblers, I Cento Passi.
Parlavano di Auschwitz di Guccini, di Contessa, La Locomotiva. Di mafia!.
“Mio padre…la mia famiglia…”
Conoscevano le scene de I Cento Passi.
La storia di Peppino Impastato.
Ma sapevano anche di cosa stessero parlando.
Normale?
Fidatevi, non è normale.
In una facoltà di figli di papà , di destra come Viterbo tutta, la cui tendenza primaria è l’elogio sfrenato al denaro, alla discoteca, ai vestiti firmati, e basta, li ho visti come un’eccezione.
Una facoltà in cui non ho mai trovato qualcuno che potesse interessarsi a qualcosa che possa anche solo avvicinarsi alla parola “cultura”, se non con sporadiche interferenze.
“Cultura” è un parolone, eppure sembra così facile negarne l’esistenza.
No. Non sto dicendo che a sinistra vi sia cultura e a destra no. Non buttatela in cagnara.
Sto dicendo che è la prima volta che mi capita, oltre alla prassi discorsiva con Fac, Raf ed anche Gigi.
Forse una coincidenza, forse sta cambiando qualcosa.
Magari anche quei discorsi fanno parte di uno stereotipo di vita, di una moda.
Ma permettetemelo, nel 2006 e “là dentro” sentir parlare della Auschwitz di Guccini mi ha commosso.
E se Guccini è un tramite per apparire più fighi e va ancora di moda dopo 42 anni, ben venga.
Sempre meglio quello che i discorsi sui regali di Natale da 500 euro.
Francesco Guccini - Auschwitz
11 Gennaio 2007 alle Gen 11, 07 | 13:22
Come scrissi in un vecchio post di maggio, le persone interessanti si incontrano all’università solo quando la stai lasciando.
Buono per la laurea (ne avevi dubbi??) e per il lavoro (quello che mi avevi detto tempo fa?)…e buono che ti sei ricordato di quella volta in cui mi lamentai per aver speso 40-50 euro per un paio di regali e la donnina vamp davanti a noi esclamò “capirai, ne ho spesi 500 solo per…”