Sordo preverbale, questo sconosciuto
di SKA su ControInformazione il 15 Dicembre 2005
Post aggiornato al 19 Gennaio
Oggi 15/12 i vecchi sordomuti, che si erano ormai abituati ed essere chiamati così, diventano sordi preverbali.
E lo diventano per legge, in base al decreto 3417 del Ministero del Welfare.
Da oggi tutti i documenti ufficiali ed amministrativi dovranno sostituire il termine sordomuto con sordo preverbale.
Questa è ormai la farsa del politically correct.
Quella che nasconde le sofferenze e le disuguaglianze chiamandole in altra maniera.
Il Cieco diventa Non vedente
Lo spazzino diventa Operatore ecologico
Il bidello, assistente scolastico
Il becchino, Necroforo
La servetta, Badante o Collaboratrice Domestica
Gli anziani, Terza Età
L’inceneritore è ora un Termovalorizzatore
Una discarica diventa Rimodellazione del paesaggio
Un Ospizio, Residenza protetta
Oligarchia diventa Democrazia. Per assurdo.
Ed ora il sordomuto, diventa sordo preverbale. Perchè non anche presonoro?
Ma soprattutto : come si chiamerà da domani l’Ente Nazionale Sordomuti ?
Aggiornamento : mi associo completamente alla protesta dell’ENS e relativa mobilitazione
28 Aprile 2009 alle Apr 28, 09 | 1:00
Non mi soffermo sul termine “sordomuto” o “sordo preverbale”, dico semplicemente che con il “preverbale” si vuole indicare la persona che risulta essere affetta da grave sordità prima della fase dell’acquisizione del linguaggio. A difesa di questa categoria di persone mi viene da precisare che “questo sconosciuto” è proprio il cosiddetto normodotato. Infatti, soffermandoci un attimo su quanto avviene nei diversi ambienti, troviamo il sordo (piccolo o adolescente o adulto che sia) alle prese con insegnanti che parlano o spiegano senza farsi comprendere, come peraltro succede in molti ambienti di pubblico interesse. E’ il non udente che di solito viene a trovarsi anche in gravi difficoltà per questo “sconosciuto” che rimane incompreso.
E’ comunque da ammirare che il sordo (preverbale o non preverbale),attraverso il suo intuito, riesca a superare le tante difficoltà della comunicazione nei diversi rapporti sociali. Il punto più cruciale rimane talvolta proprio nella scuola dove di solito il sordo si trova davanti al muro della incomunicabilità per effetto di una terminologia o di modelli espressivi che rimangono “sconosciuti”. Questo è il vero problema del sordo. Su questo si può discutere e trovare le necessarie strategie.
(sostituisce il precedente)