Sbatti il Guzzardi in prima pagina
di SKA su ControInformazione il 25 Novembre 2009
Il 18 Novembre scorso una commovente cronaca de Il Giornale annunciava che le Nuove Brigate Rosse sono tornate, ancora più cattive che mai e con un obiettivo ben preciso: Francesco Guzzardi. Quella “Mano incerta” quella “sintassi e punteggiatura ancora più zoppicanti.” fanno tremare le gambe a tutta la redazione, un’incolta cellula rossa nascosta tra i boschi della Val Bisagno sta tramando di colpire al cuore della democrazia italiana che si riflette nella testa pelata di Guzzardi:
Non abbiamo ancora deciso se spaccare prima il culo al vostro servo Guzzardi l’infame della Valbisagno e degli sbirri o passare prima da voi molto presto lo scoprirete
“Delirante”, scrivono. Ed è vero. Un messaggio senza capo ne coda con tanto di stella rossa al seguito. Ma Guzzardi è uomo vero e tutto d’un pezzo:
Se chi ha scritto questo messaggio intendeva intimorirmi o addirittura costringermi a tacere sui fatti che avvengono da tempo nel Municipio Val Bisagno, è bene che se lo tolga subito dalla testa.
Il Bravo Guzzardi usa le armi della diplomazia e della rigida pacatezza per non darla vinta a quegli insultatori rossi che vogliono avvelenare il clima politico ed informativo. Dopo la tempestiva denuncia alla Digos che “arriva in un baleno” iniziano le indagini e contemporaneamente parte una lunga campagna di solidarietà nei confronti del povero Guzzardi con una “mobilitazione dei lettori” lunga pagine e pagine, tra cui anche il presidente del Municipio Valbisagno:
Ti giunga la mia più sincera solidarietà, sono solo vigliacchi coloro che si nascondono nell’oscurità. Solidarietà anche al tuo giornale.
Mi domando dove siano i presunti «paladini» della libertà di stampa, quelli che pensano che essa sia limitata solo se fa loro comodo.
Mario scrive:
Credo che il fatto grave meriti una grande attenzione da parte degli inquirenti perché chi l’ha fatto… non può che essere una persona che frequenta abitualmente le riunioni del Municipio della Val Bisagno;
Fuochino. Il Giornale si scandalizza perché partecipano alla mobilitazione nazionale soltanto i giornalisti romani con una nota ufficiale. Viene scomodato l’intero Ordine dei Giornalisti che si spertica a parlare di “un ennesimo atto intimidatorio rivolto a colleghi che adempiono puntualmente al loro lavoro al servizio del cittadino assolvendo al dovere costituzionale loro imposto di informare i lettori.“. D’altronde è evidente che Quelle minacce siano i sintomi gravi di una politica malata.
E quindi anche la politica è costretta a dire la propria. Sandro Biasotti, candidato presidente della Regione Liguria ed il sindaco Marta Vincenzi si stracciano le vesti per esprimere solidarietà
Tutta questa commossa solidarietà e poi cosa succede?
Il volantino rosso con la stella a cinque punte se lo è scritto ed inviato da solo. E’ stato denunciato dalla Digos per simulazione di reato e procurato allarme grazie ad una banale prova calligrafica. Hero.
Dopo tutta la mobilitazione dei propri lettori, Il Giornale, cosa dice per spiegare la vicenda? Niente. Appunto.
Vai così Guzzardi, sei tutti noi.
Se non trovi un brigatista, crealo.